Olanzapina: a cosa serve, effetti collaterali e dosaggio

Ecco come viene utilizzato in psichiatria, quali sono il meccanismo d'azione e le precauzioni d'uso di questo antipsicotico atipico.

Olanzapina: a cosa serve, effetti collaterali e dosaggio

L’olanzapina è un farmaco antipsicotico appartenente alla classe degli antipsicotici atipici o di seconda generazione. Si tratta di un medicinale utilizzato principalmente nel trattamento di disturbi psichiatrici gravi, caratterizzato da un profilo di efficacia e tollerabilità che lo distingue dagli antipsicotici tradizionali.

Questo principio attivo presenta una struttura chimica derivata dalla tienobenzodiazepina e agisce su diversi sistemi neurotrasmettitoriali del cervello. L’olanzapina rappresenta una delle opzioni terapeutiche più importanti nella moderna psichiatria per il trattamento di diverse condizioni mentali.

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A cosa serve l’olanzapina

L’olanzapina trova applicazione nel trattamento di diverse patologie psichiatriche.

Schizofrenia

Il farmaco è indicato per:

  • trattamento degli episodi acuti di schizofrenia
  • terapia di mantenimento per prevenire le ricadute
  • controllo dei sintomi positivi (allucinazioni, deliri)
  • miglioramento dei sintomi negativi (abulia, appiattimento affettivo)
  • stabilizzazione del funzionamento sociale e lavorativo.

Disturbo bipolare

Nell’ambito dei disturbi dell’umore:

  • trattamento degli episodi maniacali acuti
  • prevenzione delle ricadute maniacali e depressive
  • terapia di mantenimento nel disturbo bipolare
  • controllo dell’agitazione e dell’aggressività
  • stabilizzazione dell’umore a lungo termine.

Episodi misti

Per le forme complesse del disturbo bipolare:

  • controllo degli episodi misti (sintomi maniacali e depressivi contemporanei)
  • stabilizzazione rapida dell’umore
  • riduzione del rischio suicidario in fasi acute
  • miglioramento del funzionamento cognitivo.

Disturbi dell’agitazione

In situazioni di emergenza psichiatrica:

  • controllo dell’agitazione psicomotoria acuta
  • sedazione in contesti di emergenza
  • trattamento dell’aggressività in diverse condizioni psichiatriche
  • gestione dei comportamenti dirompenti.

Come funziona l’olanzapina

Il meccanismo d’azione dell’olanzapina è complesso e multimodale:

Antagonismo recettoriale

L’olanzapina agisce bloccando diversi recettori:

  • recettori dopaminergici D2 (effetto antipsicotico principale)
  • recettori serotoninergici 5-HT2A (miglioramento sintomi negativi)
  • recettori istaminergici H1 (effetto sedativo)
  • recettori muscarinici M1-M5 (effetti anticolinergici)
  • recettori alfa-1 adrenergici (effetti cardiovascolari).

Equilibrio dopamina-serotonina

Il farmaco presenta caratteristiche uniche:

  • maggiore affinità per i recettori 5-HT2A rispetto ai D2
  • blocco selettivo delle vie dopaminergiche patologiche
  • preservazione delle funzioni dopaminergiche fisiologiche
  • ridotto rischio di effetti extrapiramidali.

Effetti sulla neurotrasmissione

L’azione dell’olanzapina determina:

  • modulazione dell’attività dopaminergica nelle diverse aree cerebrali
  • normalizzazione della trasmissione serotoninergica
  • stabilizzazione dei circuiti neuronali alterati
  • effetti neuroprotettivi a lungo termine.

Dosaggio e modalità di assunzione

Il dosaggio dell’olanzapina varia significativamente in base alla condizione trattata.

Schizofrenia

Per il trattamento della schizofrenia:

  • dose iniziale: 10 mg al giorno
  • dose di mantenimento: 5-20 mg al giorno
  • aggiustamenti: incrementi di 5 mg ogni 24-48 ore
  • dose massima: generalmente 20 mg al giorno.

Disturbo bipolare – episodi maniacali

Nel trattamento della mania:

  • dose iniziale: 15 mg al giorno in monoterapia
  • dose di mantenimento: 5-20 mg al giorno
  • in associazione: dose iniziale 10 mg al giorno
  • aggiustamenti basati sulla risposta clinica.

Prevenzione delle ricadute bipolari

Per la terapia di mantenimento:

  • dose tipica: 5-20 mg al giorno
  • utilizzo della dose minima efficace
  • monitoraggio regolare per ottimizzare il dosaggio
  • durata del trattamento individualizzata.

Modalità di assunzione

Per ottimizzare l’efficacia:

  • assunzione serale per sfruttare l’effetto sedativo
  • possibile suddivisione in più dosi se necessario
  • con o senza cibo (non influenza l’assorbimento)
  • deglutizione della compressa intera con acqua.

Effetti collaterali dell’olanzapina

L’olanzapina può causare diversi effetti collaterali, alcuni dei quali richiedono monitoraggio.

Effetti metabolici

Gli effetti più significativi includono:

Effetti sedativi

Sul sistema nervoso centrale:

  • sonnolenza e sedazione (molto comuni)
  • astenia e affaticamento
  • vertigini e instabilità posturale
  • riduzione della concentrazione
  • rallentamento psicomotorio.

Effetti extrapiramidali

Meno frequenti rispetto agli antipsicotici tipici:

Effetti anticolinergici

Dovuti al blocco dei recettori muscarinici:

Effetti collaterali gravi

Alcuni effetti richiedono attenzione medica immediata.

Sindrome maligna da neurolettici

Condizione rara ma potenzialmente fatale:

  • ipertermia (febbre alta)
  • rigidità muscolare severa
  • alterazione dello stato di coscienza
  • instabilità del sistema nervoso autonomo
  • necessità di intervento medico urgente.

Effetti cardiovascolari

Sul sistema cardiocircolatorio:

  • ipotensione ortostatica (comune)
  • tachicardia compensatoria
  • prolungamento dell’intervallo QT (raro)
  • rischio di aritmie in soggetti predisposti.

Effetti ematologici

Alterazioni del sangue:

  • leucopenia occasionale
  • neutropenia (rara)
  • trombocitopenia (molto rara)
  • necessità di controlli ematici periodici.

Controindicazioni e precauzioni

L’olanzapina presenta specifiche controindicazioni.

Controindicazioni assolute

Precauzioni d’uso

È necessaria particolare cautela in:

  • diabete mellito o predisposizione diabetica
  • malattie cardiovascolari preesistenti
  • epilessia o disturbi convulsivi
  • insufficienza epatica
  • pazienti anziani (maggior rischio di effetti collaterali)
  • pazienti con demenza (aumento mortalità).

Monitoraggio durante la terapia

Nel corso del trattamento è essenziale:

  • controllo del peso corporeo regolare
  • monitoraggio della glicemia e del profilo lipidico
  • valutazione della pressione arteriosa
  • controlli ematici periodici
  • ECG in pazienti a rischio cardiovascolare.

Interazioni farmacologiche

L’olanzapina può interagire con diversi farmaci.

Farmaci che aumentano la sedazione

L’effetto sedativo può essere potenziato da:

  • alcol (da evitare assolutamente)
  • benzodiazepine
  • oppioidi e altri analgesici centrali
  • antistaminici sedativi
  • altri psicofarmaci ad azione sedativa.

Farmaci che influenzano il metabolismo

Il metabolismo dell’olanzapina può essere modificato da:

  • induttori del CYP1A2 (fumo di sigaretta, carbamazepina)
  • inibitori del CYP1A2 (fluvoxamina, ciprofloxacina)
  • rifampicina (riduce i livelli plasmatici).

Associazioni da monitorare

Richiedono particolare attenzione:

  • antipertensivi (effetto ipotensivo additivo)
  • farmaci anticolinergici (somma degli effetti)
  • levodopa (possibile antagonismo)
  • farmaci che prolungano il QT.

Gravidanza e allattamento

L’uso dell’olanzapina in gravidanza e allattamento al seno richiede valutazioni attente.

Gravidanza

Durante la gestazione:

  • valutazione rischio-beneficio caso per caso
  • possibili effetti teratogeni non definitivamente esclusi
  • monitoraggio fetale se il trattamento è necessario
  • rischio di sintomi extrapiramidali nel neonato.

Allattamento

Durante l’allattamento al seno:

  • passaggio nel latte materno documentato
  • possibili effetti sul neonato (sedazione)
  • valutazione dell’interruzione dell’allattamento
  • monitoraggio del bambino se il trattamento continua.

L’olanzapina rappresenta una terapia efficace per diversi disturbi psichiatrici gravi, con un profilo di tollerabilità generalmente favorevole quando utilizzata sotto stretto controllo medico specialistico e con adeguato monitoraggio degli effetti metabolici e cardiovascolari.