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La sindrome del tunnel tarsale

A cura di
Simone
Bianchi

La sindrome del tunnel tarsale è una neuropatia da compressione, oppure da lesione, del nervo tibiale posteriore nel suo passaggio lungo il tunnel tarsale. Prevede trattamento farmacologico e, nei casi più severi, chirurgico.

Sindrome del tunnel tarsale, cos’è?

La sindrome del tunnel tarsale è una neuropatia da compressione, oppure da lesione, del nervo tibiale posteriore nel suo passaggio lungo il tunnel tarsale.

Il tunnel tarsale è, a sua volta, una struttura osteo-fibrosa che si trova nella parte interna della caviglia, poco al di sotto del malleolo, e raggiunge il tallone e la pianta del piede. Questa sindrome viene anche chiamata nevralgia del nervo tibiale posteriore.

Quali sono i sintomi di un nervo infiammato al piede?

I sintomi sono a carico della zona interna della caviglia e della pianta del piede. Possono manifestarsi:

  • dolore: questa sensazione dolorosa può estendersi dalla caviglia alla pianta del piede, talvolta irradiandosi fino alle dita
  • gonfiore: possibile edema nella regione interessata
  • bruciore: una sensazione di calore o bruciore localizzata nella stessa area
  • formicolio e parestesie: sensazioni di intorpidimento o formicolio nella pianta del piede e nelle dita​
  • intorpidimento: perdita parziale o completa della sensibilità nella zona plantare​
  • rigidità articolare: difficoltà nei movimenti del piede a causa di una sensazione di rigidità
  • debolezza muscolare: nei casi più gravi può verificarsi una riduzione della forza nei muscoli del piede.

I sintomi tendono a peggiorare durante attività come camminare o stare in piedi per un tempo prolungato, e possono alleviarsi con il riposo. Se non trattata, in ogni caso, la sindrome può portare ad una compromissione significativa della funzionalità del piede.

Quali sono le cause della sindrome del tunnel tarsale?

La sindrome del tunnel tarsale può essere causata da diverse condizioni che determinano la compressione del nervo tibiale posteriore nel suo passaggio attraverso il tunnel tarsale. Le cause più comuni includono:

  • traumi alla caviglia, come distorsioni o fratture, che provocano infiammazione o alterazioni anatomiche
  • infiammazioni o tenosinoviti dei tendini che attraversano il tunnel
  • piedi piatti, che aumentano la tensione nella zona del tunnel
  • lipomi, cisti sinoviali o varici, che occupano spazio e comprimono il nervo.
  • tendinite del tibiale posteriore.

Possono essere indicate anche cause meno frequenti:

  • malattie sistemiche, come il diabete o l’artrite reumatoide, che favoriscono il gonfiore o la degenerazione dei nervi
  • anomalie congenite, come ponti ossei o deviazioni strutturali
  • sovraccarichi funzionali, dovuti a gesti ripetitivi o allenamenti intensi
  • infezioni o esiti cicatriziali di interventi o lesioni pregresse.

Come capire se ho il tunnel tarsale?

La diagnosi parte dal rilevamento della presenza di sintomi tipici come dolore, formicolio o bruciore nella zona interna della caviglia e nella pianta del piede. Spesso il paziente lamenta un peggioramento dei sintomi dopo avere camminato o per essere stato in piedi a lungo.

Durante la visita può essere eseguito il segno di Tinel. Si tratta di un che consiste nella percussione del nervo tibiale posteriore: una sensazione di scossa elettrica o formicolio è considerata indicativa della sindrome.

Per confermare la diagnosi e valutare l’entità della compressione, possono essere richiesti esami come l’elettromiografia e lo studio della conduzione nervosa. La risonanza magnetica o l’ecografia, invece, aiutano a individuare eventuali cause di tipo meccanico, come cisti o infiammazioni tendinee.

Come curare la sindrome del tunnel tarsale?

La cura della sindrome del tunnel tarsale si basa sia sull’intensità dei sintomi sia sulla causa scatenante. Nei casi lievi o moderati il trattamento è inizialmente conservativo. Si ricorre al riposo, alla riduzione delle attività che aggravano i sintomi.

Inoltre, possono essere richiesti dei plantari ortopedici per sostenere l’arco del piede, soprattutto nei soggetti con piede piatto. È possibile che siano prescritti antinfiammatori o infiltrazioni di corticosteroidi per ridurre l’infiammazione e la compressione del nervo.

Allo stesso tempo, è utile per il paziente svolgere un programma di fisioterapia mirato, con:

  • esercizi di mobilizzazione, per ridurre la pressione sul nervo e a recuperare funzionalità
  • stretching del polpaccio e della fascia plantare
  • rafforzamento muscolare
  • trattamenti manuali, per migliorare la circolazione e ridurre l’aderenza dei tessuti.

Nei casi gravi o resistenti al trattamento conservativo, l’intervento chirurgico può essere considerato necessario. L’obiettivo è quello di decomprimere il tunnel tarsale. L’operazione consiste, concretamente, nel liberare il nervo tibiale dalle strutture che lo comprimono.

Dopo l’intervento chirurgico, il recupero prevede un periodo di immobilizzazione iniziale, seguito da fisioterapia progressiva per riacquistare mobilità e forza. Il tempo di recupero varia, ma nella maggior parte dei casi è possibile tornare a una vita attiva in poche settimane, con un buon controllo del dolore e miglioramento della sensibilità.