Cerca nel sito
Chiudi

Calprotectina, perché e quando fare il test


La calprotectina è una proteina che si lega prevalentemente al calcio e allo zinco. Si trova un po' ovunque
nell'organismo, ma in special modo all'interno dei granulociti neutrofili, dei macrofagi e dei monociti.

Questa proteina ha un'attività antimicrobica e permette di contrastare lo sviluppo di funghi e batteri all'interno dell'organismo.

Nel caso in cui si presenti un'infiammazione a livello gastrointestinale, i neutrofili migreranno verso l'intestino rilasciando la calprotectina, che si accumulerà in concentrazioni elevate nelle feci. Ed è per questo motivo che la calprotectina viene utilizzata per individuare la presenza di una eventuale infiammazione gastrointestinale, o infezione batterica, o tumori nell'apparato gastrointestinale.

Perché fare il test della calprotectina?

Il test della calprotectina viene effettuato per:

  • Distinguere una eventuale malattia infiammatoria intestinale (IBD) da altri disturbi intestinali di origine non infiammatoria
  • Monitorare, di una malattia infiammatoria intestinale già diagnosticata, la progressione
  • Individuare uno stato infiammatorio dell'intestino

Quando fare il test della calprotectina?

L'esame della calprotectina viene effettuato quando il paziente presenta:

  • Sangue nelle feci
  • Diarrea
  • Crampi addominali persistenti
  • Febbre associata o meno ai crampi addominali

Campione richiesto per la calprotectina?

Viene richiesto un campione di feci, che non deve essere contaminato con urine o acqua, il quale viene raccolto all'interno di un contenitore pulito.

Preparazione

No, questo esame non necessita di alcuna preparazione.

Serve il digiuno?

, è consigliabile che il paziente si presenti a digiuno per effettuare l’esame.

È opportuno fare l’esame della calprotectina di prima mattina?

, è opportuno fare il test della calprotectina di prima mattina.

In cosa consiste l’esame della calprotectina?

Con il test della calprotectina è possibile misurare la concentrazione di questa proteina che è un marcatore di infiammazione intestinale, presente nelle feci.

Nelle fasi acute delle malattie infiammatorie croniche intestinali, il paziente può avere attacchi di diarrea (con sangue), febbre, dolori addominali e perdita di peso. In caso di remissione si ha una diminuzione dei sintomi e questo test può essere un utile alleato nel monitoraggio della patologia.

Cosa sappiamo con questo esame?

Sottoponendosi a questo test il paziente può scoprire di avere o meno un'infiammazione intestinale.

Il test della calprotectina non permette di fare una diagnosi del disturbo del paziente, ma di individuare o meno la presenza di una malattia infiammatoria gastrointestinale (e il monitoraggio della sua progressione).

Misurando la calprotectina si possono avere informazioni utili per il medico, che nel caso in cui sia in atto uno stato infiammatorio, può indirizzare il proprio paziente a esami e test più approfonditi e invasivi, quali:

Quando viene prescritto l’esame della calprotectina?

Il test della calprotectina viene prescritto dal medico quando il paziente presenta sintomi ricollegabili a un'infiammazione gastrointestinale o qualora si voglia capire se tali sintomi siano riconducibili a una malattia infiammatoria intestinale o ad altre patologie di tipo non infiammatorio.

I possibili sintomi sarebbero riconducibili a:

  • Diarrea o diarrea emorragica
  • Dolori addominali o crampi
  • Emorragia rettale
  • Perdita di peso
  • Debolezza
  • Febbre

Questo test può essere prescritto dal medico anche per capire se ci sia la necessità di sottoporre il paziente a un'endoscopia e per confermare o meno la diagnosi di IBD, o per:

  • Sospetta riacutizzazione della patologia
  • Monitoraggio della patologia
  • Valutazione della gravità della patologia

Utile da sapere

  • Una concentrazione elevata del valore di calprotectina indica la presenza di un’infiammazione gastrointestinale, ma non permette di individuare il sito del danno e neanche di risalire alla causa scatenante
  • Il valore di CF aumenta, oltre che in presenza di malattie infiammatorie intestinali, anche in caso di infezioni parassitarie o batteriche, e di tumori colon-rettali
  • Nel caso in cui si abbia un aumento moderato dei livelli di CF, il paziente può presentare un'infiammazione o, nel caso in cui sia in trattamento, un peggioramento della malattia