Cerca nel sito
Chiudi

Apnea notturna (OSAS): tutto quello che c’è da sapere

A cura di
Marco
Baroni

L'apnea notturna è una temporanea e involontaria interruzione della normale respirazione che può durare fino a 40 secondi e che avviene durante il sonno

Cosa sono le apnee notturne?

Le apnee notturne sono interruzioni involontarie della respirazione durante il sonno. Le apnee del sonno possono avere effetti importanti sulla qualità della vita.

Una cosa va precisata subito: non si tratta di malattie o, meglio, non si tratta di situazioni patologiche che vanno curate con farmaci o trattamenti di salute. Si tratta, invece, di fattori di rischio diretti o indiretti molto importanti e totalmente trascurati.
Trascurati perché fino a pochi anni fa non venivano studiati se non in casi particolarissimi.
Tutto parte dall'osservazione, ovvia fin che si vuole, ma non per questo meno importante, che il sonno costituisce un terzo della vita di ogni essere umano, anche per incalliti nottambuli.

Sicuramente l’apnea notturna è un fenomeno sotto diagnosticato poiché non se ne conserva memoria al risveglio: è più facile che se ne accorga chi dorme vicino a chi ne soffre.

L'apnea ostruttiva del sonno si traduce in sostanza in interruzioni della normale respirazione (apnea significa non respirare, come quando ci si immerge sott'acqua) della durata da pochi secondi fino a 30/40, del tutto involontarie (avvengono durante il sonno, quindi normalmente durante la notte). Le apnee possono essere sporadiche o molto numerose, in sequenza, anche 50/60 all'ora, sempre seguite da semirisvegli (arousal) e a volte da inspirazioni rumorose e movimenti scomposti che possono anche spaventare chi li osserva o ne viene svegliato (partner di letto o figli).

Che cosa è la OSAS?

OSAS è l’acronimo di Obstructive Sleep Apnea Syndrome, la sindrome della ostruzione delle vie aeree superiori, o sindrome delle apnee ostruttive,  ovvero l’apnea notturna.

Per quale motivo si va in apnea?

Le apnee del sonno sono dovute prevalentemente a fenomeni di ostruzione delle prime vie aeree (faringe, laringe) causate, soprattutto in posizione supina, dalla caduta della lingua sul fondo della gola. Si presentano prevalentemente dopo i 40 anni nei soggetti maschili. Più colpiti sono i soggetti in sovrappeso o obesi o con conformazioni del collo o della mandibola particolari, ma può interessare tutti, anche i bambini: il russamento è il tipico segno che porta la persona dal medico, ma spesso su insistenza dei familiari, disturbati da questo rumoroso atteggiamento.

Oltre all’obesità, ci sono altri possibili fattori di rischio che aumentano le probabilità di sviluppare apnee notturne quali:

Le probabilità di avere apnee notturne, inoltre, sono più alte tra la popolazione maschile e nei soggetti in età avanzata.

Altri fattori di tipo costituzionale, infine, sono:

  • tonsille e adenoidi di grandi dimensioni
  • familiarità con il disturbo
  • menopausa.

Come si fa a capire se si soffre di apnee notturne?

Quale esame è necessario per la diagnosi di OSAS? L’esame diagnostico utilizzato per confermare o escludere le apnee notturne è la polisonnografia, che viene eseguita, nella maggior parte dei casi, a domicilio. Si tratta di un test non invasivo, che consiste nel monitorare le funzionalità dell’apparato respiratorio nel corso delle ore di sonno del paziente.

Con la polisonnografia, è possibile registrare la frequenza degli episodi di apnee notturne e sulla base dei risultati lo specialista deciderà per il trattamento terapeutico più opportuno.

Quante apnee notturne sono normali?

La sindrome delle apnee ostruttive del  sonno viene diagnosticata in presenza di almeno 15 eventi di apnea all’ora durante il sonno, oppure in presenza di almeno 5 eventi, se sussistono anche altri sintomi (stanchezza e sonnolenza diurna, difficoltà a concentrarsi, respiro affannoso durante il sonno, risvegli frequenti). Al di fuori di queste situazioni, ad esempio se capita di avere solo qualche sporadico episodio di apnea notturna e non si verificano particolari disturbi, ci si trova in una condizione normale.

Cosa provocano le apnee notturne?

È intuibile che questo fenomeno determina nel corso degli anni degli scompensi a livello dei complicatissimi meccanismi di regolazione della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e di altri processi metabolici. Ma la conseguenza più immediata e disturbante è la scomparsa dei benefici del sonno sulla nostra vita quotidiana e su quella di chi vive con noi.

Difficoltà a risvegliarsi, a concentrarsi, eccessiva sonnolenza diurna, irritabilità sono i segnali più frequenti e quasi sempre sottovalutati. Ma ci sono conseguenze molto più importanti della cattiva qualità del nostro sonno: il più importante è sicuramente l'ipersonnia diurna, che, in particolare per coloro che svolgono attività rischiose o sono alla guida molte ore durante il giorno costituiscono un grave pericolo non solo per sé stessi, ma anche per gli altri. Per questo dall'inizio del 2018 è obbligatorio per coloro che soffrono di questo disturbo segnalarlo in occasione di un rinnovo della patente.

Esistono comunque molte altre situazioni patologiche che trovano nella cattiva qualità del sonno dovuta alle apnee notturne (OSAS) una delle cause principali: l'ipertensione arteriosa soprattutto nelle persone più giovani e resistenti alle terapie, il sovrappeso che non si risolve con le diete.
Nei bambini, in particolare i segnali che devono essere verificate con un accertamento sono:

  • scarsa crescita
  • iperattivismo
  • scarso rendimento scolastico inspiegabile
  • russamento.

Quando le apnee notturne sono pericolose?

Cosa si rischia con OSAS? Le apnee notturne possono, in alcuni casi, comportare complicanze anche severe. Ripetuti episodi, infatti, rischiano di interferire con il sonno profondo, comportando una significativa sonnolenza nel corso delle ore del giorno.

Le apnee ostruttive, inoltre, aumentano il rischio di sviluppare ipertensione arteriosa, di andare incontro a infarti, ictus o aritmie.

Per quanto riguarda i neonati o i bambini che soffrono di apnee notturne, il rischio è quello di sviluppare disturbi dell’apprendimento e del comportamento, patologie cardio-polmonari o, ancora, ritardi nella crescita.

Cosa vuol dire OSAS di grado severo?

La sindrome delle apnee notturne può essere classificata in tre gradi di severità in base al numero di episodi di apnea per ogni ora di sonno. L’OSAS è di grado severo con 30 episodi di apnea per ora di sonno. Se si registrano tra i 15 e i 30 episodi all’ora si parla di OSAS moderata, tra i 5 e i 15 lieve.

Come curare l’apnea notturna?

Come curare l OSAS o apnea notturna? Prima di tutto parlarne col proprio medico, che se lo ritiene prescriverà una polisonnografia, (un test effettuabile anche al domicilio che registra tutti gli avvenimenti che accadono al nostro corpo durante il sonno, persino le posizioni).

Chi soffre di apnee notturne può guarire?

Sì, il problema delle apnee notturne si può risolvere. In caso di positività dell'esame è necessario rivolgersi a centri specializzati in questo campo in modo da essere informati dettagliatamente sulla patologia, avere la possibilità di valutare assieme al medico specialista i rimedi più adatti alla nostra persona:

  • calo di peso
  • uso di apparecchiature chiamate CPAP che eliminano completamente il problema insufflando aria nelle via aeree
  • interventi chirurgici di toilette del palato.

L'importante è rivolgersi a centri seri e collaudati e che siano in grado in tempi brevi di accompagnare il paziente lungo tutto l'itinerario diagnostico/terapeutico senza interruzioni e in equipe e garantire il controllo nel tempo sia dell'eventuale apparecchiatura sia del problema clinico, sia esso di natura pneumologica, cardiologica, metabolica o ORL.

Risolvendo il problema del sonno, la qualità della vita migliora nettamente, e spesso con grande sorpresa del paziente e dei familiari.

Chi è lo specialista per le apnee notturne?

Per verificare la presenza di apnee notturne e curarle è consigliabile in primo luogo una visita pneumologica, dal momento che stiamo parlando di un problema legato alle vie respiratorie. Altri specialisti possono essere coinvolti: neurologo, otorino, cardiologo. Per valutare il percorso più adatto alla specifica situazione è bene rivolgersi al medico di base, che valuterà il quadro complessivo del paziente. Esistono poi, come spiegato in precedenza, centri specializzati proprio sui disturbi del sonno nei quali lavorano insieme diversi specialisti. 

Cosa fare per evitare le apnee notturne?

Le apnee ostruttive del sonno si contrastano, innanzitutto, attraverso una strategia di prevenzione che agisca principalmente sull’adozione di stili di vita sani. Questi comprendono il seguire una dieta completa e bilanciata, smettere di fumare, di assumere alcol o di assumere farmaci ad effetto sedativo.

In che posizione dormire se si soffre di apnee notturne?

Come dormire in caso di apnee? Se si soffre di apnee notturne è meglio non dormire sulla schiena. Per alleviare il disturbo è consigliabile coricarsi di lato.