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Trigliceridi, tutto quello che c’è da sapere sul test


I trigliceridi sono una classe di lipidi che costituisce una delle principali fonti di energia del nostro organismo. Il test ematico serve a misurarne la concentrazione nel sangue

I trigliceridi sono una delle principali fonti di energia per l’organismo umano. A livello molecolare, si tratta di grassi che si trovano soprattutto nel tessuto adiposo. I trigliceridi circolano anche nel sangue allo scopo di rifornire i muscoli. 

Con il test ematico, è possibile monitorare la concentrazione di questi grassi nel sangue. Vediamo allora tutto quello che c’è da sapere su questo tipo di analisi: in cosa consistono, come prepararsi, quando e perché vengono prescritte dal medico.

Perché e quando fare il test dei trigliceridi?

Lo scopo principale del monitoraggio dei trigliceridi nel sangue è quello di valutare la possibilità che la persona possa sviluppare delle complicanze o delle patologie cardiovascolari

In secondo luogo, il test dei trigliceridi viene solitamente prescritto nell’ambito di un check up di routine per valutare il profilo lipidico del paziente. Quest’ultimo comprende anche:

  • Il colesterolo totale
  • Il colesterolo HDL, noto come colesterolo “buono”, che ripulisce le arterie dai lipidi
  • Il colesterolo LDL, ovvero quello “cattivo”, che trasporta i grassi dagli organi ai tessuti

Il profilo lipidico, che comprende anche il monitoraggio del livello di trigliceridi nel sangue, andrebbe prescritto ogni cinque anni, anche negli adulti sani. Questo esame del sangue è consigliato anche ai ragazzi e andrebbe fatto almeno una volta tra i 9 e gli 11 anni e una volta tra i 17 e i 21 anni

Una frequenza maggiore è consigliata per pazienti che hanno valori di trigliceridi alti o presentano fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache.

Tra i fattori di rischio cardiovascolare che determinano la necessità di monitorare i trigliceridi ci sono:

Qual è il campione richiesto?

Il campione di sangue necessario per effettuare il test dei trigliceridi può essere prelevato:

  • Dalla vena di un braccio
  • Dal dito con dispositivi portatili (in alcuni casi per tracciare il profilo lipidico del paziente)

Come ci si prepara all’esame?

Perché i risultati delle analisi siano il più possibile attendibili, è necessario osservare alcuni accorgimenti quali:

  • Digiunare nelle 9-12 ore che precedono il test (è consentito solo bere acqua)
  • Evitare di assumere alcol nelle 24 precedenti l’esame

Che valore devono avere i trigliceridi?

I valori normali dei trigliceridi nel sangue in un adulto sano dovrebbero essere inferiori ai 150 milligrammi per decilitro. Un valore superiore ai 500 mg/dL è considerato, invece, molto alto. Siamo, invece, in una situazione al limite per valori compresi tra i 150 e i 199 mg/dL.

Per quanto riguarda, invece, le altre fasce di età, in particolare bambini e ragazzi, i valori di riferimento sono i seguenti:

  • Da 0 a 9 anni, valori inferiori ai 75 mg/dL sono considerati accettabili
  • Tra i 10 e i 19, sono considerati accettabili valori inferiori ai 90 mg/dL
  • Per gli over 19, i valori dovrebbero essere inferiori ai 115 mg/dL

I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.

Cosa vuol dire avere i trigliceridi alti?

Lo sviluppo di condizioni patologiche legate al cuore è associato a valori alti dei trigliceridi nel sangue. Un’elevata concentrazione ematica dei trigliceridi potrebbe essere dovuta ad una molteplicità di cause quali:

  • Stile di vita scorretto (dieta ad alto contenuto di colesterolo, acidi grassi o grassi saturi, sedentarietà)
  • Fumo
  • Alcol
  • Diabete
  • Patologie renali
  • Ipotiroidismo
  • Fattori genetici

In presenza di valori molti alti dei trigliceridi il rischio, sia negli adulti sia nei bambini, è quello di sviluppare forme di pancreatite. In questi casi è molto importante intervenire per tempo al fine di evitare complicanze anche gravi.

I trigliceridi, inoltre, sono essi stessi dei fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.

Cosa fare per far scendere i trigliceridi?

I trigliceridi sono la classe di lipidi che costituisce una riserva energetica molto importante per l’organismo umano. Sintetizzati a partire dai grassi assunti attraverso il cibo, vanno però tenuti sotto controllo, perché una concentrazione ematica eccessivamente elevata potrebbe aumentare il rischio cardiovascolare e il conseguente sviluppo di patologie correlate.

Il modo migliore per abbassare i livelli di trigliceridi nel sangue è, innanzitutto, quello di individuare la causa che ha comportato un loro incremento eccessivo.

In alcuni casi possono averlo determinato condizioni patologiche quali diabete, insufficienza renale o obesità. In altri può essere stato uno stile di vita sbagliato. In questi casi, la migliore strategie possibile è quella di cambiare i comportamenti errati, seguendo una dieta sana e facendo attività fisica