- Cos’è l’Helicobacter Pylori
- Cosa può provocare l’Helicobacter pylori nell’organismo?
- Quali sono i sintomi di un Helicobacter pylori?
- Quando sospettare Helicobacter pylori?
- Qual è il campione richiesto?
- Come ci si prepara all’esame?
- Come si cura il batterio Helicobacter allo stomaco?
- Cosa si deve e non si deve mangiare quando si ha l’Helicobacter?
Cos’è l’Helicobacter Pylori
↑ topL’Helicobacter Pylori è un batterio che risiede nello stomaco umano. La sua trasmissione avviene attraverso:
- la saliva, ad esempio tramite baci, la condivisione di cibo o posate contaminate, o il contatto con la saliva di un bambino infetto
- il vomito
- le feci, con contatto diretto
- acqua e cibo contaminati: il batterio può vivere in acqua non potabile o contaminata da feci umane o animali. Anche i cibi crudi o mal cotti, come frutta, verdura o carne, possono essere contaminati dal batterio se vengono a contatto con acqua o feci contaminate.
Nella maggior parte dei casi nei soggetti di origine italiana l’Helicobacter vive da saprofita, e non è pericoloso. Il suo riscontro è del tutto occasionale tramite esami fatti per check up o per un’infezione presente nei familiari.
Cosa può provocare l’Helicobacter pylori nell’organismo?
↑ topCome accennato, nella maggior parte dei casi l’Helicobater pylori non provoca disturbi per la salute, ma in alcune situazioni può provocare infiammazione a livello di stomaco e duodeno con l’insorgenza di gastrite, duodenite o ulcera, vale a dire l’irritazione o un foro nella mucosa gastrica.
In circostanze più rare, spesso in combinazione con altri fattori di rischio come la familiarità o il fumo, provoca lo sviluppo di tumore dello stomaco come adenocarcinoma o linfoma.
Tuttavia, la correlazione tra Helicobacter pylori e l’insorgenza del cancro è ancora oggetto di studio. Sebbene sia riconosciuto come fattore di rischio per alcuni tumori gastrici, il suo ruolo resta incerto per quelli localizzati nella parte alta dello stomaco. Alcuni studi indicano un aumento del rischio di neoplasie nel cardias, mentre altri suggeriscono un possibile effetto protettivo. Attualmente si ritiene che l’infezione da Helicobacter sia legata a specifici tipi di cancro gastrico, mentre per quelli vicini al cardias i principali fattori di rischio sono il reflusso gastroesofageo e l’obesità.
L’infezione è stata poi associata ad altre forme di cancro, come il linfoma MALT, un raro tumore che colpisce le cellule del sistema immunitario e interessa la parete dello stomaco.
Nei pazienti con sintomi evidenti rimane quindi di fondamentale importanza fare la diagnosi con tempestività e trattare l’infezione per prevenire il deterioramento della condizione o la comparsa di patologie più gravi.
Quali sono i sintomi di un Helicobacter pylori?
↑ topGeneralmente l’infezione da Helicobacter è asintomatica. Quando compaiono, i sintomi risultano piuttosto generici e palesarsi sotto forma di:
- Bruciore o dolore in corrispondenza della parte alta dello stomaco, specie a stomaco vuoto
- Difficoltà nella digestione
- Nausea
- Vomito
- Gonfiore
- Inappetenza
- Dispepsia (eruttazioni)
- Stanchezza cronica dovuta alle difficoltà digestive
- Sintomi sulla pelle quali orticaria cronica o la rosacea, dermatite facciale cronica
L’infezione può causare anche ulcere nel tratto del duodeno. L’eventuale sanguinamento delle ulcere, a lungo andare, può causare anemia.
Prenota Ll’esame del Breath Test
Quando sospettare Helicobacter pylori?
↑ topL’esame per la ricerca dell’Helicobacter può essere prescritto qualora il paziente presenti una sintomatologia che fa sospettare la presenza di un’ulcera peptica, come:
- Bruciore o dolore nella porzione addominale superiore
- Febbre
- Problemi nella digestione
- Perdita di peso senza cause apparenti
- Nausea e/o vomito
- Sensazione di arresto del cibo durante la deglutizione
Altre ragioni per le quali possono essere richieste queste analisi sono:
- Terapie Fans (antinfiammatori non steroidei) a lungo termine
- Anemia da carenza di ferro senza causa apparente
- Porpora trombocitopenica idiopatica (negli adulti)
Infine, il test per la ricerca dell’Helicobacter può servire a confermare la completa eradicazione del batterio al termine di un trattamento terapeutico antibiotico.
Qual è il campione richiesto?
↑ topPer effettuare il test dell’Helicobacter vengono utilizzati generalmente o un campione di feci (ricerca dell’antigene fecale) oppure un campione prelevato tramite biopsia della mucosa dello stomaco e del duodeno.
In alternativa, possono essere effettuati test sierologici che vanno alla ricerca di anticorpi contro l’Helicobacter pylori, come l’Urea Breath Test (UBT) (test del respiro) che sfrutta la capacità del patogeno di produrre ureasi.
Nelle persone over 60 che presentano una sintomatologia associabile all’infezione da Helicobacter o in presenza di familiarità con il cancro allo stomaco, può essere richiesta più spesso una gastroscopia, ossia una biopsia di tessuto gastrico.
Come ci si prepara all’esame?
↑ topPrima di effettuare l’esame è necessario sospendere, almeno nelle due settimane precedenti, prodotti farmacologici che inibiscono la produzione di acido gastrico. Certi farmaci possono infatti alterare i risultati sia del breath test sia dell’esame del campione di feci.
Gli esami del sangue più importanti
Come si cura il batterio Helicobacter allo stomaco?
↑ topQuando l’infezione da Helicobacter pylori provoca un’ulcera o il paziente deve assumere antinfiammatori non steroidei a lungo termine, è necessario eliminare il batterio. La terapia consiste in una combinazione di antibiotici e inibitori di pompa protonica, farmaci che riducono l’acidità dello stomaco, da assumere per circa due settimane. Se seguita correttamente, la cura è efficace nel 90% dei casi.
L’eliminazione dell’Helicobacter dall’organismo va sempre confermata con un test non invasivo come il breath test per l’urea a circa quattro settimane dalla fine della terapia.
La cura contro l’infezione da Helicobacter, in ogni caso, passa innanzitutto da una buona strategia di prevenzione che non può prescindere da:
- una corretta e costante igiene delle mani, soprattutto prima della preparazione dei pasti e dopo l’uso dei servizi igienici
- una dieta che preveda cibi accuratamente lavati e cucinati
- consumo di acqua potabile quando ci si reca in Paesi in via di sviluppo.
Negli ultimi anni è emersa una possibile connessione tra l’eradicazione dell’Helicobacter pylori e l’aumento di peso. La rimozione del batterio potrebbe alterare i livelli di leptina, l’ormone che regola appetito e sazietà, favorendo così un incremento dell’appetito e del consumo di cibo.
Cosa si deve e non si deve mangiare quando si ha l’Helicobacter?
↑ topPoiché l’Helicobacter pylori può infiammare lo stomaco, una corretta alimentazione aiuta a ridurre i sintomi e favorire la guarigione.
Cosa evitare:
- Cibi che aumentano la secrezione gastrica irritando la mucosa: caffè (anche decaffeinato), tè, alcol, bevande gassate, spezie piccanti, cibi fritti, alimenti molto grassi o zuccherini, cibi in scatola, insaccati, formaggi e cibi affumicati.
- Pasti abbondanti: meglio fare più pasti piccoli e frequenti durante il giorno, piuttosto che un unico pasto abbondante. Questo aiuta a ridurre il lavoro dello stomaco e a prevenire il reflusso gastrico.
Cosa mangiare:
- Frutta e verdura: aiutano a neutralizzare l’acidità gastrica, sono ricchi di vitamine, minerali e fibre, che supportano la salute generale e la guarigione.
- Legumi: ricchi di proteine, fibre e ferro, sono importanti per la salute generale e la riparazione dei tessuti.
- Cibi con acidi grassi polinsaturi: come omega-3 e omega-6, contenuti in pesce azzurro, frutta secca e semi oleosi, hanno proprietà antinfiammatorie
- Cibi ricchi di vitamina C e Zinco: aiutano la riparazione dei tessuti danneggiati e supportano la funzione immunitaria. Si trovano in agrumi, kiwi, peperoni, carne magra e legumi.
È inoltre molto utile masticare lentamente per facilitare la digestione, e bere molta acqua per favorire l’idratazione.
Evitare di fumare in quanto il fumo irrita la mucosa gastrica e può peggiorare i sintomi.