- A cosa serve la mesalazina
- Come funziona la mesalazina
- Dosaggio e modalità di assunzione
- Formulazioni disponibili
- Effetti collaterali della mesalazina
- Effetti collaterali gravi
- Controindicazioni e precauzioni
- Interazioni farmacologiche
- Farmaci che aumentano la tossicità
- Farmaci che riducono l’assorbimento
- Monitoraggio delle associazioni
- Efficacia e durata del trattamento
La mesalazina (anche nota come 5-aminosalicilato o 5-ASA) è un farmaco antinfiammatorio appartenente alla classe degli aminosalicilati. Si tratta di un medicinale utilizzato principalmente nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali, caratterizzato da un’azione specifica a livello del tratto gastrointestinale.
Questo principio attivo rappresenta la componente attiva della sulfasalazina, ma con un profilo di tollerabilità superiore. La mesalazina agisce direttamente sulla mucosa intestinale infiammata, offrendo un approccio terapeutico mirato per diverse condizioni gastroenterologiche.
A cosa serve la mesalazina
↑ topLa mesalazina trova applicazione nel trattamento di diverse malattie infiammatorie intestinali.
Colite ulcerosa
↑ topIl farmaco è indicato per:
- trattamento delle riacutizzazioni di colite ulcerosa lieve-moderata
- terapia di mantenimento per prevenire le recidive
- induzione della remissione clinica ed endoscopica
- controllo dei sintomi intestinali (diarrea, sanguinamento)
- prevenzione delle complicanze a lungo termine.
Malattia di Crohn
↑ topNell’ambito del morbo di Crohn:
- trattamento della malattia ileocolica lieve-moderata
- mantenimento della remissione dopo terapia steroidea
- prevenzione delle recidive post-chirurgiche
- controllo dell’infiammazione intestinale localizzata
- miglioramento della qualità di vita.
Proctite e proctosigmoidite
↑ topNelle forme distali:
- trattamento della proctite ulcerosa
- controllo dell’infiammazione rettosigmoidea
- riduzione del sanguinamento e del tenesmo
- cicatrizzazione delle ulcerazioni mucose
- prevenzione dell’estensione prossimale.
Prevenzione del carcinoma colorettale
↑ topCome protezione oncologica:
- riduzione del rischio di tumore del colon-retto nei pazienti con IBD
- effetto chemiopreventivo documentato
- protezione della mucosa intestinale
- controllo dell’infiammazione cronica.
Come funziona la mesalazina
↑ topIl meccanismo d’azione della mesalazina è complesso e multifattoriale.
Azione antinfiammatoria
↑ topLa mesalazina agisce attraverso:
- inibizione della cicloossigenasi (COX) e lipossigenasi
- riduzione della produzione di prostaglandine infiammatorie
- blocco della sintesi di leucotrieni e altri mediatori
- diminuzione dell’attivazione dei neutrofili
- modulazione della risposta immunitaria locale.
Effetti antiossidanti
↑ topIl farmaco presenta proprietà protettive:
- neutralizzazione dei radicali liberi dell’ossigeno
- protezione cellulare dallo stress ossidativo
- preservazione dell’integrità della mucosa intestinale
- riduzione del danno tissutale
- promozione dei processi riparativi.
Modulazione immunitaria
↑ topA livello del sistema immunitario:
- inibizione dell’attivazione dei linfociti T
- riduzione della produzione di citokine pro-infiammatorie
- modulazione dell’espressione di molecole di adesione
- controllo della migrazione leucocitaria
- stabilizzazione della barriera della mucosa.
Dosaggio e modalità di assunzione
↑ topIl dosaggio della mesalazina varia in base alla condizione trattata e alla formulazione.
Colite ulcerosa attiva
↑ top- Formulazioni orali: 2-4 g al giorno in dosi suddivise
- Clisteri: 1-4 g al giorno per via rettale
- Supposte: 0,5-1 g al giorno per le forme distali
- Durata: fino a remissione clinica ed endoscopica.
Mantenimento della remissione
↑ top- Dose orale: 1,5-2,4 g al giorno
- Possibile somministrazione in dose unica
- Trattamento a lungo termine (anni)
- Monitoraggio periodico dell’efficacia.
Malattia di Crohn
↑ top- Dose iniziale: 3-4 g al giorno per via orale
- Mantenimento: 1,5-3 g al giorno
- Formulazioni a rilascio prolungato preferibili
- Adattamento in base alla localizzazione della malattia.
Modalità di assunzione
↑ top- Assunzione con i pasti per ridurre l’irritazione gastrica
- Deglutizione delle compresse intere (non masticare)
- Distribuzione delle dosi nell’arco della giornata
- Rispetto degli orari di somministrazione.
Formulazioni disponibili
↑ topLa mesalazina è disponibile in diverse formulazioni.
Formulazioni orali
↑ topPer il trattamento sistemico:
- Compresse gastroresistenti (rilascio nell’intestino tenue)
- Compresse a rilascio prolungato
- Granulato a rilascio modificato
- Capsule con microsfere gastroresistenti.
Formulazioni topiche
↑ topPer il trattamento locale:
- Clisteri (1-4 g in 60-100 ml)
- Supposte (250 mg, 500 mg, 1 g)
- Schiuma rettale per applicazione locale
- Gel per uso topico.
Vantaggi delle diverse formulazioni
↑ top- Compresse gastroresistenti: protezione dall’acidità gastrica
- Rilascio prolungato: migliore compliance del paziente
- Formulazioni rettali: azione diretta sulle forme distali
- Combinazione orale+topica: massima efficacia terapeutica.
Effetti collaterali della mesalazina
↑ topLa mesalazina può causare diversi effetti collaterali, generalmente lievi.
Effetti gastrointestinali
↑ topGli effetti più comuni includono:
- nausea e disturbi dispeptici
- dolore addominale e crampi
- diarrea (paradossalmente)
- flatulenze e meteorismo
- vomito occasionale.
Effetti neurologici
↑ top- Mal di testa e vertigini
- Affaticamento e astenia
- Disturbi del sonno
- Parestesie (rare)
- Neuropatia periferica (molto rara).
Effetti dermatologici
↑ top- Rash cutaneo e orticaria
- Prurito generalizzato
- Alopecia reversibile (rara)
- Fotosensibilizzazione
- Lupus-like syndrome (molto raro).
Effetti ematologici
↑ top- Leucopenia e neutropenia (rare)
- Trombocitopenia
- Anemia (occasionale)
- Agranulocitosi (molto rara)
- Necessità di controlli ematici periodici.
Effetti collaterali gravi
↑ topAlcuni effetti richiedono attenzione medica immediata.
Nefrotossicità
↑ top- Nefrite interstiziale (rara ma grave)
- Insufficienza renale reversibile
- Alterazioni degli elettroliti urinari
- Necessità di monitoraggio della funzionalità renale
- Sospensione del farmaco se alterazioni significative.
Epatotossicità
↑ top- Epatite farmaco-indotta (rara)
- Aumento delle transaminasi
- Ittero colestatico
- Necessità di controlli della funzionalità epatica.
Effetti polmonari
↑ top- Polmonite eosinofila (molto rara)
- Fibrosi polmonare
- Tosse e dispnea
- Infiltrati polmonari alla radiografia.
Effetti cardiaci
↑ top- Pericardite (molto rara)
- Miocardite
- Alterazioni elettrocardiografiche
- Dolore petto.
Controindicazioni e precauzioni
↑ topLa mesalazina presenta specifiche controindicazioni.
Controindicazioni assolute
↑ top- Ipersensibilità alla mesalazina o ai salicilati
- Grave insufficienza renale o epatica
- Ulcera peptica attiva
- Tendenza emorragica nota
- Bambini sotto i 2 anni (per alcune formulazioni).
Precauzioni d’uso
↑ topÈ necessaria particolare cautela in:
- Insufficienza renale o epatica lieve-moderata
- Storia di allergie ai salicilati
- Asma bronchiale (possibile peggioramento)
- Pazienti anziani
- Gravidanza (valutazione rischio-beneficio).
Monitoraggio durante la terapia
↑ top- Controllo della funzionalità renale (creatinina, azotemia)
- Monitoraggio delle transaminasi epatiche
- Emocromo completo periodico
- Controllo dell’efficacia clinica ed endoscopica
- Valutazione dei sintomi e della qualità di vita.
Interazioni farmacologiche
↑ topLa mesalazina può interagire con alcuni farmaci.
Farmaci che aumentano la tossicità
↑ top- Antinfiammatori (aumento del rischio gastrointestinale e renale)
- Metotrexato (possibile aumento della tossicità)
- Mercaptopurina e azatioprina (incremento mielotossicità)
- Warfarin (potenziamento effetto anticoagulante).
Farmaci che riducono l’assorbimento
↑ top- Antiacidi (alterazione del pH intestinale)
- Colestipolo e colestiramina
- Preparazioni contenenti ferro.
Monitoraggio delle associazioni
↑ top- Digossina (possibile aumento dei livelli)
- Furosemide (possibile nefrotossicità additiva)
- Spironolattone (rischio di acidosi metabolica).
Efficacia e durata del trattamento
↑ topLa mesalazina dimostra efficacia consolidata nelle IBD.
Tassi di remissione
↑ top- Induzione di remissione nel 40-80% dei pazienti con colite ulcerosa
- Mantenimento della remissione nel 60-80% dei casi
- Riduzione del 75% del rischio di recidiva
- Miglioramento significativo della qualità di vita.
Durata del trattamento
↑ top- Trattamento a lungo termine (anni o decenni)
- Beneficio sostenuto nel tempo
- Riduzione del rischio di cancro colorettale
- Necessità di rivalutazioni periodiche
- Possibile riduzione graduale in casi selezionati.
La mesalazina rappresenta una terapia fondamentale nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali, con un profilo di efficacia ben documentato e una tollerabilità generalmente buona quando utilizzata sotto controllo medico specialistico gastroenterologico.