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Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

Cefotaxima Sodica: cos’è, a cosa serve e come funziona

La Cefotaxima Sodica è un antibiotico cefalosporinico di terza generazione usato per trattare infezioni batteriche gravi, con ampio spettro d’azione contro patogeni Gram-positivi e Gram-negativi resistenti

Cefotaxima Sodica

La Cefotaxima Sodica è un antibiotico appartenente alla classe delle cefalosporine di terza generazione, ampiamente utilizzato in ambito ospedaliero per il trattamento di infezioni batteriche gravi.

Dal suo sviluppo negli anni ’70, questo farmaco ha rappresentato un importante strumento nella lotta contro numerosi patogeni, specialmente quelli responsabili di infezioni severe che richiedono un intervento terapeutico tempestivo.

In questo articolo analizzeremo cos’è, come agisce, per quali infezioni viene utilizzata, i dosaggi raccomandati, i possibili effetti collaterali e le controindicazioni.

Cos’è e a cosa serve?

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La Cefotaxima Sodica è un antibiotico beta-lattamico semi-sintetico appartenente al gruppo delle cefalosporine di terza generazione. Dal punto di vista chimico, il suo nome completo è acido 7-[2-(2-amino-4-tiazolil)-(Z)-2-metossimino acetamido]-3-(idrossimetil)-8-oxo-5-tia-1-azabiciclo[4.2.0]ott-2-ene-2-carbossilico.

Disponibile esclusivamente come preparazione iniettabile, viene somministrata per via intramuscolare o endovenosa per il trattamento di infezioni gravi. È commercializzata con vari nomi commerciali tra cui Claforan, Cefotaxim, e Taxime.

Le principali indicazioni terapeutiche della Cefotaxima includono:

1. Infezioni respiratorie

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2. Infezioni intra-addominali

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3. Infezioni del tratto urinario

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4. Infezioni ginecologiche e ostetriche

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5. Infezioni del sistema nervoso centrale

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  • Meningite batterica
  • Ascesso cerebrale
  • Ventricolite

6. Altre infezioni

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7. Profilassi chirurgica

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In alcuni casi, la Cefotaxima viene utilizzata come profilassi antibiotica in interventi chirurgici a rischio di infezione, specialmente in chirurgia addominale, ginecologica, cardiovascolare, ortopedica e neurochirurgica.

La Cefotaxima è particolarmente efficace contro numerosi batteri Gram-positivi e Gram-negativi, inclusi molti ceppi resistenti ad altri antibiotici, ma richiede sempre prescrizione medica e viene generalmente somministrata in ambito ospedaliero o ambulatoriale specialistico.

Meccanismo d’azione

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Per comprendere come agisce la Cefotaxima è necessario conoscere il suo meccanismo d’azione a livello cellulare, che la rende efficace contro un ampio spettro di batteri patogeni:

1. Interferenza con la sintesi della parete cellulare batterica

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Come tutte le cefalosporine, la Cefotaxima è un antibiotico beta-lattamico che agisce inibendo la sintesi della parete cellulare batterica. In particolare:

  • Si lega alle proteine leganti la penicillina (PBP, Penicillin-Binding Proteins), enzimi essenziali coinvolti nella sintesi del peptidoglicano, componente fondamentale della parete cellulare batterica
  • Questa interazione impedisce la formazione dei legami crociati tra le catene di peptidoglicano, compromettendo l’integrità strutturale della parete cellulare
  • La parete cellulare indebolita non è più in grado di proteggere il batterio dalle pressioni osmotiche, portando alla lisi cellulare e alla morte del microorganismo

2. Spettro antibatterico

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La Cefotaxima possiede uno spettro d’azione particolarmente ampio, caratteristico delle cefalosporine di terza generazione:

Batteri Gram-positivi sensibili:

  • Streptococcus pneumoniae (inclusi alcuni ceppi penicillino-resistenti)
  • Streptococcus pyogenes (gruppo A)
  • Streptococcus agalactiae (gruppo B)
  • Streptococcus viridans
  • Alcuni ceppi di Staphylococcus aureus sensibili alla meticillina (MSSA)

Batteri Gram-negativi sensibili:

Anaerobi sensibili:

  • Alcuni ceppi di Bacteroides (escluso B. fragilis)
  • Peptococcus spp.
  • Peptostreptococcus spp.
  • Clostridium spp. (escluso C. difficile)

3. Resistenza batterica

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Nonostante la sua efficacia, alcuni batteri possono sviluppare resistenza alla Cefotaxima attraverso diversi meccanismi:

  • Produzione di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL) che idrolizzano l’anello beta-lattamico
  • Alterazioni delle PBP che riducono l’affinità per l’antibiotico
  • Riduzione della permeabilità della membrana esterna nei batteri Gram-negativi
  • Espressione di pompe di efflusso che espellono l’antibiotico dalla cellula batterica

4. Caratteristiche farmacocinetiche rilevanti

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Alcuni aspetti farmacocinetici della Cefotaxima sono particolarmente importanti per il suo meccanismo d’azione:

  • Rapida penetrazione nei tessuti e nei fluidi corporei, incluso il liquido cerebrospinale
  • Metabolizzazione parziale a desacetilcefotaxima, un metabolita attivo che contribuisce all’effetto antibatterico
  • Attività battericida tempo-dipendente, che richiede concentrazioni superiori alla MIC (Minima Concentrazione Inibente) per una percentuale significativa dell’intervallo di dosaggio

Dosaggi consigliati della Cefotaxima Sodica

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Il dosaggio della Cefotaxima varia in base al tipo e alla gravità dell’infezione, all’età e al peso del paziente, e alla funzionalità renale. Il farmaco è disponibile in fiale da 1 g e 2 g per iniezione intramuscolare o endovenosa.

Dosaggio negli adulti:

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  • Infezioni non complicate: 1 g ogni 12 ore
  • Infezioni moderate-severe: 1-2 g ogni 8 ore
  • Infezioni molto gravi o potenzialmente letali: 2 g ogni 6-8 ore
  • Dosaggio massimo: Fino a 12 g al giorno in casi estremamente gravi (es. meningite, endocardite)

Dosaggio nei bambini (>1 mese di età):

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  • Dosaggio standard: 50-180 mg/kg/die suddivisi in 4-6 somministrazioni
  • Meningite: 200 mg/kg/die suddivisi in 4 somministrazioni (fino a un massimo di 12 g/die)
  • Neonati (0-4 settimane): 50 mg/kg ogni 8-12 ore, a seconda dell’età gestazionale e postnatale

Dosaggio in popolazioni speciali:

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Insufficienza renale:

  • Clearance della creatinina 10-50 ml/min: 1-2 g ogni 12 ore
  • Clearance della creatinina <10 ml/min: 1-2 g ogni 24 ore
  • Pazienti in emodialisi: Dose supplementare di 1 g dopo ogni seduta dialitica

Insufficienza epatica:

Anziani:

  • Valutare la funzionalità renale e aggiustare il dosaggio di conseguenza, anche in assenza di insufficienza renale nota

Durata della terapia:

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La durata del trattamento varia in base al tipo di infezione:

  • Infezioni non complicate del tratto urinario: 3-5 giorni
  • Polmonite acquisita in comunità: 5-10 giorni
  • Infezioni intra-addominali: 5-14 giorni
  • Meningite: 10-14 giorni
  • Endocardite: 4-6 settimane
  • Osteomielite: 4-8 settimane

Effetti collaterali della Cefotaxima Sodica

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Come tutti i farmaci, anche la Cefotaxima può causare effetti indesiderati, sebbene non tutti i pazienti li manifestino. È importante conoscerli per riconoscerli tempestivamente.

Effetti collaterali comuni (incidenza >1%):

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Effetti collaterali meno comuni (incidenza 0,1-1%):

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Effetti collaterali rari ma gravi (incidenza <0,1%):

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  • Reazioni allergiche severe: Anafilassi, angioedema, sindrome di Stevens-Johnson
  • Colite pseudomembranosa: Associata a Clostridioides difficile
  • Alterazioni ematologiche gravi: Anemia emolitica, trombocitopenia, agranulocitosi
  • Nefrotossicità: Raramente può causare insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale
  • Epatotossicità: Epatite colestatica o mista
  • Disturbi neurologici: Convulsioni (specialmente con dosaggi elevati in pazienti con insufficienza renale)
  • Effetto disulfiram-simile: Reazione con assunzione di alcol (vampate, tachicardia, nausea)

Fattori di rischio per effetti avversi:

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  • Storia di allergia a penicilline o altre cefalosporine
  • Insufficienza renale
  • Età avanzata
  • Patologie gastrointestinali preesistenti (es. colite ulcerosa, morbo di Crohn)
  • Trattamenti prolungati o con dosi elevate

Controindicazioni della Cefotaxima Sodica

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Nonostante la sua utilità clinica, esistono situazioni in cui l’uso della Cefotaxima è controindicato o richiede particolare cautela.

Controindicazioni assolute:

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  • Ipersensibilità nota alla Cefotaxima, ad altre cefalosporine o a qualsiasi componente della formulazione
  • Precedente reazione anafilattica a un antibiotico beta-lattamico

Controindicazioni relative (richiedono attenta valutazione rischio-beneficio):

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  • Storia di ipersensibilità alle penicilline: Circa il 5-10% dei pazienti allergici alle penicilline può presentare reazioni crociate con le cefalosporine
  • Insufficienza renale grave: Richiede aggiustamento del dosaggio
  • Colite pseudomembranosa o colite associata ad antibiotici pregressa
  • Patologie del fegato preesistenti
  • Predisposizione a sanguinamento o terapie anticoagulanti: Le cefalosporine possono interferire con la sintesi di vitamina K
  • Gravidanza e allattamento: Utilizzabile solo se i benefici superano i potenziali rischi

Precauzioni speciali:

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  • Pazienti anziani: Maggiore sensibilità agli effetti avversi, specialmente neurologici
  • Pazienti con malattie croniche severe: Maggior rischio di superinfezioni
  • Trattamenti prolungati: Monitorare periodicamente la funzionalità renale, epatica e i parametri ematologici
  • Pazienti con deficit di vitamina K o malnutrizione: Rischio aumentato di disturbi della coagulazione

Considerazioni

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La Cefotaxima Sodica rappresenta un importante antibiotico per il trattamento di infezioni batteriche gravi. La sua efficacia contro un ampio spettro di patogeni, inclusi molti Gram-negativi resistenti, la rende una scelta terapeutica preziosa in ambito ospedaliero.

Come tutti gli antibiotici, deve essere utilizzata in modo appropriato, solo per infezioni batteriche confermate o fortemente sospette, e alla dose corretta per la durata necessaria. L’uso improprio degli antibiotici contribuisce allo sviluppo di resistenze batteriche, una delle maggiori minacce per la salute pubblica globale.

La somministrazione della Cefotaxima deve avvenire sempre sotto controllo medico, con particolare attenzione ai pazienti con fattori di rischio per effetti avversi. Il monitoraggio clinico e di laboratorio durante la terapia è essenziale per massimizzare l’efficacia e minimizzare i rischi associati al trattamento.