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L'helicobacter pylori


L'helicobacter pylori è un batterio molto diffuso in Italia che può provocare gastrite, ulcera e anche tumore allo stomaco. Si diagnostica con la gastroscopia

Cos'è l'Helicobacter Pylori

L'Helicobacter Pylori è un batterio che risiede nello stomaco umano. La sua trasmissione avviene attraverso:

  • la saliva, ad esempio tramite baci, la condivisione di cibo o posate contaminate, o il contatto con la saliva di un bambino infetto
  • il vomito
  • le feci, attraverso un contatto diretto
  • acqua e cibo contaminati: il batterio può vivere in acqua non potabile o contaminata da feci umane o animali. Stesso discorso per i cibi crudi o mal cotti, come frutta, verdura o carne, che possono essere contaminati dal batterio se vengono a contatto con acqua o feci contaminate.

Nella maggior parte dei casi nei soggetti di origine italiana l'Helicobacter vive da saprofita, cioè non provoca alcun danno e il suo riscontro è del tutto occasionale tramite esami fatti per check up o per un'infezione presente nei familiari.

Cosa può provocare l'Helicobacter pylori nell'organismo?

Come indicato in precedenza, nella maggior parte dei casi l'Helicobater pylori non provoca disturbi per la salute, ma in alcuni casi può provocare infiammazione a livello di stomaco e duodeno con l'insorgenza di gastrite, duodenite o ulcera, vale a dire l'irritazione o un foro nella mucosa gastrica. 

In casi più rari, spesso in combinazione con altri fattori di rischio come la familiarità o il fumo, provoca lo sviluppo di tumore dello stomaco come adenocarcinoma o linfoma.

Tali riscontri si osservano principalmente in soggetti di origine italiana o per lo meno mediterranea, infatti in altre etnie (per esempio albanese, sudamericana o giapponese) l'Helicobacter appare più aggressivo causando più facilmente ulcere o tumori.

La correlazione tra batterio e l'insorgenza del cancro è tuttavia ancora in fase di studio. Sebbene l'Helicobacter sia stato accertato come fattore di rischio per alcuni tumori gastrici, per altri, specialmente localizzati nell'area più alta dello stomaco, il legame rimane incerto.
In particolare, alcuni studi hanno evidenziato che il batterio aumenta il rischio di neoplasie nel cardias, l'apertura tra esofago e stomaco. Invece, altre ricerche hanno rilevato un effetto protettivo del batterio in queste aree.

Si ritiene oggi che alcuni tipi di cancro gastrico siano strettamente correlati all'infezione da Helicobacter, mentre per altre forme, quelle che interessano le aree in prossimità del cardias, i fattori di rischio principali sembrano essere il reflusso gastroesofageo e l'obesità.

L'infezione è stata poi associata ad altre forme di cancro, come il linfoma MALT, un raro tumore che colpisce le cellule del sistema immunitario e interessa la parete dello stomaco.

Nei pazienti con sintomi evidenti trattare l'infezione da Helicobacter pylori è quindi essenziale per prevenire il deterioramento della condizione o la comparsa di patologie più gravi.

Quali sono i sintomi di un Helicobacter pylori?

Generalmente l’infezione da Helicobacter è asintomatica. In altre circostanze, i sintomi possono risultare abbastanza generici e palesarsi sotto forma di:

  • Bruciore o dolore in corrispondenza della parte alta dello stomaco, specie a stomaco vuoto
  • Difficoltà nella digestione
  • Nausea
  • Vomito
  • Gonfiore
  • Inappetenza
  • Dispepsia (eruttazioni)
  • Stanchezza cronica dovuta alle difficoltà digestive
  • Sintomi sulla pelle quali orticaria cronica o la rosacea, dermatite facciale cronica 

L’infezione, oltre ai disturbi associabili alle patologie dell’apparato digerente, può causare anche ulcere nel tratto del duodeno.  L'eventuale sanguinamento delle ulcere, a lungo andare, può causare anemia.

Quando sospettare Helicobacter pylori?

L’esame per la ricerca dell’Helicobacter può essere prescritto qualora il paziente presenti una sintomatologia che fa sospettare la presenza di un’ulcera peptica come ad esempio:

  • Bruciore o dolore nella porzione addominale superiore 
  • Problemi nella digestione
  • Perdita di peso senza cause apparenti
  • Nausea e/o vomito

Altre ragioni per le quali possono essere richieste queste analisi sono:

  • Terapie Fans (antinfiammatori non steroidei) a lungo termine
  • Anemia da carenza di ferro senza causa apparente
  • Porpora trombocitopenica idiopatica (negli adulti)

Infine, il test per la ricerca dell’Helicobacter può servire a confermare la completa eradicazione del batterio al termine di un trattamento terapeutico antibiotico.

Qual è il campione richiesto?

Per effettuare il test dell’Helicobacter vengono utilizzati generalmente o un campione di feci (ricerca dell’antigene fecale) oppure un campione prelevato tramite biopsia della mucosa dello stomaco e del duodeno

In alternativa, possono essere effettuati test sierologici che vanno alla ricerca di anticorpi contro l'Helicobacter pylori un breath test (test del respiro) che sfrutta la capacità del patogeno di produrre ureasi. Il nome completo di questo esame, infatti, è Urea Breath Test (UBT).

Nelle persone over 60, le quali presentino una sintomatologia associabile all’infezione da Helicobacter come ad esempio:

  • Febbre
  • Sanguinamento intestinale
  • Perdita di peso
  • Anemia
  • Sensazione di arresto del cibo durante la deglutizione

o in presenza di familiarità con il cancro allo stomaco, può essere richiesta più spesso una gastroscopia, ossia una biopsia di tessuto gastrico.

Come ci si prepara all'esame?

Sia i risultati del breath test sia quelli dell’esame del campione di feci possono essere alterati dall’assunzione di prodotti farmacologici che inibiscono la produzione di acido gastrico. Per tale ragione, questi farmaci andrebbero sospesi almeno nelle due settimane che precedono gli esami.

Come si cura il batterio Helicobacter allo stomaco?

Qualora l’infezione da Helicobacter pylori causi ulcera dello stomaco o del duodeno, l’intervento terapeutico per la sua eradicazione è sempre indispensabile. Allo stesso modo, l’eliminazione del batterio è necessaria nei pazienti che debbano assumere regolarmente antinfiammatori non steroidei.

La terapia prevede comunemente l’assunzione di farmaci per l’inibizione della produzione acida dello stomaco. Si tratta dei cosiddetti inibitori di pompa protonica, i quali andrebbero associati ad antibiotici per la durata di circa due settimane.  Quando la cura è seguita con regolarità, si guarisce nel 90% dei casi.

L’eliminazione dell’Helicobacter dall’organismo va sempre confermata con un test non invasivo come il breath test per l’urea a circa quattro settimane dalla fine della terapia.

La cura contro l’infezione da Helicobacter, in ogni caso, passa innanzitutto da una buona strategia di prevenzione che non può prescindere dalla corretta e costante igiene delle mani, soprattutto prima della preparazione dei pasti e dopo l’uso dei servizi igienici; da una dieta che preveda cibi accuratamente lavati e cucinati e dal consumo di acqua potabile quando ci si reca in Paesi in via di sviluppo.

Con l'eradicazione (eliminazione) del batterio, è emersa negli ultimi anni una nuova e inaspettata connessione tra l'Helicobacter Pylori e l'aumento di peso.

L'Helicobacter pylori potrebbe influenzare i livelli di leptina, un ormone che regola l'appetito e il senso di sazietà: una sua riduzione, dovuta all'eradicazione del batterio, potrebbe quindi portare ad un aumento dell'appetito e della fame, favorendo l'assunzione di cibo e il conseguente aumento di peso.

Cosa si deve e non si deve mangiare quando si ha l'Helicobacter?

Poiché l'Helicobacter pylori è un batterio che può causare infiammazioni allo stomaco, una corretta alimentazione può giocare un ruolo importante nel ridurre i sintomi e favorire la guarigione.

Cosa evitare:

  • Cibi che aumentano la secrezione gastrica: Caffè (anche decaffeinato), tè, alcol, bevande gassate, spezie piccanti, cibi fritti, alimenti molto grassi o zuccherini, cibi in scatola, insaccati, formaggi e cibi affumicati. Questi alimenti possono irritare la mucosa gastrica e peggiorare i sintomi.
  • Pasti abbondanti: meglio fare più pasti piccoli e frequenti durante il giorno, piuttosto che un unico pasto abbondante. Questo aiuta a ridurre il lavoro dello stomaco e a prevenire il reflusso gastrico.

Cosa mangiare:

  • Frutta e verdura: aiutano a neutralizzare l'acidità gastrica, sono ricchi di vitamine, minerali e fibre, che supportano la salute generale e la guarigione.
  • Legumi: ricchi di proteine, fibre e ferro, sono importanti per la salute generale e la riparazione dei tessuti.
  • Cibi con acidi grassi polinsaturi: come omega-3 e omega-6, contenuti in pesce azzurro, frutta secca e semi oleosi, hanno proprietà antinfiammatorie
  • Cibi ricchi di vitamina C e Zinco:  aiutano la riparazione dei tessuti danneggiati e supportano la funzione immunitaria. Si trovano in agrumi, kiwi, peperoni, carne magra e legumi.

È inoltre molto utile masticare lentamente, per facilitare la digestione e ridurre il carico di lavoro dello stomaco, e bere molta acqua per favorire l'idratazione.
Evitare di fumare in quanto il fumo irrita la mucosa gastrica e può peggiorare i sintomi dell'Helicobacter pylori.