Skip to content
Pubblicato inPatologie

La flebite: sintomi e trattamenti

La flebite è un’infiammazione delle vene superficiali dovuta a un trombo che ostruisce il normale flusso sanguigno.

flebite

La flebite è l’infiammazione di una vena superficiale, generalmente provocata da un trombo che ostacola il regolare flusso sanguigno: quando ciò accade si parla di tromboflebite

Colpisce con più frequenza gli arti inferiori, specialmente nei pazienti che soffrono di vene varicose. Più raramente interessa le vene del collo o delle braccia.

Può interessare, inoltre, sia vene superficiali sia vene più profonde. Nel primo caso si parla di tromboflebite superficiale, nel secondo caso di trombosi venosa profonda, una condizione assai più grave che può comportare complicanze severe.

Quando preoccuparsi per la flebite?

↑ top

La flebite può essere più o meno grave, a seconda della forma in cui si presenta e delle eventuali complicanze.

Una tromboflebite superficiale, come si è appena detto, è una condizione meno severa di una trombosi venosa profonda, eppure non va sottovalutata. Sebbene si manifesti a livello superficiale, può causare sintomi invalidanti e, se non trattata in modo adeguato, provocare infezioni locali o evolvere in trombosi venosa profonda.

La trombosi venosa profonda, d’altra parte, è un disturbo grave e potenzialmente letale. Può avere come esito un’embolia polmonareche si verifica quando un trombo si distacca e migra verso i polmoni, ostruendo un’arteria polmonare. Può causare inoltre una sindrome post-trombotica, con edema, dolore e ulcere cutanee.

Prenota una visita angiologica

Quali sono le cause della flebite?

↑ top

La flebite è favorita dal rallentamento della circolazione venosa che, come anticipato, è determinato da coaguli o trombi che si formano all’interno di una vena. I trombi, a loro volta, possono formarsi per ragioni diverse.
Esistono numerosi fattori di rischio, infatti, che ne favoriscono la comparsa:

    • obesità
    • sedentarietà
    • traumi venosi causati da schiacciamenti esterni o dall’inserimento di cateteri intravenosi
    • immobilità prolungata, dovuta ad esempio a patologie croniche o interventi chirurgici che costringono a letto, oppure a un lungo viaggio in macchina o in aereo
    • valori alterati della coagulazione del sangue o familiarità con questo tipo di patologia
    • assunzione della pillola contraccettiva
    • terapie ormonali
    • gravidanza
    • alcuni tipi di neoplasie
    • fumo di sigarette
    • abuso di sostanze stupefacenti per via endovenosa
    • vene varicose.

Quali sono i sintomi di una flebite?

↑ top

Come si è visto, la flebite colpisce nella maggior parte dei casi gli arti inferiori e più raramente le vene di altre aree del corpo. I principali sintomi di questa condizione sono:

  • area coinvolta arrossata, dolente al tatto, dura e rilevata.
  • gonfiore della vena.

In alcuni casi, possono esserci anche altre manifestazioni come:

In presenza di questi sintomi, è opportuno rivolgersi tempestivamente agli operatori sanitari e intervenire rapidamente sull’infiammazione, per ridurre il rischio di complicazioni più serie.

Come viene diagnosticata la flebite?

↑ top

In caso di sintomi sospetti, è necessario sottoporsi a un esame obiettivo in cui il medico raccoglierà informazioni dal paziente sui sintomi ed esaminerà la zona interessata per effettuare una prima valutazione.

Generalmente, per effettuare la diagnosi di questo tipo di condizione clinica è sufficiente questo esame. In caso di dubbi, però, possono essere prescritte ulteriori indagini per confermare o escludere la flebite.

Esami del sangue Accertamenti strumentali
  • concentrazione del D-dimero, un frammento generato dalla degradazione di una proteina durante il processo di coagulazione: la cosiddetta fibrina.
    Il nome deriva dal fatto che è frutto del legame chimico di due frammenti D della fibrina
  • esami specifici per valutare se la patologia sia eventualmente dovuta a cause genetiche.

Come si cura la flebite?

↑ top

Per il trattamento della flebite è necessario confrontarsi con il proprio medico curante che indicherà la terapia più adatta. Tuttavia, ci sono alcuni accorgimenti che il paziente può avere anche autonomamente a casa per non peggiorare la propria condizione, come ad esempio mantenere l’arto colpito sollevato per favorire il ripristino della normale circolazione.

Le indicazioni terapeutiche possono comprendere:

  • indossare calze elastiche, caratterizzate da un tipo di compressione graduata, per favorire la circolazione sanguigna delle gambe
  • fare un’adeguata attività fisica per stimolare e migliorare la circolazione del sangue. Camminare per medie distanze fa molto bene, ma è importante non esagerare, evitare le ore più calde della giornata e fermarsi se si avverte un peggioramento dei sintomi.
  • applicare sulla zona interessata impacchi caldi o freddi per alleviare il gonfiore e il dolore
  • applicare creme antidolorifiche e antinfiammatorie, sempre allo scopo di trattare edema e dolore.

Qualora tutte queste opzioni terapeutiche non dovessero avere riscontri, il medico può prescrivere farmaci antidolorifici(come il paracetamolo) e antinfiammatori. Solitamente, tra questi ultimi i più utilizzati per il trattamento della flebite sono gli antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS, come ad esempio l’ibuprofene.

Altri farmaci utilizzabili per curare la flebite sono:

  • gli anticoagulanti che servono a fluidificare il sangue e, di conseguenza, a prevenire la formazione di trombi o coaguli
  • i fibrinolitici, che sono in grado di dissolvere i trombi sciogliendo i coaguli di fibrina.

Solitamente, la flebite per risolversi richiede un arco temporale che va da un minimo di due a un massimo di sei settimane circa.