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L'allattamento al seno


Allattare al seno o con il biberon? Ogni quanto? Allattamento a richiesta? Leggi i consigli della pediatra del Centro Medico Santagostino.

Quali sono i benefici dell’allattamento al seno?

Il latte è l'alimento fondamentale per il neonato e per il lattante nei primi 6 mesi di vita.

Quando si parla di allattamento ci si riferisce prima di tutto all'allattamento al seno: si deve fare il possibile per favorirlo poiché il latte materno è l'alimento più prezioso che si possa offrire al piccolo. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ne raccomanda infatti il consumo esclusivo nel primo semestre di vita.

Giova ripetere quali sono i vantaggi dell'allattamento al seno:

  • Il latte materno rappresenta un alimento naturalmente sterile
  • La sua composizione equilibrata di proteine, grassi e zuccheri fa sì che i bambini allattati al seno siano meno esposti al rischio di sovrappeso nell'adolescenza e in età adulta
  • Trasmette al neonato anticorpi protettivi soprattutto verso le infezioni intestinali
  • Permette un contatto fisico con la mamma molto positivo e crea una relazione intima e intensa
  • Non ha alcun costo economico

Quando non è possibile allattare al seno?

L’allattamento al seno è la scelta ideale per l’alimentazione di neonati e lattanti, eppure in presenza di particolari condizioni può avere delle controindicazioni:

  • Galattosemia
  • Fenilchetonuria (in questo caso l’allattamento al seno è possibile parzialmente, sotto osservazione)
  • Malattia delle urine “a sciroppo d’acero”
  • Patologie della madre (come l’HIV o Herpes simplex nell’area dei capezzoli) o particolari cure farmacologiche

In questi casi è raccomandabile consultare il pediatra per individuare la migliore strategia per alimentare il bambino tramite sostituti del latte materno.

Il bambino allattato con il biberon può comunque sperimentare il contatto intimo e intenso con la madre, se tenuto a contatto della pelle vicino al seno. Il piccolo percepirà il calore e l'odore della pelle della mamma e sentirà il battito del cuore che lui già conosce bene.

Il momento della poppata è un'esperienza di determinante importanza per i vissuti sensoriali ed emozionali del bambino, fondamentali per l'immagine di se stesso e del mondo esterno.

L'attenzione, la calma, la tenerezza, le parole e lo sguardo della mamma che accompagnano questo gesto ne determinano il valore e il significato per il bambino, come modello di un primo modo di relazionarsi con gli altri.

Come favorire un soddisfacente allattamento al seno?

Ecco qualche suggerimento per gestire al meglio l’allattamento al seno:

  • In attesa della montata lattea, che avviene nei primi 4-5 giorni di vita, attaccare il neonato a intervalli regolari e frequenti: la suzione stimola la produzione del latte
  • Offrire entrambi i seni, alternando il seno con cui inizia la poppata, così che avvenga una buona stimolazione della produzione di latte; in seguito, se il latte abbonda, si può offrire a ogni pasto un solo seno, alternandoli
  • Durante la poppata, permettere al neonato di riposarsi qualche minuto (è faticoso succhiare al seno i primi tempi!) e poi stimolare la ripresa della suzione
  • contenere la durata della poppata entro i 40-45 minuti
  • dopo che è avvenuta la montata lattea e il latte è sufficiente a nutrire bene il neonato, gradualmente aiutare il piccolo a tenere un intervallo tra i pasti di circa tre ore
  • La mamma che allatta può mangiare qualsiasi cibo, il suo piccolo ha già “assaggiato” tutto quando era nella pancia e nessun alimento dà al latte un cattivo sapore (non serve quindi evitare cibi come aglio, cipolla, verze, carciofi...)
  • Non dare tisane al lattante
  • Non fare doppie pesate, nei primi tempi è sufficiente il controllo settimanale della crescita

Che cosa s’intende per allattamento “a richiesta”?

L'espressione allattamento a richiesta suggerisce un “fare secondo natura e istinto”, senza seguire tempi prefissati.

Il neonato segnala con il pianto di avere fame, ma essendo questo il suo unico linguaggio, lo usa anche per segnalare altri bisogni: caldo, freddo, troppa luce o rumore, bisogno di coccole e, cosa molto importante, anche il bisogno di succhiare (succhiare è un riflesso e una modalità per rilassarsi che va soddisfatta: offrite quindi al neonato il ciuccio, ma mai con miele o zucchero!).

Tenete quindi presente che non sempre il pianto o l'atteggiare le labbra alla suzione esprime una richiesta di cibo.

Quante volte al giorno si allatta un neonato? Ogni quanto?

Nelle prime settimane di vita, le dimensioni ridotte dello stomaco del neonato fanno sì che le poppate siano frequenti, tra le 8 e le 12 al giorno

Per calcolare l’intervallo che è opportuno far passare tra una poppata e l’altra, è utile sapere che un pasto di latte, in quantità giusta per la sua età e il suo peso, necessita di un tempo di digestione che va dalle 2 ore per il neonato, via via allungandosi a 3-4 ore dopo le prime settimane, ad allattamento ben avviato. Passato questo tempo lo stomaco è vuoto, il seno ha avuto tempo di produrre latte in quantità soddisfacente, il piccolo è affamato quindi poppa con più vigore, prende più latte e ne stimola maggiormente la produzione: si instaura così un circolo virtuoso.

Ovviamente tutto deve avvenire nell'osservazione del singolo neonato, nella flessibilità di situazioni diverse, nella variabilità quotidiana, soprattutto durante le prime settimane.

Nei primi due mesi, la maggior parte dei neonati distribuisce la sua giornata alimentare sulle 24 ore, senza alcuna differenza tra giorno e notte. Poi, in conseguenza all'esperienza dell'alternarsi della luce con il buio e con il veloce aumento del peso, il bambino comincia ad allungare l'intervallo tra i pasti, collocando un periodo di sonno più lungo verso la sera o la notte.

È bene fare in modo che l'intervallo più lungo tra le poppate si collochi dalle ore 24 in poi. Aiuterete così il riposo della mamma e di tutta la famiglia.

Quando non è possibile dare il latte materno, il neonato crescerà ugualmente bene e sano, grazie al latte di formula con il biberon.

Quanto tempo deve stare attaccato al seno un neonato?

L'allattamento al seno finisce quando il bambino lascia andare spontaneamente il capezzolo. 

Quanto tempo allattare per ogni seno?

A volte i bambini si saziano succhiando da un solo seno, altre volte hanno bisogno di entrambi. Prima di cambiare lato, è consigliabile aspettare che il neonato svuoti la mammella, dal momento che l'ultimo latte è quello più nutriente e saziante, perché ricco di grassi, al contrario del primo, più acquoso, e dunque più idratante e utile per placare la sete.

Come capire se l'allattamento va bene?

Per verificare se il bambino sia attaccato bene e l’allattamento stia avvenendo in modo efficace è sufficiente prestare attenzione ai seguenti dettagli:

  • La bocca del bambino è aperta e il seno la “riempie”
  • Il mento arriva a sfiorare il seno
  • La lingua del bimbo è poggiata sul seno e il labbro inferiore è rivolto verso l’esterno
  • È più facile scorgere l’areola al di sopra del labbro superiore che al di sotto di quello inferiore
  • Durante l’allattamento il bambino alterna suzioni brevi a movimenti più lunghi, intervallati da pause; le sue guance sono piene ed è possibile ascoltarlo deglutire

Quanto deve durare l’allattamento al seno?

Il latte è l'alimento fondamentale nei primi 6 mesi di vita, poi il lattante per crescere bene ha bisogno di altri nutrienti di cui il latte è carente.

La maggior parte dei lattanti di 7-8 mesi mangia 2 pappe e riduce i pasti di latte a 2-3 volte al giorno (mattino, merenda e prima del sonno notturno). Se questo risponde ai bisogni della crescita fisica , dal punto di vista psicologico quali sono i bisogni del lattante?

Se l'allattamento al seno è esperienza di intimità, modello di relazione, di vissuti emozionali determinanti per l'immagine che il bambino forma di se stesso, invece il lattante nel secondo semestre di vita, ha forti spinte verso l'autonomia e l'indipendenza; impara a strisciare, gattonare e poi a camminare, ovvero “si allontana” dal corpo della mamma per esplorare il mondo: i genitori devono accogliere con gioia e favorire questi progressi straordinari.

Intorno all'anno, può essere l'età giusta in cui cessare l'allattamento al seno: sarà l'attenzione del genitore al proprio bambino, la conoscenza del suo carattere e dei suoi bisogni specifici, la calma e la flessibilità in seguito alle sue reazioni, a far capire qual è il momento più adatto.

Quali sono le posizioni migliori per allattare?

In questo video l'ostetrica Michela Bardino spiega quali sono le posizioni migliori per allattare.