Cerca nel sito
Chiudi

Iperidrosi: cos’è e come si può trattare

A cura di
Federico
Raveglia

L’iperidrosi indica una condizione di eccessiva sudorazione, dovuta a fattori emozionali, ambientali o legata all’attività fisica: come affrontarla al meglio

Che cosa è l’iperidrosi?

L’iperidrosi indica un’eccessiva attività del meccanismo di sudorazione, regolato dal sistema nervoso simpatico e deputato alla regolazione della temperatura corporea. Tale manifestazione può essere circoscritta o diffusa ed è riconducibile a molteplici cause.

Più precisamente, si parla di:

  • Iperidrosi primaria o idiopatica, nei casi in cui le cause del disturbo siano ignote
  • Iperidrosi secondaria, qualora la patologia insorga come conseguenza di stati patologici (ipertiroidismo, obesità, disturbi psichiatrici,
  • uelle prodotte dalla menopausa o da terapie ormonali)

Come si fa a capire se si soffre di iperidrosi?

La principale manifestazione dell’iperidrosi è una produzione massiccia di sudore, non associata a esercizio fisico o fattori esterni. La persona che soffre di questa condizione arriva a perdere grandi quantità di liquidi, visibili attraverso, ad esempio, fronte gocciolante o mani bagnate. 

Per la diagnosi, è sufficiente un esame obiettivo supportato dalla raccolta delle informazioni relative alla storia clinica del paziente. 

Significativo è anche l’impatto psicologico che sulla persona può avere questo disturbo, in termini soprattutto di relazioni sociali. Il paziente che soffre di iperidrosi può accusare forte imbarazzo e disagio.

Per quanto riguarda, invece, la valutazione della gravità dell’iperidrosi, viene eseguito, nella maggior parte, il test di Minor, che consiste nell’applicazione di una soluzione a base di ioduro di potassio e di iodio, cui segue quella di uno specifico amido. Le regioni interessate da iperidrosi dovrebbero assumere una colorazione blu scuro a contatto con esse.

Quali sono le cause della sudorazione eccessiva?

Nella maggioranza dei casi in cui l’iperidrosi è focale, ovvero localizzata in determinate aree, le cause sono:

  • Emozionali, quando la sudorazione delle ascelle, del palmo della mano, della pianta dei piedi o del volto scaturisce da sensazioni di stress, ansia, paura o eccitazione
  • Ambientali, associate alla permanenza in ambienti caldi
  • Legate all’attività fisica

L’iperidrosi generalizzata, che coinvolge tutta la superficie del corpo, è invece solitamente idiopatica, sebbene possa essere anche secondaria.

Come si cura l’iperidrosi?

Il trattamento dell’iperidrosi può essere medico, e in questo caso contempla il ricorso a:

  • Deodoranti antitraspiranti (come quelli contenenti cloruro d’alluminio)
  • Ionoforesi, un procedimento che ostruisce i dotti delle ghiandole sudoripare applicando delle deboli scariche elettriche sulle zone colpite
  • Iniezioni di tossina botulinica A nella zona interessata dal fenomeno

Possono candidarsi a un intervento chirurgico i pazienti affetti per lungo tempo da iperidrosi localizzata alle mani, alle ascelle o al volto che non ottengono miglioramenti con i trattamenti medici, e i pazienti che presentano arrossamento facile e severo del volto in situazioni normali della vita quotidiana.

Non sono invece candidabili le persone che soffrono di sudorazione eccessiva di tutto il corpo.

Trattamento chirurgico

La chirurgia usata per eliminare l’iperidrosi ascellare, palmare e facciale – anche molto efficace contro l'arrossamento facciale (facial flushing) – è la simpaticectomia toracoscopica.

Il suo obiettivo è l'interruzione della trasmissione degli impulsi nervosi della catena del sistema nervoso simpatico alle mani, alle ascelle e al volto. La simpaticectomia toracoscopica è un intervento che si realizza con moderne tecniche di chirurgia mini-invasiva.

Si eseguono una o due minime incisioni nella regione ascellare (di 3-5 mm) e tramite queste si introduce una piccola telecamera collegata a un video e alcuni strumenti disegnati appositamente per questo tipo di chirurgia.

Si individua la catena del simpatico (un fascio nervoso che è all'origine dell'eccessiva produzione di sudore) nella parte posteriore del torace e la si seziona.

L’operazione è eseguita in anestesia generale e solitamente richiede un giorno di ospedalizzazione. Dopo pochi giorni dall'intervento i pazienti possono tornare alle loro normali attività.

Come ci si prepara all’operazione?

Innanzitutto è necessaria una visita con un chirurgo specialista di chirurgia mini-invasiva che analizzerà il caso e prescriverà gli esami preparatori necessari per portare a termine l'intervento senza rischi importanti. Questi esami consistono in:

In ultimo è necessaria la visita con l'anestesista.

Quali sono gli effetti ottenuti?

La simpaticectomia toracoscopica determina una riduzione permanente della sudorazione in più del 95% dei pazienti e l'effetto è generalmente immediato. I casi di ricomparsa della sudorazione eccessiva dopo mesi o anni sono molto rari.

L'effetto favorevole dell'intervento è maggiormente visibile nei soggetti con iperidrosi delle mani e delle ascelle. Si osserva una buona risposta anche nei pazienti che soffrono di eccessiva sudorazione e arrossamento del volto.

Invece, l'effetto per l’iperidrosi dei piedi si ottiene in meno del 50% dei pazienti. In questi soggetti è più indicata una simpaticectomia lombare.

Altri effetti che sono stati osservati sono un miglioramento della circolazione negli arti superiori e di alcune affezioni dolorose del braccio e della mano come la sindrome di Raynaud (restringimento dei vasi sanguigni).

Quali sono i rischi legati alla simpaticectomia toracoscopica?

La simpaticectomia toracoscopica è considerata un procedimento chirurgico a basso rischio.

Tra gli effetti collaterali più frequentemente riscontrati vi è un fenomeno denominato sudorazione compensatoria, che consiste in un aumento della sudorazione nella parte bassa delle spalle come meccanismo di compensazione per la diminuzione della sudorazione di mani e ascelle. È stata riportata in un paziente su tre e generalmente è modesta e meno fastidiosa dei sintomi iniziali della sudorazione alle mani e alle ascelle.

Una complicazione rara che si riscontra in meno dell'1% dei soggetti è la sindrome di Horner, che consiste in una lieve caduta della palpebra superiore del lato interessato. Si tratta tuttavia di una problematica che generalmente si risolve nel tempo; solo raramente è permanente e si può ricorrere alla chirurgia per una sua correzione.

Quali sono i benefici?

Le persone affette da iperidrosi focale alle mani, alle ascelle o al viso spesso hanno vissuto un deterioramento della loro qualità di vita a causa di questa patologia: manifestano insicurezza o timidezza nelle relazioni interpersonali, evitando di salutare dando la mano e di avere contatti fisici con le persone.

Il risultato della simpaticectomia toracoscopica è immediato e permanente con un impatto significativo anche sul recupero della sicurezza e della tranquillità nelle relazioni interpersonali.

Analisi sul miglioramento della qualità di vita dei pazienti trattati chirurgicamente dimostrano che la maggior parte di questi ha avuto un beneficio sostanziale dall'operazione.

Approfondimenti

L'iperidrosi è una patologia i cui sintomi possono variare da paziente a paziente e che può essere curata grazie all'esistenza di innumerevoli tecnologie a supporto della chirurgia mini-invasiva. Il medico infatti interviene chirurgicamente con trattamenti studiati ad hoc per il paziente.

È altrettanto importante che chi soffre di questa patologia si documenti per capire come affrontare nel modo più adatto e sereno possibile il percorso di cura, rivolgendosi al chirurgo specialista

Per ulteriori approfondimenti consultare il lavoro di ricerca del Dott. Federico Raveglia ai link sul Shanghai Chest Journal