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La tenosinovite: cause, sintomi e trattamento


La tenosinovite è l’infiammazione della guaina sinoviale che riveste i tendini. Vediamo di cosa si tratta.

Che cos’è la tenosinovite?

Con il termine tenosinovite si indica l'infiammazione della guaina sinoviale, ovvero la struttura che avvolge il tendine. Questa è costituita da due strati di tessuto: uno esterno fibroso e uno interno sinoviale, che produce il liquido e consente al tendine di scorrere liberamente all'interno della propria cavità, riducendo l'attrito con le strutture circostanti.

L’infiammazione, più precisamente, può indurire la guaina, producendo talvolta un nodulo (tenosinovite sclerosante o a scatto). Oppure può renderla rugosa e irregolare: in questo caso si apprezza un crepitio associato al movimento dell’articolazione interessata (tenosinovite crepitante). In ogni caso, il sintomo caratteristico è il dolore, che può propagarsi lungo l’intero tendine dell’articolazione. 

La tenosinovite può essere acuta o cronica e può avere alla base cause di diverso tipo: un trauma, un sovraccarico, un'infezione, una malattia autoimmune o anche l’uso eccessivo del tendine.

Differenza tra tenosinovite e tendinite

La tenosinovite viene spesso confusa con la tendinite. In realtà, si tratta di due patologie differenti, anche se molto spesso si manifestano in concomitanza. La tendinite indica precisamente l'infiammazione del tendine. Questo, essendo poco vascolarizzato, povero di cellule e compatto, non sviluppa un fenomeno flogistico tipico.

La lesione delle fibre che si determina nella tendinite, provoca edema e alterazioni. Nella tenosinovite, invece, l’infiammazione colpisce il rivestimento del tendine, dando esito a un quadro infiammatorio classico. 

Tipologie

In base alle caratteristiche dell’infiammazione, è possibile distinguere la tenosinovite in:

  • Stenosante
  • Essudativa.

La tenosinovite stenosante è caratterizzata da un indurimento e ispessimento della guaina, a causa dell’infiammazione del liquido sinoviale, contenuto nei tendini. La flogosi, schiacciando il tendine, può causare un blocco meccanico nell'articolazione e provocare la sensazione di uno scatto. È dovuta a una continua sollecitazione dei tendini, soprattutto quando si svolgono particolari attività lavorative, come scrivere a macchina, suonare uno strumento musicale o cucire.

La tenosinovite essudativa si verifica quando l’articolazione produce un eccesso di liquido infiammatorio, che si versa nella cavità articolare, unendosi al liquido sinoviale. È dovuta solitamente ad alcune patologie croniche, come le connettiviti e l'artrite reumatoide.

Quali parti del corpo interessa la tenosinovite?

Sebbene la tenosinovite possa interessare qualsiasi tendine, alcuni sedi corporee sono più suscettibili all’infiammazione, e precisamente:

  • Mano 
  • Polso 
  • Spalla
  • Ginocchio
  • Piede
  • Caviglia. 

Vediamone alcuni.

Spalla

La tenosinovite colpisce in particolare la cuffia dei rotatori, la struttura composta dai quattro tendini che collegano i muscoli della scapola e della testa dell’omero. È dovuta in genere a sollecitazioni prolungate e continue dell’articolazione.

Mano

Nel caso della mano, la tenosinovite colpisce di solito i flessori delle dita, dando esito a quelle che vengono comunemente definite dita a scatto. È dovuta di solito a fattori meccanici, come l’eccessivo utilizzo delle dita in attività che richiedono la ripetizione prolungato dello stesso movimento (è tipica nei musicisti, per esempio). Possono essere presenti cisti, talvolta, e difficoltà nel piegare il dito.

Polso

Quando interessa il polso, nella maggior parte dei casi, la tenosinovite riguarda l'adduttore lungo e l’estensore breve del pollice, configurandosi come una tenosinovite cronica stenosante, anche detta sindrome di De Quervain. È dovuta alla sollecitazione prolungata dell’articolazione, ed è frequente, per esempio, in chi utilizza spesso il mouse, o nelle giovani madri che sollevano ripetutamente il loro piccolo, utilizzando i polsi.

Anca

L’infiammazione colpisce l’articolazione dell’anca e i relativi tendini. La sua insorgenza è di solito correlata a una patologia reumatica, a differenza di quanto avviene per le tenosinoviti delle articolazioni mobili, come mano e polso.

Caviglia 

In questo caso, l’infiammazione riguarda solitamente il tendine d’Achille, che collega i muscoli del polpaccio al calcagno, l'osso posteriore del piede. Di solito, si presenta in concomitanza con la tendinite, provocando dolore acuto quando si poggia il piede a terra.

Sintomi e segni

I sintomi e i segni principali della tenosinovite includono:

  • Dolore
  • Gonfiore 
  • Arrossamento
  • Sensazione di calore
  • Limitazione del movimento nella zona colpita
  • Rigidità dell’articolazione. 

In alcuni casi, può anche essere presente una sensazione di scroscio o di scricchiolio, o il blocco improvviso del tendine durante il movimento. Dal momento che la guaina può essere soggetta a un accumulo di liquido sinoviale, può verificarsi tumefazione e attrito.

Cause e fattori di rischio

Le cause alla base della tenosinovite possono essere di origine meccanica o sistemica. Nella maggior parte dei casi, la tenosinovite di tipo meccanico è dovuta quindi a:

  • Traumi 
  • Eccessive sollecitazione del tendine.

Le cause meccaniche determinano di solito la tendinite stenosante, producendo dita a scatto e la sindrome di De Quervain.

Tra le cause sistemiche che possono provocare tenosinovite figurano:

Nei processi infettivi, la tenosinovite può assumere caratteri suppurativi, dando esito alla formazione di pus nel tessuto infiammato. Può essere necessario ricorrere a un intervento chirurgico per eliminare la raccolta purulenta.

Diagnosi

La tenosinovite si manifesta con sintomi molti simili alla tendinite, per tanto non è sempre facile diagnosticarla attraverso l’esame obiettivo e l’anamnesi. La diagnostica per immagini è di solito dirimente, ed è il mezzo d’elezione per valutare la flogosi della guaina e la presenza di liquido sinoviale. La patologia può essere confermata in particolare attraverso l'ecografia muscolo-scheletrica, che può fornire immagini dettagliate della guaina sinoviale e dei tendini coinvolti.

Può rivelarsi utile l’aspirazione e l’analisi del liquido stesso, per valutare la presenza di patologie infiammatorie o sistemiche. L'auscultazione con stetoscopio, infine, apprezza eventuali crepitii, generati dall’infiammazione.

Come si cura la tenosinovite?

Il trattamento della tenosinovite dipende dalla causa sottostante e dalla gravità della condizione, e mira essenzialmente al:

  • Controllare il dolore
  • Alleviare l’infiammazione
  • Ripristinare la funzionalità della guaina.

In alcuni casi, può essere sufficiente il riposo della zona colpita, l’applicazione di ghiaccio e l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei. Altre volte, si deve ricorrere alla chirurgia per rimuovere la guaina sinoviale infiammata e ridurre la pressione sul tendine. 

La prevenzione della tenosinovite può essere ottenuta attraverso una corretta postura, una buona tecnica di movimento ed evitando sovraccarichi eccessivi sui tendini. Un trattamento tempestivo è di fondamentale importanza per prevenire complicazioni e limitare la durata e la gravità dei sintomi.

Trattamento farmacologico

Le formi lievi di tenosinovite possono essere trattate con:

  • Antinfiammatori non steroidei (FANS)
  • Analgesici locali.

Di solito, la cura viene somministrata per circa 7-10 giorni.

Nelle infiammazioni più severe, si può ricorrere alle infiltrazioni di cortisone, e successivamente alla somministrazione di ibuprofene e paracetamolo. La terapia infiltrativa può avere una durata di 1 o 2 mesi, con una cadenza di infiltrazioni ogni 2 o 3 settimane, e può avvalersi di:

  • Metilprednisolone acetato
  • Idrocortisone acetato
  • Desametasone acetato.

Le iniezioni devono essere eseguite con la massima attenzione, per evitare che il farmaco entri in contatto con il tendine, causandone l’indebolimento o la rottura.

Trattamento fisioterapico

La fisioterapia può rivelarsi utile al fine di alleviare i sintomi, e può avvalersi di specifici esercizi che rendono l’articolazione interessata da sinovite tendinea progressivamente più attiva. La terapia fisica è particolarmente utile per prevenire la cosiddetta spalla congelata, in seguito alla risoluzione dell’infiammazione.

Intervento chirurgico

In caso di tenosinovite severa e persistente, è possibile prendere in considerazione il trattamento chirurgico. Anche se si rende necessario raramente, questo consiste solitamente nella liberazione chirurgica o nell'asportazione delle guaine sinoviali alternate (sinoviectomia).

Complicazioni

Se non trattata, la tenosinovite può portare a diverse complicazioni. Le più comuni includono:

  • Rottura del tendine: la tenosinovite può indebolire i tendini, aumentando il rischio di rottura
  • Limitazione dei movimenti, con difficoltà nell'esecuzione di alcune attività quotidiane.
  • Diffusione dell'infiammazione ad altre parti del corpo, che provoca tenosinovite in altri tendini.
  • Compressione dei nervi circostanti, responsabile di dolore e intorpidimento nella zona interessata.
  • Fibrosi della guaina sinoviale: l'infiammazione cronica della guaina può portare alla formazione di tessuto cicatriziale o fibrosi, rendendo difficile il movimento del tendine interessato.