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Pubblicato inVitamine e integratori

Poliaminoacidi: cosa sono e a che servono

Scopri tutto sui poliaminoacidi: cosa sono, a cosa servono, meccanismo d’azione, utilizzi terapeutici e benefici per la salute

poliaminoacidi

I poliaminoacidi sono composti formati dalla combinazione di più aminoacidi legati tra loro attraverso legami peptidici, utilizzati principalmente come integratori nutrizionali e supporti terapeutici in diverse condizioni cliniche.

Questi preparati rappresentano una forma biodisponibile di aminoacidi essenziali e non essenziali, progettati per fornire un supporto nutrizionale mirato e facilmente assimilabile.

Che cosa sono i poliaminoacidi

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I poliaminoacidi sono polimeri costituiti da sequenze di aminoacidi collegati da legami peptidici, che formano catene di lunghezza variabile. A differenza delle proteine complete, i poliaminoacidi sono specificamente formulati per contenere aminoacidi in proporzioni ottimali per particolari necessità fisiologiche.

Questi composti possono essere ottenuti attraverso l’idrolisi controllata di proteine naturali o mediante sintesi diretta, permettendo di creare formulazioni specifiche con profili aminoacidici personalizzati. La struttura polimerica facilita l’assorbimento intestinale rispetto agli aminoacidi liberi singoli.

I poliaminoacidi si distinguono dalle proteine intere per la loro maggiore digeribilità e velocità di assorbimento, caratteristiche che li rendono particolarmente utili in situazioni dove è richiesto un rapido apporto di aminoacidi specifici.

Composizione e struttura molecolare

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La composizione dei poliaminoacidi varia a seconda dell’applicazione specifica, ma generalmente include una combinazione bilanciata di aminoacidi essenziali e non essenziali. Gli aminoacidi essenziali inclusi sono tipicamente leucina, isoleucina, valina, lisina, metionina, fenilalanina, treonina e triptofano.

I legami peptidici che uniscono gli aminoacidi nei poliaminoacidi sono più facilmente idrolizzabili rispetto a quelli delle proteine native, permettendo una digestione più rapida ed efficiente. Questa caratteristica è particolarmente vantaggiosa in condizioni di compromissione digestiva.

La lunghezza delle catene peptidiche nei poliaminoacidi è ottimizzata per massimizzare l’assorbimento intestinale, tipicamente comprendendo da 2 a 20 residui aminoacidici per catena, dimensioni ideali per il trasporto attraverso i sistemi di trasporto peptidico intestinale.

Meccanismo di assorbimento e utilizzo

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L’assorbimento dei poliaminoacidi avviene principalmente nell’intestino tenue attraverso trasportatori peptidici specifici, in particolare il trasportatore PepT1. Questo sistema di trasporto è più efficiente dell’assorbimento degli aminoacidi liberi, permettendo un uptake più rapido e completo.

Una volta assorbiti, i poliaminoacidi vengono idrolizzati da peptidasi intracellulari e rilasciano aminoacidi liberi che entrano nel pool aminoacidico sistemico. Questo processo fornisce aminoacidi disponibili per la sintesi proteica, la produzione di energia e altre funzioni metaboliche.

La biodisponibilità dei poliaminoacidi è generalmente superiore a quella degli aminoacidi liberi, riducendo la competizione per i trasportatori intestinali e minimizzando le perdite attraverso la deaminazione epatica precoce.

Indicazioni terapeutiche principali

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I poliaminoacidi trovano applicazione principalmente nel supporto nutrizionale di pazienti con aumentato fabbisogno proteico o compromissione dell’assorbimento di nutrienti. Sono particolarmente utili nella nutrizione clinica per pazienti ospedalizzati con malnutrizione proteico-energetica.

Nel campo della medicina dello sport, i poliaminoacidi vengono utilizzati per supportare il recupero muscolare, ridurre il catabolismo proteico e migliorare le prestazioni atletiche. La loro rapida disponibilità li rende ideali per l’integrazione pre e post-esercizio.

Le condizioni di stress metabolico, come traumi, interventi chirurgici, malattie croniche e invecchiamento, possono beneficiare della supplementazione con poliaminoacidi per mantenere un bilancio azotato positivo e supportare i processi di guarigione.

Benefici nella nutrizione clinica

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Nella nutrizione clinica, i poliaminoacidi offrono vantaggi significativi rispetto alle proteine intere o agli aminoacidi liberi. La loro elevata digeribilità li rende adatti per pazienti con compromissione della funzione gastrointestinale o malassorbimento.

L’utilizzo di poliaminoacidi può migliorare il bilancio azotato in pazienti critici, contribuendo al mantenimento della massa muscolare e accelerando i processi di guarigione. Questo è particolarmente importante in pazienti anziani o con patologie croniche debilitanti.

La formulazione dei poliaminoacidi può essere personalizzata per condizioni specifiche, come l’insufficienza epatica o renale, dove sono richiesti profili aminoacidici specifici per ottimizzare il metabolismo e ridurre la produzione di scorie azotate.

Applicazioni in medicina dello sport

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Nel campo sportivo, i poliaminoacidi sono utilizzati per ottimizzare la sintesi proteica muscolare e ridurre il danno muscolare indotto dall’esercizio. La loro rapida disponibilità permette un timing ottimale per massimizzare gli effetti anabolici.

L’integrazione con poliaminoacidi può ridurre i marcatori di danno muscolare come la creatina chinasi e la lattico deidrogenasi, facilitando un recupero più rapido tra le sessioni di allenamento intense.

Gli aminoacidi a catena ramificata (BCAA) presenti nei poliaminoacidi possono servire come fonte energetica durante l’esercizio prolungato, ritardando l’affaticamento e preservando le riserve di glicogeno muscolare.

Vantaggi rispetto ad altre forme

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I poliaminoacidi presentano diversi vantaggi rispetto agli aminoacidi liberi, inclusa una migliore stabilità durante lo stoccaggio e una ridotta igroscopicità. Queste caratteristiche facilitano la formulazione e conservazione del prodotto.

La velocità di assorbimento dei poliaminoacidi è intermedia tra quella delle proteine intere e degli aminoacidi liberi, fornendo un rilascio più sostenuto di aminoacidi nel flusso sanguigno. Questo profilo di rilascio può essere vantaggioso per mantenere concentrazioni aminoacidiche stabili.

I poliaminoacidi causano meno disturbi gastrointestinali rispetto agli aminoacidi liberi ad alte concentrazioni, riducendo il rischio di diarrea osmotica e migliorando la tollerabilità, specialmente in pazienti sensibili.

Dosaggi e modalità di utilizzo

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Il dosaggio dei poliaminoacidi varia in base all’applicazione specifica e alle caratteristiche del paziente. Per il supporto nutrizionale generale, le dosi tipiche variano da 10 a 30 grammi al giorno, suddivise in più somministrazioni.

Negli atleti, i dosaggi possono essere più elevati, raggiungendo 0,3-0,5 grammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno, specialmente durante periodi di allenamento intenso o competizione.

La tempistica di assunzione è importante: i poliaminoacidi sono più efficaci quando assunti tra i pasti o intorno all’esercizio fisico per massimizzare l’uptake e l’utilizzo da parte dei tessuti target.

Effetti collaterali e tollerabilità

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I poliaminoacidi sono generalmente ben tollerati, con effetti collaterali minimi quando utilizzati alle dosi raccomandate. Gli effetti avversi più comuni sono di natura gastrointestinale e includono nausea lieve, gonfiore addominale e occasionalmente diarrea.

L’assunzione di dosi eccessive può causare un carico eccessivo di azoto, potenzialmente problematico in pazienti con compromissione della funzione renale o epatica. È importante rispettare i dosaggi raccomandati e considerare la funzione d’organo.

Rare reazioni allergiche possono verificarsi in individui sensibili a specifici aminoacidi o componenti della formulazione. È importante valutare la storia allergica prima dell’inizio del trattamento.

Controindicazioni e precauzioni

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Le principali controindicazioni ai poliaminoacidi includono gravi malattie renali o epatiche, dove l’elaborazione degli aminoacidi può essere compromessa. In questi casi, è necessaria una supervisione medica specialistica.

I pazienti con errori congeniti del metabolismo degli aminoacidi richiedono particolare attenzione, poiché alcuni aminoacidi specifici potrebbero essere controindicati o richiedere dosaggi modificati.

Durante la gravidanza e l’allattamento, l’uso di poliaminoacidi dovrebbe essere valutato attentamente, preferendo fonti proteiche naturali quando possibile e utilizzando integratori solo sotto supervisione medica.

Qualità e standardizzazione

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La qualità dei poliaminoacidi dipende dalla fonte degli aminoacidi, dal processo di produzione e dai controlli di qualità implementati. È importante scegliere prodotti da fornitori affidabili che seguano standard farmaceutici rigorosi.

La standardizzazione del contenuto aminoacidico e la verifica dell’assenza di contaminanti sono aspetti cruciali per garantire sicurezza ed efficacia. I certificati di analisi dovrebbero documentare la composizione e la purezza del prodotto.

La biodisponibilità può variare tra diversi prodotti a seconda del processo di produzione e della formulazione. Studi di biodisponibilità comparativa possono aiutare nella selezione del prodotto più appropriato.

Interazioni con altri nutrienti

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I poliaminoacidi possono interagire con altri nutrienti influenzando l’assorbimento e l’utilizzo. L’assunzione concomitante di carboidrati può migliorare l’uptake degli aminoacidi a catena ramificata attraverso la stimolazione insulinica.

La presenza di vitamine del gruppo B, particolarmente B6, B12 e acido folico, può ottimizzare il metabolismo degli aminoacidi e la sintesi proteica. Molte formulazioni includono questi cofattori per massimizzare l’efficacia.

L’assunzione di poliaminoacidi con pasti ricchi di proteine può causare competizione per l’assorbimento, riducendo potenzialmente l’efficacia dell’integrazione. È preferibile assumere i poliaminoacidi separatamente dai pasti proteici principali.