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Pubblicato inSantagostinopedia

Il raffreddore: sintomi, cause e cure

Il raffreddore è una infezione di origine virale a carico delle prime vie aeree. Determina mal di gola, congestione nasale, mal di testa e bruciore alle narici

Cos’è il raffreddore?

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Il raffreddore è un’infezione virale lieve e altamente contagiosa che colpisce le vie respiratorie superiori, principalmente naso e gola. Più precisamente, con il termine si indica una rinofaringite acuta infettiva e di origine virale. I virus, infatti, rappresentano la causa più comune della malattia. Tuttavia, tra i patogeni responsabili possono essere annoverati anche batteri o allergeni.

Tra le malattie umane risulta essere la più diffusa e comune. Secondo i National Institutes of Health, ogni anno si ammalano circa 1 miliardo di persone. Il raffreddore interessa, in un anno:

  • gli adulti circa 2 – 4 volte 
  • i ragazzi in età scolastica anche 12 volte.

È importante distinguere la condizione dall’influenza, una infezione anch’essa virale che si caratterizza per sintomi più severi. Di per sé il raffreddore non mette a rischio la salute del paziente; in alcuni casi, però, possono presentarsi delle complicazioni.

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Quali sono le cause del raffreddore?

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Il raffreddore può essere causato da numerosi virus: sono circa 200 infatti i virus responsabili. Dal momento che il numero degli agenti patogeni è così elevato, una stessa persona può contrarre la patologia in più occasioni durante la medesima stagione.

I virus coinvolti sono nella maggior parte dei casi:

  • i rinovirus, principali responsabili e diffusi soprattutto nella tarda primavera
  • i coronavirus, diffusi invece durante il periodo invernale
  • il virus respiratorio sinciziale (VRS) estremamente diffuso tra i bambini
  • gli adenovirus, che possono interessare anche le vie urinarie, oltre all’apparato digerente.

Come si prende?

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La modalità di contagio più comune del raffreddore è rappresentata dal contatto diretto con goccioline di saliva, prodotte da starnuti o tosse di una persona infetta. Tuttavia, la trasmissione può avvenire anche in maniera indiretta, come ad esempio toccando superfici contaminate e poi portando le mani al viso, in particolare agli occhi, al naso o alla bocca

Quali sono i sintomi?

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I sintomi più frequneti del raffreddore sono:

Esistono, infine, sintomi più rari, che richiedono una diagnosi differenziale rispetto all’influenza:

Questi sintomi permettono di porre una diagnosi di raffreddore, nel contesto dell’esame obiettivo. Quando si manifestano sintomi più rari e severi, è necessario un approfondimento diagnostico.

Quali sono le fasi di un raffreddore?

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Le fasi del raffreddore possono variare in base al virus che l’ha provocato. Tuttavia, vi sono delle tappe comuni attraverso le quali la malattia tende a manifestarsi ed evolvere. Ecco le fasi principali.

Fase Descrizione
Periodo di incubazione Dura generalmente da 1 a 3 giorni. Durante questo tempo, i virus iniziano a replicarsi nel corpo, ma non ci sono ancora sintomi evidenti.
Fase prodromica Si possono avvertire i primi sintomi lievi, come mal di gola o fastidio al naso, segnali che annunciano l’inizio dell’infezione.
Fase acuta I sintomi diventano più intensi. Questa è la fase in cui il raffreddore è più evidente e fastidioso.
Fase di risoluzione I sintomi iniziano a diminuire in intensità e frequenza. Il corpo recupera gradualmente, ripulendosi dall’infezione virale.

Come capire se è raffreddore o Covid?

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Nei casi di dubbio, è fondamentale avere una diagnosi differenziale tra raffreddore, Covid-19 e rinite allergica. A questo scopo, è possibile ricorrere a:

Nel caso, poi, di infezione dovuta a SARS-CoV-2, i sintomi tipici sono:

  • anosmia, perdita dell’olfatto
  • ageusia, perdita del gusto
  • dispnea
  • tosse intensa.

Quanto dura?

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Il raffreddore, solitamente, si risolve in un arco di tempo compreso tra i 5 e i 10 giorni. Nei casi in cui i sintomi dovessero persistere e qualora i tempi di recupero dovessero superare i 14 giorni, la sintomatologia potrebbe dipendere da altre cause. In questo caso, è necessario un approfondimento diagnostico, soprattutto quando un soggetto si ammala 5 volte nello stesso anno, o nel caso in cui i sintomi tendessero a cronicizzare.

Quali sono le complicanze?

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Il raffreddore, nella maggior parte dei casi, come detto, si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni o al massimo 1 settimana. È raro che determini complicazioni, specie quando a essere interessata è la fascia di popolazione adulta sana. 

Ci sono comunque dei soggetti a rischio come:

  • gli anziani, per la possibilità che siano già affetti da patologie croniche
  • i bambini, il cui sistema immunitario non è ancora compiutamente maturo.

Le complicazioni si presentano maggiormente a carico dell’apparato respiratorio, e possono essere:

Nei casi più gravi il soggetto può arrivare a patire sovrainfezioni batteriche oppure polmoniti.

Come si cura il raffreddore? Rimedi e trattamenti

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Il raffreddore non richiede terapie specifiche, data la sua natura autolimitante. Tuttavia, è possibile ricorrere ad alcuni accorgimenti quali:

  • lavaggi nasali, per facilitare l’eliminazione del muco
  • suffumigi, chiamati anche fumenti, con l’acqua. Così da fluidificare in modo naturale il muco.

La terapia farmacologica serve più a minimizzarne i sintomi che a curare la malattia. Vengono utilizzati maggiormente:

  • mucolitici
  • antistaminici
  • decongestionanti nasali
  • antipiretici, qualora dovesse presentarsi febbre alta, oltre i 38,5°C.

Come si fa a far passare il raffreddore in fretta?

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È possibile adottare alcuni comportamenti che possono aiutare l’organismo a contrastare in modo più efficace il raffreddore:

  • dedicarsi al riposo assoluto
  • bere molti liquidi
  • evitare assolutamente gli sbalzi termici
  • adottare umidificatori ambientali
  • uscire di casa ben coperti, soprattutto in inverno e nelle stagioni di mezzo
  • utilizzare soluzioni saline per la fluidificazione del muco.

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Come si previene?

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Attualmente non esistono vaccini per contrastare il raffreddore comune. Il presidio più importante risulta quindi essere una adeguata profilassi igienico-sanitaria, con l’obiettivo di ridurre quanto più possibile la diffusione degli agenti patogeni.

Al riguardo, il soggetto può:

  • lavarsi le mani correttamente
  • curare sempre la propria igiene personale
  • occuparsi della pulizia dei giocattoli dei bambini
  • avere a portata salviette, o gel, igienizzanti
  • evitare il contatto, per quanto possibile, con soggetti già raffreddati.

Alla stessa maniera, per il soggetto raffreddato sarebbe opportuno evitare alcune azioni che rallenterebbero il decorso del raffreddore:

  • soffiare il naso con lo stesso fazzoletto
  • fumare e, allo stesso tempo, evitare il fumo passivo
  • dormire un numero non adeguato di ore.

Anche l’assunzione di antibiotici deve essere evitata. Questi dovrebbero essere presi dietro prescrizione medica e solo in caso di infezione batterica.