Che cos'è l'Ictus?
L'ictus cerebrale è causato dall'improvvisa chiusura (ictus ischemico) o rottura (ictus emorragico) di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule cerebrali dovuto alla mancanza dell'ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso. I dati più recenti indicano una prevalenza del 4,9% per l'ictus ischemico e dell'1,9% per l'ictus emorragico. In Italia la prevalenza generale dell'ictus cerebrale è pari a 6,5%.
L'ictus è la terza causa di morte in Italia e la prima di invalidità permanente tra le persone adulte nei paesi industrializzati. La prevenzione è fondamentale per scongiurarne l'insorgenza, soprattutto nei soggetti a rischio.
L'85% degli ictus è di natura ischemica: l'aterosclerosi (ovvero l'occlusione dell'arteria) ne è la causa più frequente, e consiste nel progressivo accumulo di sostanze grasse, fino alla formazione di vere e proprie placche sulle pareti delle arterie che portano il sangue al cervello. Le placche causano il restringimento (stenosi) o anche l'ostruzione totale del vaso sanguigno. Nel 70/80% dei casi l'arteria più colpita è la carotide
In caso di ictus ischemico distinguiamo:
- l'ictus trombotico in cui l'arteria si chiude perché si forma un coagulo (detto trombo) al suo interno o, spesso, su un'irregolarità preesistente della parete dell'arteria stessa (placca ateromasica).
- l'ictus embolico in cui l'arteria è raggiunta da coaguli partiti da lontano (detti emboli) solitamente dal cuore o dalle grosse arterie del collo, già colpite da placche ateromasiche.
Si distinguono, inoltre, due varietà di attacchi ischemici cerebrali:
- gli attacchi ischemici duraturi, che corrispondono alla costituzione di un infarto cerebrale con relativa disfunzione focale o globale.
- gli attacchi ischemici transitori (TIA) che si risolvono in meno di 24 ore e che non determinano alcuna lesione significativa.