Il vaccino antirabbico conferisce elevata efficacia protettiva contro la rabbia, una malattia virale che causa l'infiammazione acuta del cervello negli esseri umani e in altri animali a sangue caldo. I primi sintomi possono includere febbre e prurito nel sito di esposizione. Questi sintomi sono seguiti da uno o più dei seguenti segni: movimenti violenti, emozioni incontrollate, paura dell'acqua, incapacità di muovere parti del corpo, confusione e perdita di coscienza. Una volta che i sintomi compaiono, quasi sempre la malattia si conclude nel decesso.
Il vaccino antirabbico è una preparazione sterile contenente virus della rabbia inattivato ottenuto a partire dalla materia cerebrale di coniglio o di ovino, da colture di cellule di embrione di pollo o di cellule umane diploidi.
Vaccino a scopo preventivo: l'immunità viene acquisita dopo iniezione di 2 dosi somministrate alla distanza di almeno 7 giorni entro 1 mese l'una dall'altra. Esiste un protocollo di immunizzazione che prevede l'iniezione di 3 dosi il giorno 0, 7 e 21. Per i soggetti che si espongono a rischio in modo regolare e continuativo lo stato di immunità può essere mantenuto con una iniezione di richiamo dopo 1 anno e successivamente ad intervalli di 3-5 anni.
Vaccino a scopo curativo: prevede una serie di 4 iniezioni, di cui la prima al giorno 0, somministrata appena possibile dopo il contatto sospetto. Seguono ulteriori tre dosi nei giorni 3, 7 e 28 (al primo, terzo, settimo e ventottesimo giorno) più la somministrazione di immunoglobuline. Nei soggetti mai precedentemente immunizzati deve essere effettuato un richiamo dopo 90 giorni.
Il costo si riferisce ad una singola dose.
Gli effetti collaterali del vaccino antirabbico sono nella maggior parte dei casi lievi e temporanei e sono assimilabili ai sintomi di una normale influenza:
- dolore e rossore nel punto di iniezione
- febbre
- mal di testa
- dolori muscolari
- affaticamento e debolezza