Le apnee notturne sono temporanee e involontarie interruzioni della normale respirazione che possono durare fino a 40 secondi e che avvengono durante il sonno
Cosa sono le apnee notturne?
Le apnee del sonno possono avere effetti importanti sulla qualità della vita.
Una cosa va precisata subito: non si tratta di malattie o, meglio, non si tratta di situazioni patologiche che vanno curate con farmaci o trattamenti di salute. Si tratta, invece, di fattori di rischio diretti o indiretti molto importanti e totalmente trascurati.
Trascurati perché fino a pochi anni fa non venivano studiati se non in casi particolarissimi.
Tutto parte dall'osservazione, ovvia fin che si vuole, ma non per questo meno importante, che il sonno costituisce un terzo della vita di ogni essere umano, anche per incalliti nottambuli.
Si tratta in sostanza di interruzioni della normale respirazione (apnea significa non respirare, come quando ci si immerge sott'acqua) della durata da pochi secondi fino a 30/40, del tutto involontarie (avvengono durante il sonno, quindi normalmente durante la notte). Possono essere sporadiche o molto numerose, in sequenza, anche 50/60 all'ora, sempre seguite da semirisvegli (arousal) e a volte da inspirazioni rumorose e movimenti scomposti che possono anche spaventare chi li osserva o ne viene svegliato (partner di letto o figli).
Per quale motivo si va in apnea?
Le apnee del sonno sono dovute prevalentemente a fenomeni di ostruzione delle prime vie aeree (faringe, laringe) causate, soprattutto in posizione supina, dalla caduta della lingua sul fondo della gola: più colpiti sono i soggetti in sovrappeso o obesi o con conformazioni del collo o della mandibola particolari, ma può interessare tutti, anche i bambini: il russamento è il tipico segno che porta la persona dal medico, ma spesso su insistenza dei familiari, disturbati da questo rumoroso atteggiamento.
Oltre all’obesità, ci sono altri possibili fattori di rischio che aumentano le probabilità di sviluppare apnee notturne quali:
Le probabilità di avere apnee notturne, inoltre, sono più alte tra la popolazione maschile e nei soggetti in età avanzata.
Altri fattori di tipo costituzionale, infine, sono:
- tonsille e adenoidi di grandi dimensioni
- familiarità con il disturbo
- menopausa.
Come si fa a capire se si soffre di apnee notturne?
L’esame diagnostico utilizzato per confermare o escludere le apnee notturne è la polisonnografia, che viene eseguita, nella maggior parte dei casi, a domicilio. Si tratta di un test non invasivo, che consiste nel monitorare le funzionalità dell’apparato respiratorio nel corso delle ore di sonno del paziente.
Con la polisonnografia, è possibile registrare la frequenza degli episodi di apnee notturne e sulla base dei risultati lo specialista deciderà per il trattamento terapeutico più opportuno.
Cosa provocano le apnee notturne?
È intuibile che questo fenomeno determina nel corso degli anni degli scompensi a livello dei complicatissimi meccanismi di regolazione del battito cardiaco, della pressione arteriosa e di altri processi metabolici. Ma la conseguenza più immediata e disturbante è la scomparsa dei benefici del sonno sulla nostra vita quotidiana e su quella di chi vive con noi.
Difficoltà a risvegliarsi, a concentrarsi, irritabilità sono i segnali più frequenti e quasi sempre sottovalutati. Ma ci sono conseguenze molto più importanti della cattiva qualità del nostro sonno: il più importante è sicuramente l'ipersonnia diurna, che, in particolare per coloro che svolgono attività rischiose o sono alla guida molte ore durante il giorno costituiscono un grave pericolo non solo per sé stessi, ma anche per gli altri. Per questo dall'inizio del 2018 è obbligatorio per coloro che soffrono di questo disturbo segnalarlo in occasione di un rinnovo della patente.
Esistono comunque molte altre situazioni patologiche che trovano nella cattiva qualità del sonno dovuta alle apnee notturne (OSAS) una delle cause principali: l'ipertensione arteriosa soprattutto nelle persone più giovani e resistenti alle terapie, il sovrappeso che non si risolve con le diete.
Nei bambini, in particolare i segnali che devono portare ad un accertamento sono:
- scarsa crescita
- iperattivismo
- scarso rendimento scolastico inspiegabile
- russamento.
Quando le apnee notturne sono pericolose?
Le apnee notturne possono, in alcuni casi, comportare complicanze anche severe. Ripetuti episodi, infatti, rischiano di interferire con il sonno profondo, comportando una significativa sonnolenza nel corso delle ore del giorno.
Le apnee ostruttive, inoltre, aumentano il rischio di sviluppare ipertensione arteriosa, di andare incontro a infarti, ictus o aritmie.
Per quanto riguarda i neonati o i bambini che soffrono di apnee notturne, il rischio è quello di sviluppare disturbi dell’apprendimento e del comportamento, patologie cardio-polmonari o, ancora, ritardi nella crescita.
Come curare l’apnea notturna?
Prima di tutto parlarne col proprio medico, che se lo ritiene prescriverà una polisonnografia, (un test effettuabile anche al domicilio che registra tutti gli avvenimenti che accadono al nostro corpo durante il sonno, persino le posizioni).
In caso di positività dell'esame è necessario rivolgersi a centri specializzati in questo campo in modo da essere informati dettagliatamente sulla patologia, avere la possibilità di valutare assieme al medico specialista i rimedi più adatti alla nostra persona:
- calo di peso
- uso di apparecchiature chiamate CPAP che eliminano completamente il problema insufflando aria nelle via aeree
- interventi chirurgici di toilette del palato.
L'importante è rivolgersi a centri seri e collaudati e che siano in grado in tempi brevi di accompagnare il paziente lungo tutto l'itinerario diagnostico/terapeutico senza interruzioni e in equipé e garantire il controllo nel tempo sia dell'eventuale apparecchiatura sia del problema clinico, sia esso di natura pneumologica, cardiologica, metabolica o ORL.
Risolvendo il problema del sonno, la qualità della vita migliora nettamente, e spesso con grande sorpresa del paziente e dei familiari.
Come evitare di andare in apnea?
Le apnee ostruttive del sonno si contrastano, innanzitutto, attraverso una strategia di prevenzione che agisca principalmente sull’adozione di stili di vita sani. Questi comprendono il seguire una dieta completa e bilanciata, smettere di fumare, di assumere alcol o di assumere farmaci ad effetto sedativo.
L’altra buona abitudine da seguire è quella di non dormire sulla schiena.