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Pubblicato inEsami del sangue (Analiti)

Androgeni: cosa sono e a che servono

Gli androgeni sono un gruppo di ormoni, il più famoso dei quali è il testosterone, che a dispetto del nome sono importanti anche per le donne, e non solo per gli uomini.

Androgeni

Gli androgeni sono un gruppo di ormoni sessuali, fondamentali per il nostro organismo, che vengono prodotti dalle ghiandole surrenali, in entrambi i sessi, dai testicoli negli uomini, e dalle cellule ovariche nelle donne.

Nonostante la parola “androgeno” che deriva dal greco e significa letteralmente “generatore di uomo” (nel senso di maschio), possa far pensare diversamente, questi ormoni sono importanti anche per l’organismo femminile, anche se presenti in quantità minore.

Il principale ormone androgeno, e il più conosciuto è il testosterone, ma non è il solo.

Altri sono:

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A cosa servono?

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Gli ormoni androgeni servono a diversi scopi e in diverse fasi della crescita dell’individuo, sia che sia di sesso maschile, sia che sia di sesso femminile.

Nello stadio embrionale sono responsabili della differenziazione sessuale dell’organismo, e sono coinvolti nello sviluppo degli organi genitali esterni ed interni.

Negli individui di sesso maschile, durante il periodo adolescenziale (pubertà), sono responsabili dello sviluppo dei genitali esterni (pene e testicoli), della crescita del tono muscolare, dell’aumento della densità ossea, della produzione del liquido seminale, della peluria corporea, e infine del desiderio sessuale.

In età adulta, sempre in individui di sesso maschile, gli androgeni rimangono responsabili del mantenimento dei caratteri sessuali, della muscolatura, della densità ossea e della libido.

Nei soggetti di sesso femminile pur in concentrazioni decisamente inferiori sono necessari per il mantenimento del tono muscolare e della densità ossea, ma sono anche fondamentali per la sintesi degli ormoni tipicamente femminili, gli estrogeni. Gli androgeni influiscono inoltre sul desiderio sessuale femminile.

Oltre a questo hanno una funzione nella produzione di globuli rossi.

Quali condizioni ne comportano uno squilibrio?

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Varie condizioni possono portare ad uno squilibrio nella produzione di androgeni, sia in eccesso, sia in difetto.

Un eccesso di androgeni è maggiormente evidente nelle donne, mentre una produzione difettosa comporta problemi maggiori per gli uomini.

Cause di eccesso di androgeni

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Tra le condizioni e le patologie che possono causare un eccesso di produzione di androgeni ci sono:

Cause di difetto di androgeni

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Le cause di un difetto di androgeni sono anch’esse di origine patologica o legate allo stile di vita.

Tra le principali ricordiamo:

Quali sintomi vanno osservati e quando preoccuparsi?

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La sintomatologia è piuttosto ampia e chiaramente dipende dal tipo di squilibrio e anche dalla causa sottostante, che può portare con sé altri sintomi, non legati necessariamente a quantità di androgeni anomale.

Sintomi di eccesso di androgeni

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Tra i principali sintomi di un eccesso di androgeni ci sono:

Sintomi di difetto di androgeni

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I sintomi di un difetto degli ormoni androgeni sono maggiormente evidenti nei maschi che nelle femmine.

I principali sono:

Si precisa comunque che molti di questi sintomi sono comuni ad altre condizioni, legate anche allo stile di vita e all’alimentazione.

In generale ciascuno di essi meriterebbe un approfondimento con uno specialista, pertanto si consiglia di rivolgersi ad un medico nel caso in cui si notino alcuni cambiamenti fisici o psicologici che non sono motivati da cause apparenti, o in seguito a terapie farmacologiche, traumi etc.

La lista di cui sopra non è comunque esaustiva e non costituisce in alcun modo un sostituto di un’accurata diagnosi medica.

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Cosa fare in caso di androgeni alti o bassi?

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La prima cosa da fare è avere una diagnosi corretta, per la quale bisogna rivolgersi ad uno specialista. Il medico verificherà la situazione tramite raccolta dei dati anamnestici ed esame obiettivo. prescriverà esami di laboratorio, che sono spesso indispensabili per avere una diagnosi precisa.

In base alla diagnosi verrà poi individuato il trattamento corretto, che può comportare sia cambi allo stile di vita, con aumento dell’attività fisica e modifiche al regime alimentare, sia l’assunzione di farmaci o integratori.

Nei casi più gravi, come in presenza di masse tumorali, può essere necessario anche l’intervento chirurgico.