- Cos’è il DHT?
- Che cosa fa il DHT?
- Cosa succede quando aumenta il DHT?
- DHT e capelli: che ruolo svolge nella calvizie?
- Perché fare l’esame del DHT?
- Come viene eseguito l’esame?
- Quali sono i valori di riferimento?
- Come ridurre il DHT?
Il DHT, acronimo di diidrotestosterone, è un ormone derivato dal testosterone, considerato strettamente responsabile dell’alopecia androgenetica, più comunemente detta calvizie maschile. Inoltre, sembra essere associato alla comparsa di altre patologie e condizioni. Vediamo quali.
Cos’è il DHT?
↑ topIl DHT è un ormone androgeno steroideo prodotto soprattutto nella prostata, nei testicoli e nelle ghiandole surrenali. Si tratta di un metabolita del testosterone. Più precisamente, circa il 3% del testosterone viene convertito, attraverso l’azione dell’enzima 5-alfa reduttasi di tipo II, in diidrotestosterone (DHT).
Il DHT è l’ormone androgeno più potente dell’organismo: la sua attività è di 4 o 5 volte superiore rispetto a quella del testosterone. Grazie alla conversione dell’enzima, infatti, il diidrotestosterone ha una maggiore affinità per i recettori androgeni, e ne potenzia di conseguenza l’attività.
Che cosa fa il DHT?
↑ topIl DHT svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo dei caratteri primari maschili. È responsabile, già nell’utero materno, della formazione dei genitali esterni e della prostata, ma sostiene anche lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, come:
- L’abbassamento del tono della voce
- La crescita dei peli
- La secrezione sebacea.
Questo ormone è inoltre coinvolto nello sviluppo delle masse muscolari, e della comparsa, a livello psicologico, dello stimolo sessuale.
Cosa succede quando aumenta il DHT?
↑ topUn eccesso di produzione di DHT è implicato nell’insorgenza di diversi disturbi e condizioni. Per esempio, l’ormone è stato identificato come fattore causale nello sviluppo di:
- Alopecia androgenica (calvizie)
- Irsutismo
- Iperplasia prostatica benigna
- Cancro della prostata
- Acne.
Il DHT è noto principalmente per il suo coinvolgimento nella calvizie maschile, ma sembra essere anche responsabile dell’insorgenza dell’iperplasia prostatica benigna. Questa è una condizione non maligna, le cui cause sono ancora sconosciute, che consiste in un ingrossamento della prostata. I fattori di insorgenza sono dovuti soprattutto ai cambiamenti ormonali dovuti all’età: l’iperplasia si sviluppa negli uomini, generalmente, a partire dai 40 anni.
Nelle donne, elevati livelli di DHT possono far sviluppare alcuni caratteri sessuali secondari androgeni, come l’approfondimento della voce e la crescita dei peli facciali e corporei.
DHT e capelli: che ruolo svolge nella calvizie?
↑ topIl DHT, come accennato sopra, è noto soprattutto per essere correlato all’insorgenza della calvizie maschile o alopecia androgenica. Questa è una condizione progressiva che porta alla parziale o completa perdita dei capelli. Nello specifico, però, la causa della calvizie non è direttamente il DHT, ma l’alta concentrazione a livello dell’unità pilosebacea dell’enzima 5-alfa reduttasi.
La sua azione sul cuoio capelluto è estremamente dannosa. Infatti. l’enzima atrofizza i follicoli piliferi e porta a quella che viene definita miniaturizzazione del follicolo. Questa condizione comporta il graduale assottigliamento e indebolimento dei capelli, che si riducono di dimensione e spessore. Il processo si conclude con la cessazione definitiva di ogni attività produttiva del follicolo e quindi con la calvizie.
Perché fare l’esame del DHT?
↑ topL’esame serve per valutare la concentrazione sierica del DHT nel sangue, e di conseguenza dell’enzima 5-alfa reduttasi. L’esame può essere utile per:
- Monitorare i pazienti che assumono inibitori della 5-alfa reduttasi
- Valutare possibile deficit di 5-alfa reduttasi.
Gli esami del sangue più importanti
Come viene eseguito l’esame?
↑ topL’esame viene eseguito attraverso prelievo di un campione di sangue venoso dal braccio. È necessario osservare un digiuno di almeno 8 ore.
Quali sono i valori di riferimento?
↑ topI valori del DHT vengono espressi in picogrammi su millilitro: pg/ml. I valori normali sono per gli uomini:
- Dagli 0 ai 14 anni: 5-110 pg/ml
- Dai 15 ai 50 anni: 155- 533 pg/ml
- Dopo i 50 anni: 36-537 pg/ml.
Per le donne:
- Dagli 0 ai 14 anni: 5-110 pg/ml
- Dai 15 ai 50 anni: 5-170 pg/ml
- Dopo i 50 anni: 5- 71 pg/ml.
I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.
DHT basso: cosa vuol dire?
↑ topUn DHT basso nei maschi ha effetti diversi in base al periodo in cui si manifesta la carenza. Bassi valori di DHT nel periodo fetale possono dare esito a condizioni di pseudo ermafroditismo, ovvero quando un individuo geneticamente maschio, presenta anche accenni di organi sessuali femminili.
Se la carenza si verifica durante l’infanzia e l’adolescenza, le caratteristiche sessuali secondarie maschili saranno poco presenti: poca barba, voce poco profonda.
Nell’età adulta, un DHT basso può provocare alcuni sintomi relativi alla deprivazione androgenica come:
- Ridotta libido sessuale
- Problemi erettili
- Stanchezza e debolezza muscolare
- Depressione, in soggetti predisposti
- Sbalzi di umore.
Come ridurre il DHT?
↑ topÈ possibile ridurre l’attività del DHT e dell’enzima 5-alfa reduttasi attraverso alcuni farmaci. Questi sono in grado di inibire una o entrambe le isoforme dell’enzima e sono:
- Finasteride
- Proscar o Propecia
- Dutasteride o Avodart
La finasteride è molto impiegata per contrastare la caduta dei capelli. In generale, tutti questi medicinali sono impiegati anche nel trattamento dell‘ipertrofia prostatica benigna.
Gli effetti collaterali degli inibitori della 5-alfa reduttasi sono rari, e interessano principalmente la sfera sessuale. Questi comprendono:
- Disfunzione erettile
- Calo della libido
- Riduzione del volume dell’eiaculazione.
Per ridurre gli effetti del DHT una soluzione potrebbe essere quella di riequilibrare il sistema ormonale in modo naturale. A questo scopo, potrebbe essere utile avere una dieta sana e equilibrata, utile non solo a contenere i livelli di ormoni, ma in generale alla salute dei capelli. Una dieta ricca di omega 3, per esempio a base di pesce azzurro, semi di chia e di lino, potrebbe contribuire, insieme ai trattamenti farmacologici, a rallentare la caduta dei capelli.
La Serenoa Repens
↑ topLa Serenoa Repens sembrerebbe utile nel trattamento della calvizie. Si tratta di una pianta della famiglia delle Arecaceae. Secondo dati incoraggianti, una buona percentuale di pazienti, circa il 40%, trattati con Serenoa Repens avrebbero ottenuto risultati positivi nel contrastare la caduta dei capelli. La sostanza riuscirebbe a bloccare l’azione del DHT sul bulbo pilifero, fungendo da antagonista selettivo del legame tra DHT e recettore per gli androgeni.