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La bronchite


La bronchite è un processo infiammatorio che interessa la mucosa che riveste l'albero bronchiale, la struttura dell'apparato respiratorio che porta l'aria ai polmoni. Lo pneumologo è il medico esperto nel trattamento di questa patologia.

Che cos’è la bronchite?

La bronchite è un'infiammazione delle vie respiratorie che può colpire i bronchi di calibro maggiore e medio, le loro ramificazioni minori alla periferia del polmone e talvolta anche la trachea (in quest'ultimo caso è più preciso parlare di tracheobronchite).

A differenza dell'asma bronchiale – anch'essa malattia infiammatoria a carico dei bronchi – la bronchite non è necessariamente accompagnata da una broncorestrizione.

La bronchite può essere acuta, se di breve durata, o cronica, quando rappresenta un'infiammazione persistente, causata da una progressiva degenerazione delle strutture bronchiali. La bronchite cronica è la condizione tipica della broncopneumopatia cronico ostruttiva (Bpco), un'infiammazione delle vie aree e dei tessuti polmonari che comporta l'ostruzione dei bronchi e difficoltà nell'espirazione.

La bronchite è detta ricorrente se non si esaurisce entro due-tre settimane o se si ripresenta dopo un periodo di benessere, in seguito a un ciclo di terapia inizialmente efficace.

Quali sono le cause della bronchite?

La bronchite acuta è solitamente di origine virale, provocata perlopiù da virus comuni come quello dell’influenza o del raffreddore. Più raramente la forma acuta è causata da batteri. Una bronchite batterica si sviluppa con maggiori probabilità in caso di epidemia, quando, cioè, molte persone ne sono affette contemporaneamente in una stessa area.

La bronchite cronica è dovuta invece all'inalazione di agenti o sostanze irritanti quali fumo di tabacco, inquinanti atmosferici e sostanze tossiche. L'abitudine al fumo di sigaretta irrita l'intero albero tracheo-bronchiale e va eliminata con ogni mezzo, viste le conseguenze negative sulla salute di tutti, fumatori e soggetti esposti passivamente al fumo. 

La costrizione dei bronchi, dovuta all'asma, spesso si associa alla bronchite e può essere responsabile, già di per sé, di una tossetta fastidiosa. Nei pazienti affetti da questa condizione, l'esito della spirometria è normale, se la costrizione bronchiale è modesta o circoscritta.

Gli episodi bronchitici possono essere causati anche dalle bronchiectasie, che sono dilatazioni irreversibili dei bronchi, talvolta conseguenza di polmoniti sofferte da piccoli. Nell'adulto possono trasformarsi in serbatoi di muco.

Nei polmoni, si possono sviluppare malattie che esordiscono anche solo con tosse irritativa, per poi generare, col tempo, un affanno durante lievi sforzi. Ne è un esempio l'interstiziopatia, diffusa malattia dovuta all'indurimento del traliccio che sostiene gli innumerevoli alveoli polmonari, cioè gli acini nei quali assorbiamo l'ossigeno. In questa patologia, sarà la TAC toracica a evidenziare il vero motivo della tosse. 

Le cause extrarespiratorie della bronchite

Vi sono poi delle cause extrarespiratorie della bronchite che, se non rilevate ed adeguatamente curate, possono renderla prolungata o recidivante (vedi nota 1 in bibliografia). Ad esempio l'acidità gastrica, nota come reflusso gastroesofageo, talvolta facilitata dalla risalita di succhi gastrici all'altezza della "bocca dello stomaco" per la presenza di un'ernia iatale. In questi casi possono essere indicati una radiografia del torace, una visita del medico otorinolaringoiatra o l'intervento del gastroenterologo, fino alla gastroscopia

Se gli esami del sangue evidenziano determinate irregolarità immunologiche, si deve invece ricercare, come condizione favorente della bronchite ricorrente, un'ostruzione cronica del naso.

Ma alla base della bronchite persistente ci può essere anche:

Ho curato una paziente di 22 anni, con una tosse continua da molti mesi, dovuta a una massa produttiva al di sotto del diaframma sinistro, scoperta mediante ecografia. In un uomo adulto invece ho riscontrato che la situazione che manteneva la bronchite era un'ignorata infezione cronica delle vie urinarie.

Quali sono i sintomi della bronchite?

La bronchite si accompagna solitamente a:

  • difficoltà respiratoria (dispnea)
  • tosse (secca e irritativa oppure grassa e produttiva, cioè accompagnata da catarro)
  • respiro sibilante
  • faringite
  • dolore al petto
  • fiato corto
  • raucedine
  • febbre
  • senso di debolezza
  • dolori muscolari
  • disturbi del sonno

Cosa prendere in caso di bronchite?

Il trattamento della bronchite varia a seconda che si tratti di una forma acuta o cronica e che sia accompagnata o meno da un'infezione batterica.

Nel caso di una bronchite acuta è sufficiente di norma un periodo di riposo, un'opportuna idratazione e la somministrazione di antinfiammatori, antipiretici e mucolitici. In presenza di una sovrainfezione batterica è invece necessaria una terapia antibiotica.

Quest'ultima risolve solitamente l'episodio bronchitico, talvolta, però, non definitivamente. Lo pneumologo eseguirà quindi una visita di controllo, per individuare e risolvere, in una visione più ampia, un'eventuale predisposizione di fondo. Omettere questo aspetto vuol dire condannare alcuni pazienti a una predisposizione bronchitica che peggiora a ogni successiva stagione invernale, molto lentamente, ma progressivamente. 

L'interstiziopatia polmonare, se tende a progredire, necessita di venir curata con il cortisone per bocca.

È sempre opportuno approfondire la tolleranza individuale ai farmaci, sia nella fase iniziale di anamnesi sia nei controlli successivi, quindi al termine del ciclo della terapia consigliata. Sono abbastanza frequenti le reazioni allergiche ad alcuni antibiotici o ad antiasmatici, mentre le altre classi farmacologiche raramente generano disturbi, più che altro modeste intolleranze gastriche. Poi vi sono vere e proprie controindicazioni che sconsigliano le molecole di una certa famiglia di medicine in favore di altre. Fortunatamente le scelte possibili oggi sono ben più numerose di alcuni anni fa.

Prevenire si può?

Negli ultimi anni la letteratura scientifica ha avvalorato l'effetto antinfiammatorio e di riordino del sistema immunitario respiratorio proprio di determinati farmaci, se assunti, in casi specifici, a dosi ridotte per alcuni mesi. (vedi nota 2 in bibliografia).

Vi sono inoltre diversi vaccini, orali o parenterali, che contrastano le infezioni batteriche broncopolmonari.

Infine, si possono utilizzare farmaci che riattivano la capacità del polmone di autodepurarsi, attraverso le secrezioni ghiandolari e il movimento delle ciglia distribuite sulla mucosa dei bronchi (clearance mucociliare). Alcuni di tali presidi inibiscono l'esacerbazione bronchitica innescata dai rinovirus (vedi nota 3 in bibliografia).

 

Bibliografia

1. L.P. Boulet and M.E. Boulay, Asthma-related comorbidities, Expert Rev. Respir. Med. 5 (3), 377-393 (2011).

2. S. Kanoh and B.K. Rubin, Mechanisms of action and clinical application of macrolide as immunomodulatory medications, Clin. Microbiol. Rev. 23 (5), 590-615 (2010).

3. M. Yamaya, H. Nishimura, L.K. Nadine, et al., Ambroxol inhibits rhinovirus infection in primary cultures of human tracheal epithelial cells, Arch. Pharm. Res. 37, 520-529 (2014).