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Salmonella, esame urine per l’identificazione del ceppo


La salmonella è il batterio, trasmesso per via alimentare, responsabile dell’infezione che prende il nome di salmonellosi. L’esame delle urine permette di identificarne il ceppo e di intervenire, se necessario, con una terapia adeguata.

Salmonella, cos’è esattamente?

La salmonella è un agente batterico, ed è il batterio responsabile dell’infezione che prende il nome di salmonellosi. La trasmissione avviene per via alimentare e può determinare due tipi di infezioni:

  • infezione sporadica, quando si verifica il caso di una specifica patologia non presente, in una popolazione, in modo stabile
  • infezione epidemica, quando un soggetto infetto contagia un numero significativo di altri soggetti, tanto da determinare una diffusione rapida della patologia stessa.

I batteri del genere salmonella sono più di 2000 (in termini più esatti, si definiscono sierotipi), ma i ceppi con maggiore diffusione tra gli esseri umani e nelle catene alimentari sono sostanzialmente due:

  • la Salmonella enteritidis
  • la Salmonella typhymurium.

Secono il rapporto One Health dell’Unione Europea, nel 2020 si sono verificati oltre 52.000 casi di salmonellosi nel territorio comunitario, con un andamento in decrescita rispetto all’anno precedente.

Infezioni da salmonella. Quali sono le più diffuse?

Le infezioni da salmonella possono essere di due tipi: forme tifoidee e forme non tifoidee.

Per quanto riguarda le forme tifoidee (S. typhi e S. paratyphi) si indicano come esiti febbri tifoidi e febbri enteriche. Le forme non tifoidee sono determinate dalle salmonelle minori (per esempio la S. typhymurium oppure la S. enteriditis), le cui forme cliniche hanno prevalentemente una manifestazione gastroenterica.

Le salmonelle non tifoidee hanno la responsabilità di oltre il 50% della totalità delle infezioni gastrointestinali. Le infezioni dovute a Salmonella spp. (un enterobatterio, ovvero un parassita dell’apparato digerente) possono interessare:

  • gli esseri umani
  • animali domestici quali cani, gatti (spesso una valida “terapia” per gli anziani)
  • animali da cortile e selvatici come pulcini, roditori, bovini, maiali, polli
  • rettili domestici quali iguane d’acqua e tartarughe.

Poiché questo batterio può essere trasmesso dagli animali all’uomo, la salmonellosi prende il nome di zoonosi.

Infezione da salmonella, sintomi 

La salmonellosi è una intossicazione alimentare causata dalla Salmonella enteritidis e dalla Salmonella typhimurium.

Il range dei sintomi può variare. La gravità della salmonellosi può dipendere dal sierotipo che ha determinato l’infezione, dalla quantità di batteri che è stata ingerita e dai fattori di resistenza del soggetto. Nelle forme lievi si possono verificare dei disturbi a carico dell’apparato gastrointestinale. Disturbi quali:

Possono tuttavia verificarsi sintomi più importanti, spesso a carico di persone fragili, ovvero anziani, bambini, donne in gravidanza e soggetti con un sistema immunitario compromesso, come accade nei casi di immunodeficienza o di HIV.

In questa seconda eventualità, possono verificarsi batteriemie (ovvero un ingresso del batterio nel flusso sanguigno), oppure infezioni focali, infezioni localizzate in sedi specifiche dell’organismo, come nel caso della meningite.

I sintomi di questa infezione possono manifestarsi tra le 6 ore e i 3 giorni dal contatto con il batterio, anche se nella maggior parte dei casi si manifestano entro le 12, 36 ore, per una durata complessiva compresa tra i 4 - 7 giorni. La malattia segue un decorso benigno, ma nei casi in cui la sintomatologia si aggrava è necessario il ricorso ad un’ospedalizzazione. 

Nei casi di pazienti particolarmente deboli si ricorre infine ad una terapia antibiotica.

In che modo si trasmette la salmonellosi?

La salmonellosi è una patologia che si trasmette per via oro-fecale. Si trasmette quindi con l’ingestione di alimenti o bevande contaminate oppure con il contatto delle feci di animali contagiati. I veicoli principali per il contagio da salmonella sono:

  • alimenti
  • acqua o bevande contaminate
  • animali domestici.

Salmonella, dove si trova?

I veicoli più robusti dell’infezione sono proprio gli alimenti contaminati. E affinché si contragga la malattia è necessario che il batterio abbia colonizzato l’alimento in modo importante prima che si verifichi l’ingestione. Bisogna sottolineare che i cibi contaminati non presentano alcuna alterazione delle proprietà organolettiche (il colore, il sapore, l’odore e la consistenza).

La contaminazione dei cibi può verificarsi durante la loro produzione o preparazione, oppure in seguito alla cottura, quindi per causa di una non opportuna gestione (come per esempio può accadere quando si verifica una cattiva conservazione degli alimenti comunque cotti).

I principali alimenti che veicolano il batterio sono:

  • cibo crudo, come latte, uova, carne. 
  • condimenti per le insalate e salse in genere
  • preparati per dolci e creme
  • i gelati artigianali e industriali 
  • frutta e verdura: germogli di semi, meloni, angurie e pomodori, succo d’arancia e sidro non pastorizzati. La contaminazione può avvenire durante il taglio.

Si aggiunge che anche le superfici e gli utensili possono essere dei veicoli di infezione, quando sono venuti in contatto con alimenti contaminati o con persone contaminate ma non sono stati opportunamente lavati e disinfettati.

Come si cura la salmonellosi?

Il decorso è generalmente benigno, si anticipava, e la salmonellosi tende a risolversi nel giro di alcuni giorni: tra i 4 e i 7 giorni, per esattezza. Durante questo periodo è fondamentale che la diarrea non sia contrastata, per così dire, attraverso alcun tipo di intervento: rappresenta infatti il principale meccanismo di difesa, da parte del corpo, per l’espulsione dei germi.

Nei casi di salmonella si adotta una terapia di supporto, che si basa sull’assunzione di soluzioni orali reidratanti, per tamponare la perdita di liquidi e di sali minerali dovuta alla diarrea, insieme alla somministrazione di probiotici e fermenti lattici, in supporto del microbiota intestinale.

Il paziente ricorre alla ospedalizzazione solo nei casi di sintomatologia importante, quando ad essere interessato e attaccato dal batterio non è più soltanto l’apparato gastrointestinale ma anche altre sedi dell’organismo, quando ad essere contaminati sono neonati con meno di 3 mesi, oppure quando il paziente presenta patologie croniche o degenerative preesistenti l’infezione.

È possibile prevenire l’infezione da salmonella?

Attualmente, vista l’enorme varietà di salmonelle non tifoidee, non è ancora stato messo a punto un vaccino. Le principali forme di prevenzione si basano, quindi, su princìpi igienico-sanitari e su precauzioni alimentari.

Il principale strumento per eliminare il batterio della salmonella è il calore. È infatti sufficiente l’effetto sterilizzante di una buona cottura affinché eventuali batteri presenti siano eliminati. È altrettanto importante, allo stesso tempo, manipolare le pietanze cotte con utensili igienizzati: se un coltello taglia carne cruda infetta e viene poi utilizzato per tagliare carne cotta, la sterilizzazione della cottura è compromessa.

Il 50% delle infezioni di salmonella, in tutto il mondo, deriva dalle uova contaminate. Le feci della gallina sono infatti veicoli di contagio e qualora il guscio fosse incrinato nella sua superficie, il batterio avrebbe modo di entrare.

Come ridurre il rischio di contrarre la salmonellosi?

Ci sono alcune pratiche igieniche relative ai cibi manipolati da persone, che possono essere attuate, così da ridurre al minimo il rischio di infettarsi con il batterio salmonella.

Per quanto riguarda le pratiche igieniche, è consigliabile:

  • lavare sempre sia la frutta che la verdura prima di consumarle e di lavorarle
  • lavare sempre le mani prima di lavorare gli alimenti, durante la lavorazione e dopo avere terminato
  • porre nel refrigeratore, all’interno di piccoli raccoglitori, gli alimenti che sono stati preparati. In questo modo servirà meno tempo per l’abbattimento della temperatura
  • sanificare, o disinfettare, ogni utensile e macchinario che viene adoperato per preparare gli alimenti
  • cuocere ogni alimento che sia derivato da animali. Con particolare attenzione alle uova, al maiale e al pollame.

Una volta che i cibi sono stati preparati, sarebbe opportuno evitare ogni contaminazione con roditori e insetti. Alla stessa maniera, si consiglia di ridurre al minimo, se non proprio di evitare, l’assunzione di uova crude o non sufficientemente cotte, o nei casi di gelato o ancora zabaione fatti in casa.

Fare in modo di assumere esclusivamente latte pastorizzato, tenendo sempre separati gli alimenti crudi dagli alimenti cotti.

In cosa consiste l’esame per la salmonella?

L’esame per l’identificazione biochimica del ceppo di salmonella consiste nella raccolta di un campione di urine.

Al riguardo si aggiunge una informazione che spiega ulteriormente, se fosse necessario, l’importanza di questo esame. È stato stimato che per ogni caso di salmonella opportunamente diagnosticato, ce ne siano circa 30 che sfuggono ad una diagnosi certa e univoca.

È possibile che diversi casi di influenza intestinale siano invece riconducibili proprio alla salmonella, e non abbiano quindi una causa virale.

Come è necessario prepararsi a questo esame?

Non è richiesta alcuna preparazione specifica per la raccolta del campione di urine.