- Qual è il significato di polidipsia?
- Perché una persona beve sempre acqua?
- Quali problematiche presenta un paziente con polidipsia?
- Quando preoccuparsi per la sete?
- Diagnosi
Qual è il significato di polidipsia?
↑ topIl termine “polidipsia” indica una sensazione anomala di sete, che persiste nonostante l’ingestione di grandi quantità di liquidi.
Nella maggior parte dei casi, è conseguenza di una disidratazione indotta dalla poliuria, ovvero a una produzione di urina superiore a 3 litri in un adulto.
In casi meno frequenti è dovuta ad alterazioni dello stimolo della sete. La polidipsia può manifestarsi in modi diversi ed essere temporanea o estendersi per periodi prolungati.
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Perché una persona beve sempre acqua?
↑ topLe cause di polidipsia possono essere diverse.
Si parla di polidipsia primaria o psicogenica quando questo disturbo è legato a fattori psicologici come stress e ansia o disturbi mentali (anoressia, disturbi dell’umore, schizofrenia).
Si definisce polidipsia secondaria quella derivante da altri fattori, come un uso prolungato di certi farmaci, problemi endocrini e metabolici che influenzano la capacità del corpo di processare o trattenere fluidi adeguatamente.
Quali malattie fanno venire sete?
↑ topAll’origine del bisogno sproporzionato di bere possono esserci in particolare:
- diabete mellito: in questo caso, l’eccesso di glucosio nel sangue (iperglicemia) porta alla poliuria, che a sua volta causa sete eccessiva
- diabete insipido, un disturbo metabolico raro causato da un’insufficiente produzione o da un’inefficaia dell’ormone antidiuretico (vasopressina), che induce il rene a produrre urine diluite e scatena una sensazione di sete molto intensa
- stato di disidratazione severo
- bassi livelli ematici di potassio (ipokaliemia)
- alti livelli ematici di calcio (ipercalcemia)
- insufficienza renale o epatica.
In molti casi, una polidipsia transitoria può essere semplicemente una conseguenza di fattori che inducono fisiologicamente il senso della sete, come:
- il consumo di cibi piccanti o molto salati
- il consumo di bevande contenenti caffeina o alcol
- un esercizio fisico intenso.
Quali problematiche presenta un paziente con polidipsia?
↑ topCome si è visto, la manifestazione principale della polidipsia è il forte desiderio di bere acqua o altri liquidi, senza raggiungere mai un reale sollievo dalla sensazione di sete.
Chi soffre di polidipsia può notare un aumento nel numero delle volte in cui ha bisogno di urinare durante il giorno e spesso anche di notte (nicturia), interrompendo il normale ciclo del sonno.
L’urina può apparire notevolmente chiara o diluita, a causa dell’eccesso di fluidi consumati.
La polidipsia può accompagnarsi ad altri sintomi, come:
- secchezza delle fauci e della pelle
- affaticamento
- cambiamenti a livello dell’appetito
- debolezza muscolare
- pallore
- vertigini
- perdita di peso
- confusione
- alterazioni della capacità di concentrazione.
Quando preoccuparsi per la sete?
↑ topUna sensazione di sete eccessiva persistente nel tempo – non legata dunque a cause estemporanee fisiologiche – è sempre un segno che merita di essere approfondito. È importante richiedere un consulto medico per avere un’accurata diagnosi, perché, come si è detto, un’intensa e continua sete può essere il campanello d’allarme di condizioni che richiedono trattamenti mirati.
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Diagnosi
↑ topAi fini della diagnosi, il medico raccoglie informazioni dettagliate riguardanti l’intensità e la frequenza della sensazione di sete nel paziente, nonché della quantità di liquidi assunta giornalmente e della frequenza della minzione. Chiede conto, inoltre, delle abitudini di vita e di alimentazione, compreso il consumo di cibi e bevande che possano influire sul bisogno di bere, di eventuali cambiamenti rilevanti nel peso o nell’appetito, dei farmaci assunti e delle malattie presenti.
Il passo successivo, cruciale nella diagnosi di polidipsia, sono gli esami di laboratorio, specialmente per escludere condizioni sottostanti come il diabete mellito o il diabete insipido.
Tramite le analisi del sangue è possibile indagare:
- elettroliti plasmatici (livelli di sodio, potassio, cloro, calcio, fosfato e magnesio nel sangue)
- funzione renale (urea e creatinina nel sangue)
- glucosio nel sangue ed emoglobina glicosilata (parametro che esprime la glicemia media degli ultimi 3 mesi)
- funzione epatica (got, gpt, ggt, bilirubina, fosfatasi alcalina)
- emocromo per valutare emoglobina ed ematocrito
- osmolarità plasmatica (parametro che esprime il livello di diluizione del sangue)
- ADH (ormone antidiuretico o vasopressina)
- altri ormoni ipofisari come TSH e ACTH.
Attraverso l’esame delle urine è possibile valutare l’efficienza della funzionalità renale e individuare la presenza di possibili anomalie attraverso i seguenti indicatori:
- diuresi (quantità di urine prodotte nelle 24 ore)
- esame chimico fisico delle urine (in particolare per accertare se le urine siano diluite attraverso il peso specifico e se vi sia glucosio)
- osmolarità urinaria (parametro che esprime il livello di diluizione delle urine)
- elettroliti nelle urine.
Quando si sospetta che l’origine della polidipsia possa essere il diabete insipido, possono essere somministrati il test della sete e la prova con somministrazione di vasopressina esogena. In caso si sospetti un diabete insipido centrale (carenza di ADH) viene eseguita una risonanza magnetica dell’ipofisi con mezzo di contrasto.