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Febbre, tutto quello che c’è da sapere


La febbre è un aumento temporaneo della temperatura, normalmente compresa tra 36 e 37 gradi, dovuto solitamente a infezioni virali o batteriche

Quando si può dire che è febbre?

Si può parlare di febbre quando la temperatura del corpo supera il range di normalità che, in una persona sana senza particolari patologie, dovrebbe essere compresa tra 36 e 37 gradi circa.

L’aumento della temperatura è una reazione fisiologica dell’organismo in risposta a infezioni o malattie in generale. L’esempio più comune è la febbre in risposta alla sindrome influenzale dovuta ad un’infezione virale. L’aumento della temperatura è un meccanismo difensivo messo in atto per uccidere il virus e neutralizzare la sua azione. 

Esistono vari livelli di febbre in base alla gradazione. Una temperatura di 37°C non è considerata febbre in sé, ma è importante conoscere i valori individuali e la loro variabilità nel corso della giornata per interpretare correttamente questo valore.
Tale variabilità dipende da diversi fattori, tra cui:

  • differenze individuali: alcune persone hanno naturalmente una temperatura corporea più alta o più bassa di altre
  • variazione circadiana: la temperatura corporea è più bassa al mattino e tende a salire nel pomeriggio

Se si mantiene entro i 38° si parla di febbricola. Con una temperatura tra i 38 e i 38,5°, si ha febbre lieve che diventa moderata tra i 38,5 e i 39°. Si può parlare di febbre alta con temperature superiori ai 39 gradi, mentre con gradazioni più elevate, superiori ai 39,5° si parla di iperpiressia

Oltre che per le temperature, le varie forme di febbre si distinguono anche per il loro andamento. Quando, ad esempio, le variazioni di temperatura nell’arco della giornata si mantengono entro il grado centigrado, si parla di febbre continua. La febbre è, invece, remittente, nel momento in cui le variazioni di temperatura - almeno due nell’arco della giornata - superano il grado centigrado.

Se gli sbalzi di temperatura sono frequenti durante il giorno, per poi stabilizzarsi al mattino, si parla di febbre intermittente. Mentre con escursioni termiche molto elevate, la febbre è definita settica.

A cosa è dovuta la febbre?

Come indicato, normalmente la temperatura del corpo può variare anche in assenza di determinate condizioni patologiche. Ciò è dovuto ai processi metabolici dell’organismo, per cui, solitamente, si ha una temperatura più bassa al mattino e leggermente più alta verso sera.

L’aumento è anomalo quando si presenta in maniera duratura per un periodo di diverse ore o anche giorni. La febbre può anche manifestarsi con picchi costanti, che si ripetono nelle stesse ore durante il corso della giornata.

Le cause sono molteplici e possono essere imputabili principalmente a infezioni, di tipo sia virale sia batterico. 

Le cause sono molteplici e possono essere imputabili principalmente a infezioni, di tipo sia virale sia batterico. Tra queste troviamo la febbre reumatica, causata da una reazione anomala del sistema immunitario a un'infezione da streptococco (se non trattata può causare danni al cuore e ad altre parti del corpo).

Anche alcune patologie di tipo infiammatorio, come le vasculiti o l’artrite reumatoide, annoverano nella loro sintomatologia la febbre. 

L’aumento della temperatura corporea può essere l’esito di un intervento chirurgico, la conseguenza dell’assunzione di alcuni farmaci o vaccini. La febbre, infine, può essere associata anche a tumori.

Quali sono i sintomi della febbre?

In caso di febbre, le persone possono accusare anche altri sintomi quali, ad esempio, brividi, sudorazione e mal di testa, dolori articolari e muscolari, disidratazione e sensazione di stanchezza.

In caso di febbre elevata, il quadro sintomatologico può risultare più severo e includere anche senso di confusione, allucinazioni e convulsioni.

Che cos’è la febbre senza sintomi?

La febbre può manifestarsi anche in assenza di altri sintomi associati. Ne abbiamo già accennato parlando di febbre intermittente, caratterizzata da una temperatura che varia spesso nell’arco della giornata, per regolarizzarsi solo durante il mattino. Questa tipologia di febbre può essere associata ad alcune forme tumorali.

Quando bisogna preoccuparsi per la febbre?

La febbre deve destare preoccupazioni quando raggiunge temperature molto elevate, che superano i 40°. Soprattutto nel caso in cui si tratti di neonati o bambini, per cui è necessario rivolgersi tempestivamente al medico. In particolare, nei bambini di età inferiore ai sei mesi che manifestino sintomi come disidratazione, pianto flebile o sonnolenza o che accusino mal di testa, rigidità nucale e difficoltà respiratorie o nei quali compaiono eruzioni cutanee.

Altre ragioni per rivolgersi al medico in caso di febbre sono il perdurare di questa condizione per più di una settimana e una sintomatologia correlata che può comprendere mal di gola, difficoltà respiratorie, nausea e vomito, astenia e inappetenza.

Oltre ai più piccoli, un’attenzione particolare va riservata anche alle persone fragili, con comorbilità, come anziani, cardiopatici e pazienti con sistema immunitario compromesso. In questi soggetti, la febbre potrebbe risultare più pericolosa e merita, di conseguenza, approfondimenti ulteriori.

Gli approfondimenti possono consistere in esami volti ad accertare le ragioni scatenanti la febbre, che comprendono analisi del sangue, delle urine o esami colturali per la ricerca dei possibili patogeni responsabili di una eventuale infezione.

Altri esami strumentali che potrebbero essere richiesti per escludere condizioni più severe associate alla febbre sono radiografie o TAC.

Febbre in gravidanza

Quando si è in dolce attesa, la temperatura corporea può aumentare leggermente a causa dell'incremento del progesterone. Un leggero aumento della temperatura corporea nei primi mesi di gestazione è quindi normale e fisiologico.

Tuttavia, se questo aumento fisiologico supera i 37,5°C ed è accompagnato da altri sintomi come mal di testa, dolori muscolari, perdita di appetito o nausea, è importante rivolgersi al proprio medico curante. 

La febbre alta in gravidanza può essere un sintomo di infezioni che possono avere gravi complicanze per la mamma e il bambino.

Quali sono i principali rimedi per la febbre?

Nella maggior parte dei casi, un sintomo come la febbre, spesso associato a sindromi influenzali o altre patologie infettive, tende a risolversi da solo, senza particolari terapie, con il riposo e la reidratazione dei liquidi persi

Nel caso in cui la febbre sia troppo elevata, si può ricorrere agli antipiretici (paracetamolo) o FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei come l’ibuprofene.

Gli antibiotici, invece, possono essere prescritti dal medico solo nell’eventualità in cui la febbre sia dovuta ad un’infezione di origine batterica. Per le infezioni virali, infatti, risultano inefficaci, a meno che non vengano prescritti per trattare una sovra infezione di tipo batterico.