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L'ipotiroidismo


L'ipotiroidismo è una malattia dovuta a una diminuzione dell'attività secretoria della tiroide, una ghiandola situata nel collo.

CHE COS'È L'IPOTIROIDISMO?

Per ipotiroidismo s'intende una condizione caratterizzata da una diminuzione dell'attività secretoria della tiroide, una ghiandola situata nel collo. L'ipotiroidismo è definito come primitivo se dovuto a una ridotta funzione della ghiandola tiroidea, o secondario, se associato a una ridotta attività della ghiandola ipofisi.

La condizione clinica che ne deriva è invece definito mixedema, ossia l'insieme dei segni e sintomi dovuti alla carenza o mancanza delle iodotironine (T3 e T4) a livello dei vari organi e tessuti.

Dopo l'introduzione del controllo routinario degli esami di laboratorio ci si trova spesso di fronte ad un'altra entità: l'ipotiroidismo lieve o subclinico, un ipotiroidismo caratterizzato da bassa espressione clinica (pochi segni o sintomi, spesso nessuno) e, dal punto di vista biochimico, da un aumento del TSH e normali concentrazioni di iodotironine.

QUALI SONO I SINTOMI?

I principali sintomi che si possono manifestare quando si presenta una carenza della funzione tiroidea sono:

  • astenia (stanchezza generalizzata);
  • intolleranza al freddo;
  • stipsi;
  • depressione;
  • difficoltà di concentrazione;
  • difficoltà di memoria;
  • secchezza della cute;
  • assottigliamento delle unghie;
  • alterazioni del ciclo mestruale.

QUALI SONO LE CAUSE?

Le principali cause d'ipotiroidismo sono:

  • la carenza di iodio nella dieta: tipica di alcune zone geografiche e delle popolazioni in via di sviluppo. Lo iodio infatti riveste un ruolo centrale nella fisiologia della ghiandola tiroidea, essendo sia un elemento fondamentale per la sintesi degli ormoni, sia un regolatore della funzione tiroidea. L'apporto iodico è assicurato all'organismo mediante composti iodati contenuti nel cibo, sale, acqua e preparazioni vitaminiche.
  • la tiroidite linfocitaria autoimmune (o di Hashimoto): è la forma più frequente di tiroidite cronica (incidenza 0.3-1.5/1000/anno) e, nella sua forma diffusa, è la causa principale d'ipotiroidismo conclamato nelle zone iodo-sufficienti. L'origine è autoimmune: si determina un'infiltrazione infiammatoria che determina una distruzione progressiva del tessuto tiroideo.

Altre cause meno frequenti sono secondarie ad interventi chirurgici, terapie radianti, agenesia tiroidea.

COME AVVIENE LA DIAGNOSI?

La diagnosi si effettua in seguito a esami del sangue e si basa sul riscontro dell'elevazione del TSH (un ormone rilasciato dalla ghiandola ipofisi che regola il funzionamento della tiroide) e della riduzione della FT4 circolante. Per un corretto inquadramento diagnostico è utile valutare anche gli autoanticorpi anti tireoglobulina (Ab anti-TG) ed anti-tireoperossidasi (Ab anti-TPO). Si consiglia inoltre l'esecuzione di un'ecografia della ghiandola tiroidea: in corso di tiroidite autoimmune, infatti, la tiroide spesso presenta delle caratteristiche ecografiche specifiche. Non è invece utile nella diagnosi d'ipotiroidismo.

COME SI CURA?

La terapia dell'ipotiroidismo è di tipo sostitutivo: ha lo scopo di risolvere eventuali sintomi e segni, ottenere una normalizzazione del TSH (nell'ipotiroidismo primitivo) o delle frazioni libere (nell'ipotiroidismo secondario) ed evitare il sovradosaggio. La prima scelta, quando si parla di terapia dell'ipotiroidismo, è la levotiroxina che mima esattamente l'fT4 che non è prodotto dalla ghiandola.

Attualmente in commercio vi sono diverse formulazioni di L-tiroxina: compresse (Eutirox, Levotiroxina Te, Levotiroxina EG, ...), compresse senza lattosio (Tirosint), soluzione orale (in soluzione alcolica al 99%, Tirosint S.O.; Tirosint gocce), capsule molli (Tiche, Syntroxine).

Il controllo dell'appropriatezza terapeutica va eseguito verificando il dosaggio di TSH ed fT4 nel sangue a distanza di almeno 1-3 mesi dall'inizio della terapia o dalla modifica del dosaggio.