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L'ectopia (piaghetta al collo dell'utero)


L’ectopia o ectropion, comunemente denominata “piaghetta al collo dell'utero”, è l'estroflessione del normale epitelio che riveste il canale endocervicale verso l'esterno, sull'esocervice, a livello dell'orifizio uterino esterno

Che cos’è l’ectopia?

Il nome scientifico della cosiddetta “piaghetta al collo dell'utero” è ectopia o ectropion. Con questo termine si indica l'estroflessione del normale epitelio che riveste il canale endocervicale verso l'esterno, sull'esocervice, a livello dell’orifizio uterino esterno.

Il collo dell'utero, o cervice uterina, è costituito anatomicamente da due porzioni:

  • L’endocervice, la parte superiore e interna rivestita da epitelio cilindrico in singolo strato
  • L’esocervice, la parte esterna inferiore del collo dell'utero (normalmente visibile durante la visita ginecologica), rivestita da epitelio squamoso pluristratificato non cheratinizzato, più resistente a microtraumi e infezioni

La fuoriuscita della mucosa endocervicale dalla propria sede può avere dimensioni variabili.

Che disturbi porta la piaghetta?

L'ectopia è una condizione parafisiologica, che nella maggior parte dei casi non comporta problemi ed è per lo più asintomatica. Talvolta può associarsi invece ad alcuni sintomi, come:

  • Sanguinamento vaginale in seguito a microtraumatismi del collo dell'utero (per esempio dopo un rapporto sessuale)
  • Maggiore perdita di secrezioni biancastre (leucorrea)
  • Spotting intermestruale

Generalmente, quindi, i sanguinamenti vaginali non sono abbondanti. Va tenuto in considerazione tuttavia che, poiché l'epitelio cilindrico è meno resistente, esso costituisce un punto debole ideale per l'infezione da papilloma virus (HPV) e infiammazioni. Se non diagnosticata ed eventualmente trattata, la lesione indotta dal papilloma virus può trasformarsi in una lesione tumorale

Quali sono le cause?

Le cause della piaghetta al collo dell'utero possono essere:

  • Congenite, per cui la piaghetta è presente fin dalla nascita (in questi casi si parla specificamente di ectopia)
  • Ormonali: le donne in età fertile, a causa dell'alto livello degli estrogeni circolanti nel sangue, tendono a manifestare più frequentemente l'ectropion
  • Parto vaginale: il feto, durante il parto vaginale, attraversa il canale cervicale e può favorire l'estroflessione dell'epitelio dell'endocervice
  • Rapporti sessuali, che possono dare origine a microtraumatismi del collo dell'utero

Qualora la lesione sia dovuta a fattori ormonali o infiammatori o conseguente al parto, il termine corretto utilizzato nel linguaggio medico è ectropion.

Come si diagnostica?

L'ectropion si osserva con l'esame speculare durante la visita ginecologica, osservando l'esocervice e la sua morfologia.

Come si cura l’ectopia?

Il trattamento della piaghetta non è necessario in assenza di sintomi e qualora la lesione venga controllata periodicamente dal ginecologo.

In caso di sanguinamenti o perdite vaginali lievi, si può effettuare un trattamento locale con ovuli cicatrizzanti.

In alcuni casi si può procedere alla diatermocoagulazione (“bruciatura”) se le perdite ematiche, associate eventualmente a dolore o infiammazione, sono un disturbo importante per la donna. Quest'ultima procedura si esegue in ambulatorio, è veloce e generalmente non dolorosa. Dopo l’esecuzione dell’intervento, andrà seguito un periodo di astinenza sessuale di 20-30 giorni al fine di consentire la cicatrizzazione della lesione e la sua completa guarigione. 

Si può prevenire?

La prevenzione prevede una visita ginecologica regolare e l'esecuzione del pap test/HPV test, associate, quando necessaria, alla colposcopia, un esame che permette di analizzare meglio il collo dell’utero.

È però importante seguire alcuni accorgimenti nella vita quotidiana:

  • Avere una buona igiene intima con detergenti indicati
  • Meglio evitare l'uso di salvaslip
  • Utilizzare il profilattico, se si hanno partner diversi. Quest'ultimo protegge dalle malattie sessualmente trasmesse, anche se purtroppo non protegge completamente dall'infezione da papilloma virus