Cerca nel sito
Chiudi

L'embolia (interruzione del flusso sanguigno)


Con il termine embolia si intende l'occlusione di un vaso da parte di una sostanza solida o gassosa, trasportata dal flusso ematico.

Che cosa è l'embolo?

L'embolo è un corpo estraneo che risulta insolubile e che può provocare un blocco del flusso sanguigno nel momento in cui raggiunge una vena o un'arteria della sua dimensione.

Gli emboli possono essere di varia natura, ad esempio si presentano come:

  • Coaguli anomali di sangue
  • Bolle d'aria
  • Grumi di grasso
  • Grumi di liquido amniotico
  • Porzioni di tessuto
  • Schegge
  • Cristalli di colesterolo

Quali sono i sintomi di un'embolia?

I segni e i sintomi di un'embolia sono molto differenti a seconda di dove il corpo estraneo (embolo) andrà a ostruire il flusso sanguigno.

L'embolia polmonare, l'embolia coronarica e l'ictus ischemico embolico quando si manifestano presentano sintomi differenti.

Embolia polmonare: sintomi

Tra i sintomi dell'embolia polmonare ci sono:

Embolia coronarica: sintomi

Tra quelli dell'embolia coronarica:

  • Nausea e vomito
  • Debolezza e vertigini
  • Dolore al petto
  • Dispnea
  • Sudorazione fredda
  • Stato confusionale
  • Svenimento

Ictus ischemico embolico: sintomi

Mentre per quanto riguarda i sintomi dell'ictus ischemico embolico:

  • Mal di testa
  • Difficoltà visive
  • Difficoltà a capire e a parlare
  • Difficoltà a camminare
  • Paralisi facciale e agli arti 

Cosa succede se parte un embolo?

L'embolia potrebbe sia risolversi da sola che portare a ischemia cerebrale o con una mancata perfusione dei tessuti e degli organi si potrebbe avere un loro infarto (determinato proprio dalla presenza dell'embolo).

Differenti tipi di embolo

  • E. a cavaliere, ostruzione della biforcazione dell’aorta e delle arterie iliache
  • E. adiposa, occlusione dei vasi da parte di goccioline di grasso, di solito in seguito a fratture delle ossa lunghe, ma anche in caso di bruciature o degenerazione lipidica
  • E. amniotica, embolo formato da liquido amniotico che entra nei vasi sanguigni materni per effetto di forti contrazioni al termine del periodo dilatante o durante la fase espulsiva. Provoca shock improvviso, dispnea e coagulopatia e spesso può portare a morte
  • E. arteriosa, occlusione embolica di un’arteria per distacco di coaguli dal cuore (per fibrillazione atriale, stenosi mitralica, infarto miocardico), dalle arterie a monte (per trombosi murale) o dalle vene polmonari (per tromboflebite). Esordisce con improvviso dolore, talvolta assai violento, pallore e ipotermia cutanea, paralisi flaccida dei muscoli. Segue diminuzione della sensibilità oggettiva, tattile, termica e dolorifica, con cianosi e poi gangrena
  • E. asettica, embolia trombotica non infettiva
  • E. batterica, occlusione provocata da un embolo contenente batteri
  • E. capillare, ostruzione dei capillari di solito provocata da batteri
  • E. coronarica, occlusione di un’arteria coronarica da parte di un embolo formatosi per effetto di un’endocardite batterica subacuta o di un trombo creatosi in una valvola artificiale, ma in genere si tratta del distacco di un frammento di placca ateromasica dalla parete di una grossa arteria coronarica con occlusione embolica dello stesso vaso più distalmente o di un suo ramo
  • E. da midollo osseo, occlusione di un vaso da parte di midollo osseo, di solito in seguito ad una frattura
  • E. delle arterie cerebrali, occlusione di un’arteria o arteriola cerebrale da parte di un embolo trasportato da un punto qualsiasi della circolazione arteriosa. I trombi che si formano nel cuore o nelle arterie principali del collo sono la causa più frequente degli emboli cerebrali. I segni clinici sono vari, a seconda della sede e della gravità del danno cerebrale, e possono andare da modesti segni di deficit motorio fino al coma ed alla morte
  • E. ematogena, embolia provocata da un coagulo sanguigno
  • E. gassosa, occlusione di un vaso da parte di bolle d’aria, di solito nelle vene, in seguito ad un trauma, operazione chirurgica o errata somministrazione endovenosa di liquidi
  • E. miliarica, numerosi emboli che si creano simultaneamente per es. in piccole arterie dei piedi (formatisi a seguito di un aneurisma aortico) o in diverse arterie periferiche (di origine cardiaca)
  • Embolia paradossa, embolia provocata da un coagulo originatosi nel sistema venoso, ma che embolizza nel sistema arterioso attraverso anomale comunicazioni tra i due sistemi cardiaci, come nella persistenza del forame ovale o nei difetti settali interventricolari
  • Embolia polmonare, occlusione ad opera di un embolo di una grande arteria polmonare o di uno dei suoi rami, che comporta un mancato apporto di sangue al parenchima polmonare. Il tipo più comune di embolo polmonare è un trombo formatosi di solito nelle vene degli arti inferiori o della pelvi. Le manifestazioni cliniche sono varie in frequenza ed intensità in rapporto all’estensione dell’occlusione vascolare polmonare, allo svilupparsi di un infarto polmonare ed alla funzione cardiorespiratoria preembolica del paziente
  • E. polmonare nell’anziano, patologia di estrema frequenza nell’anziano, specie se il paziente è stato per un periodo immobile (trombosi della safena o delle femorali). Rappresenta la più comune causa di morte improvvisa
  • E. polmonare postoperatoria, può essere causata da interventi chirurgici prolungati o da lunga immobilizzazione dopo l’intervento
  • E. renale, embolia delle arterie renali che si può verificare in qualsiasi situazione clinica associata ad episodi embolici periferici (l’infarto miocardico, la fibrillazione atriale cronica, l’endocardite batterica subacuta, gli interventi chirurgici sull’aorta o l’aortografia). Le manifestazioni cliniche possono variare da un episodio sostanzialmente silente fino a una sindrome conclamata, con forte dolore e dolorabilità alla palpazione di un fianco, ematuria, ipertensione, puntate febbrili, importante compromissione della funzionalità renale ed aumento dei livelli sierici di lattico-deidrogenasi
  • E. retinica, occlusione dell’arteria centrale della retina
  • E. settica, occlusione di un vaso da parte di materiale infetto
  • E. sistemica, complicanza frequente che spesso è causa, insieme all’edema polmonare acuto, di morte improvvisa, specie nella stenosi mitralica. Gli emboli conseguono alla mobilizzazione di trombi formatisi nell’atrio sinistro dilatato, favoriti particolarmente dalla fibrillazione atriale, e più colpite sono il cervello, gli arti e il distretto viscerale
  • E. tumorale, occlusione di un vaso dovuta a tessuto neoplastico
  • E. venosa, provocata da trombosi venosa

Cura e trattamento. Come si toglie un embolo?

Il trattamento di un embolo dipende dalla causa dell'ostruzione, dalla dimensione dell'embolo e dalla sede dell'ostruzione.

Tra le possibili terapie utilizzabili ci sono:

  • Embolectomia (intervento chirurgico)
  • Terapie farmacologiche con anticoagulanti e trombolitici
  • Camera iperbarica

Diagnosi 

L'anamnesi e l'esame obiettivo sono il punto di partenza per una diagnosi.

A questi però devono unirsi ulteriori test diagnostici quali:

  • Ecografia
  • TAC
  • RMN (Risonanza Magnetica Nucleare)
  • Angiografia

Prevenzione

Per cercare di prevenire una eventuale embolia è necessario seguire alcune indicazioni:

 

La scheda si basa sulle informazioni contenute nel "Dizionario Medico" di Antonio Cancellara (Verduci Editore)