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Pubblicato inSintomi

Il tenesmo: sintomi, cause e trattamento

Il tenesmo è una contrazione spasmodica che determina uno stimolo continuo a evacuare l’intestino o la vescica. Vediamo come riconoscerlo.

Che cos’è il tenesmo?

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Per tenesmo s’intende la sensazione dolorosa e persistente di dover evacuare l’intestino o la vescica, anche quando non c’è effettivamente niente da espellere. Consiste in una contrazione spasmodica dello sfintere dell’ano o della vescica, e in un senso di incompleto svuotamento di questi. Lo stimolo continuo a defecare o urinare, più precisamente, non dipende dallo stato di riempimento della vescica o dell’ampolla ano-rettale (che, al contrario, in caso di tenesmo, sono spesso vuote), ma da uno stato di irritazione e infiammazione a carico di questi distretti corporei.

Il tenesmo può essere il sintomo di diverse patologie ed è spesso associato a dolore, spasmi e disagio nella zona interessata. Come già accennato, è possibile distinguere il tenesmo in rettale o vescicale, in base all’organo colpito.

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Tenesmo rettale

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Nel tenesmo rettale, lo stimolo continuo a evacuare esita nell’emissione nulla o scarsissima di materiale (fecale o muco). Il paziente riferisce spesso dolore e una sensazione di pienezza a livello dell’ano. Oltre al dolore localizzato, il tenesmo rettale può essere responsabile di altri sintomi, tra cui:

Tenesmo vescicale

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Il tenesmo vescicale è uno spasmo involontario e spesso doloroso dello sfintere vescicale, il muscolo che controlla l’emissione di urina dalla vescica. Si sostanzia nella sensazione urgente di urinare, accompagnata da un’emissione di urina ridotta o nulla. Tale condizione può essere responsabile di sintomi come:

  • bruciore
  • dolore e sensazione di tensione a livello della vescica
  • pollachiuria, ovvero un aumento della frequenza delle minzioni a cui non corrisponde un aumento del volume d’urina emesso
  • disuria (minzione dolorosa)
  • nicturia (necessità di urinare frequentemente durante la notte).

Perché viene il tenesmo? Cause

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Il tenesmo può avere alla base diverse cause. In alcuni casi, può essere dovuto ad ansia, stress emotivo e cattiva alimentazione. In generale, quando colpisce il retto, il tenesmo è provocato generalmente da:

Le principali cause di tenesmo vescicale includono, invece:

Quanto può durare il tenesmo?

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La durata del tenesmo può variare significativamente in base alla causa sottostante e alla gravità del problema. In alcuni casi, il problema può essere un sintomo temporaneo e risolversi spontaneamente. Altre volte, può persistere a lungo o essere ricorrente a causa di condizioni mediche croniche.

Per esempio, se il tenesmo è causato da un’infezione gastrointestinale o vescicale, oppure è il risultato di situazioni stressanti, potrebbe essere temporaneo e risolversi una volta che l’infezione viene trattata o la tensione emotiva scompare.

Se il disturbo, invece, è associato a condizioni croniche, come la rettocolite ulcerosa, la malattia di Crohn o la sindrome dell’intestino irritabile, potrebbe persistere per periodi più lunghi. In alcuni casi, il tenesmo può essere ricorrente, alternando momenti in cui i sintomi sono più intensi a periodi di remissione.

Come avviene la diagnosi?

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La diagnosi di tenesmo, sia rettale che vescicale, si basa principalmente sui sintomi riferiti dal paziente, sulla loro frequenza e durata. Il medico presta particolare attenzione alle abitudini intestinali, ai modelli di evacuazione e di minzione e a eventuali cambiamenti nella dieta e nello stile di vita. Viene eseguito successivamente l’esame fisico, per individuare eventuali anomalie, come masse o alterazioni della peristalsi in addome.

L’esame obiettivo prevede anche l’esplorazione digitale rettale per valutare la presenza di masse (come emorroidi, polipi, neoplasie) e il tono dello sfintere. Inoltre la presenza di sangue sul guanto potrebbe indicare infiammazione come nei casi di rettocolite ulcerosa.

Gli esami di laboratorio, come le analisi del sangue e delle feci o dei tamponi rettali, possono essere prescritti per individuare segni di infezioni, infiammazioni (ad esempio l’esame della calprotectina fecale) o altri disturbi sistemici. Potrebbero essere indicati esami endoscopici, per visualizzare in modo dettagliato le strutture coinvolte, e in particolare:

Potrebbero essere inoltre indicati degli esami di imaging per valutare la presenza di eventuali ascessi o fistole della regione perianale, come:

In caso di tenesmo rettale, potrebbe essere eseguito un esame rettale digitale, per valutare ad esempio la presenza di emorroidi o polipi. In presenza di tenesmo vescicale, invece, gli esami urodinamici possono essere utili per valutare la funzione della vescica, la pressione urinaria e altri parametri rilevanti. Inoltre, se necessario, possono essere eseguiti test specifici mirati a identificare eventuali patologie sottostanti, come infezioni alle vie urinarie, colite ulcerosa o altre malattie gastrointestinali.

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Cosa fare in caso di tenesmo? Trattamenti e cure

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La cura del tenesmo dipende dalla causa sottostante che ne ha provocato l’insorgenza. Le opzioni di trattamento per il tenesmo rettale possono includere terapie mediche e cambiamenti nello stile di vita. Il trattamento farmacologico può essere prescritto per alleviare i sintomi, ridurre l’infiammazione nell’area rettale e trattare eventuali infezioni. A questo scopo, possono essere utili farmaci:

  • antinfiammatori
  • antibiotici
  • antimicotici
  • antispastici, per bloccare le contrazioni
  • corticosteroidi
  • immunosoppressori
  • farmaci biologici.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere eventuali polipi o neoplasie che causano il tenesmo. Oltre alla terapia medica, possono essere suggeriti cambiamenti nello stile di vita per ridurre i sintomi del problema. Ciò può includere modifiche nella dieta, come l’aumento dell’apporto di fibre e il consumo di liquidi per migliorare la regolarità intestinale. Alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da tecniche di gestione dello stress o terapie complementari, come l’agopuntura o il biofeedback, per migliorare la funzionalità del pavimento pelvico.

Nel trattamento preventivo del tenesmo vescicale, l’approccio che viene adottato è quello di eliminare dalla dieta sostanze irritative, come etanolo e caffeina, e promuovere un’idratazione costante e ottimale durante l’arco della giornata. Per quanto riguarda la strategia farmacologica, questa prevede l’uso di diverse classi di farmaci:

  • antinfiammatori non steroidei (FANS), come ibuprofene, diclofenac e ketorolac, per il controllo del dolore
  • antispastici anticolinergici, come scopolamina e oxibutinina

Nella gestione del tenesmo vescicale, si può considerare, inoltre, l’uso di di bassi dosaggi antidepressivi triciclici, ad esempio l’imipramina e l’amitriptilina. È tuttavia da tenere presente che uno degli effetti collaterali di questi ultimi può essere la ritenzione acuta di urina.