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Dolore addominale: cos’è, possibili cause e trattamenti


Il dolore addominale, che viene percepito all’altezza della cavità addominale, può essere indice di molteplici condizioni e patologie. Richiede pertanto approfondimenti diagnostici e terapie specifiche, a seconda dell’eziologia riscontrata.

Dolore addominale, una definizione

Chiamato comunemente mal di pancia, il dolore addominale può essere definito come un senso di malessere, da parte del paziente, collocato nella parete addominale, la parte del corpo che si trova tra l’inizio delle costole ed il bacino.

A seconda del quadrante o della regione in cui l’addome è convenzionalmente suddiviso, e per mezzo di un iniziale esame obiettivo cui seguiranno analisi strumentali ed esami del sangue, è quindi possibile risalire alla causa e trattarla con la terapia adeguata.

Quanti tipi di dolore addominale esistono?

Questo tipo di dolore può avere diverse manifestazioni. È possibile che il dolore addominale sia:

  • acuto, può comparire improvvisamente e può terminare in un tempo breve. Si tratta di una rapida insorgenza
  • cronico, quando la durata è più consistente nel tempo, oltre tre mesi, con una tendenza a ripresentarsi
  • crampiforme, definibile come una contrazione muscolare transitoria e dolorosa.

A seconda delle strutture che risultano essere coinvolte, il dolore addominale può essere ulteriormente suddiviso in:

  • dolore viscerale, che trova origine negli organi (chiamati viscere) che si trovano nella cavità addominale. Si tratta di un tipo di dolore sordo, vago, e spesso non può essere localizzato con precisione
  • dolore somatico, che a sua volta ha origine dalla membrana che riveste la cavità addominale. La membrana si chiama peritoneo, mentre la cavità addominale si definisce più propriamente cavità peritoneale. Questo tipo di dolore è solitamente acuto e facilmente localizzabile
  • dolore riferito, quando viene percepito in una zona del corpo distante rispetto alla fonte del dolore stesso. Un paziente affetto da colecisti, per fare un esempio, può percepire del dolore all’altezza della scapola.

A cosa è dovuto il dolore addominale?

Va innanzitutto sottolineato come spesso non ci sia correlazione tra intensità del dolore e gravità della possibile causa sottostante. Un dolore estremamente acuto potrebbe essere ricondotto ad una gastroenterite, mentre un dolore più leggero ma costante potrebbe essere sintomo di una appendicite.

È possibile tuttavia inquadrare i diversi tipi di dolore addominale tenendo come riferimento le potenziali cause che lo hanno scatenato.

Ci sono cause che non sono prettamente addominali:

  • polmonite, una infiammazione che interessa il tessuto polmonare. Si tratta di una infiammazione solitamente acuta, e riguarda sia gli alveoli polmonari che il tessuto interstiziale
  • infarto del miocardio, che si verifica a danno del muscolo cardiaco per inadeguato apporto di ossigeno e di sangue
  • embolia polmonare, ovvero una ostruzione di una arteria polmonare. L’ostruzione è dovuta alla presenza di un embolo, una piccola massa
  • pleurite, una infiammazione a carico della membrana chiamata pleura.

Un secondo insieme di patologie è riferibile propriamente ai dolori addominali o alla cassa toracica:

  • lesioni quali traumi di una certa importanza, oppure strappi muscolari
  • ernia, un dislocamento di strutture nella parete addominale
  • Fuoco di Sant’Antonio, infezione dovuta all’Herpes Zoster
  • neuropatia, ovvero una funzionalità alterata da parte dei nervi periferici
  • aderenze, quindi cicatrici risultate da interventi chirurgici.

Ulteriori possibili cause per il dolore addominale

Tra le ulteriori possibili cause del dolore addominale si indicano disturbi di natura infiammatoria che interessano l’addome superiore:

  • colite, infiammazione o infezione a carico del colon
  • epatite, infiammazione oppure infezione del fegato
  • ulcera, che può essere gastrica o duodenale
  • gastrite, una irritazione a carico delle pareti dello stomaco
  • esofagite, o reflusso gastroesofageo
  • pancreatite, una infiammazione a carico del pancreas
  • calcoli della colecisti, calcoli che interessano il dotto biliare.

In quarta battuta, ci sono cause assimilabili a disturbi funzionali dell’addome:

Il dolore addominale può essere determinato anche da alcuni tumori che interessano la parte alta dell’addome: tumore al pancreas, allo stomaco, al fegato, oppure il linfoma, un tumore che interessa il sistema linfatico. Altre cause possono essere di natura vascolare, come nel caso di aneurisma dell’aorta addominale.

Quando il dolore interessa la parte centrale e la parte inferiore dell’addome, le cause possono essere:

  • appendicite, una infiammazione acuta dell’appendice, presente all’estremità dell’intestino crasso
  • diverticolite, una infiammazione dei diverticoli, piccole estroflessioni della mucosa intestinale
  • ostruzioni intestinali, quando si verifica un rallentamento importante, se non un vero e proprio arresto, del contenuto lungo l’intestino
  • tumore al colon, una neoplasia che riguarda l’ultimo tratto dell’apparato digerente.

Condizioni di natura ginecologica e relative all’apparato urinario

Gli ultimi due gruppi di cause del dolore addominale sono:

  • condizioni dell’apparato urinario quali calcoli renali, tumore alla vescica oppure al rene, infezioni
  • disturbi ginecologici come endometriosi, cisti ovariche, gravidanza ectopica, tumore all’ovaio, tumore maligno a carico dell’utero oppure del collo dell’utero.

Cosa fare in caso di dolori addominali?

È fondamentale rivolgersi al proprio medico quando si verificano alcune condizioni:

  • è presente della febbre
  • accade del sanguinamento dal retto
  • il dolore dura per una settimana, in modo persistente
  • la stitichezza o, al contrario, la diarrea continuano a manifestarsi
  • l’addome presenta un gonfiore particolarmente importante.

Risulta invece fondamentale recarsi in pronto soccorso se:

  • si verifica una distensione addominale, quindi l’addome risulta duro
  • un soggetto diabetico vomita in più occasioni
  • accade un collasso
  • si ha sangue nel vomito o nelle feci
  • risulta impossibile urinare
  • il dolore è improvviso e grave
  • il dolore riguarda la spalla, il collo oppure il petto
  • il soggetto manifesta ittero, ovvero la pelle assume una colorazione giallastra.

Quando i dolori addominali devono preoccupare?

La valutazione della entità dei dolori addominali spetta al medico professionista. In sede diagnostica, durante l’esame obiettivo e nello svolgimento dell’anamnesi, il medico professionista terrà particolarmente conto di sei caratteristiche del dolore: l’intensità, il carattere, la localizzazione, l’insorgenza, la progressione e la migrazione.

Oltre alla visita, risultano necessari diversi approfondimenti che possono essere effettuati attraverso:

Seguono poi alcuni esami strumentali che permettono di perfezionare la diagnosi:

Cosa prendere in caso di dolori addominali?

Poiché i dolori addominali richiedono una diagnosi approfondita per poter risalire alle cause che li hanno determinati, va sottolineato come ogni terapia deve essere indicata dal medico professionista o dallo specialista cui ci si è rivolti.

Quella che segue è un breva breve esemplificazione dei farmaci che possono essere indicati:

  • farmaci antiacidi, per proteggere la mucosa gastrica
  • inibitori della pompa protonica, quando i dolori dipendono da un’ulcera
  • preparati enzimatici che aiutano la digestione: papaina, bromelina, pancreatina
  • integratori probiotici nei casi in cui il soggetto presenta una pancia gonfia.

Questo breve elenco, esemplificativo, non esaurisce le possibilità di intervento sui dolori addominali che sempre, si ricorda, vanno opportunamente ricondotti alla loro specifica eziologia. Se i dolori addominali sono di natura somatica, per fare un ultimo esempio, risulterà più adeguato un approccio psicoterapeutico, accanto a eventuali psicofarmaci, sempre sotto indicazione medica.

Lo specialista per la diagnosi e il trattamento dei dolori addominali, quindi la prima figura specializzata cui rivolgersi, è in ogni caso il gastroenterologo.