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Gastroenterite. Sintomi, cura, cosa mangiare

A cura di
Andrea
Costantino

La gastroenterite è un’infiammazione della mucosa dello stomaco e del piccolo e grosso intestino. È una patologia fastidiosa ma autolimitante, per cui tende a regredire spontaneamente.

Che cos’è la gastroenterite?

La gastroenterite è un’infiammazione della mucosa dello stomaco e del piccolo e grosso intestino. A volte è chiamata erroneamente influenza intestinale poiché non è causata dal virus influenzale.

Si tratta di una patologia fastidiosa ma autolimitante, per cui tende a regredire spontaneamente. Questo disturbo può verificarsi a qualsiasi età, ma è particolarmente comune tra i bambini piccoli al di sotto dei 5 anni.

Qual è la causa della gastroenterite?

La gastroenterite può essere causata da virus, batteri o parassiti. Si dà infatti gastroenterite virale, e i virus sono la causa più comune di gastroenterite acuta nei bambini. Virus quali:

  • Norovirus, è il virus maggiormente implicato, che colpisce soprattutto nei mesi invernali da novembre ad aprile. È molto contagioso per cui la trasmissione avviene anche da persona a persona
  • Rotavirus è invece meno comune, ma è disponibile un vaccino. È altamente contagioso e la diffusione avviene per via oro-fecale.

Si ha poi gastroenterite batterica, e i batteri più facilmente implicati nella sua diffusione sono:

Salmonella e Campylobacter sono sicuramente i più diffusi ed entrambi vengono acquisiti attraverso il consumo di pollame poco cotto o latte non pastorizzato. La salmonella può essere trasmessa anche tramite il consumo di uova crude.

In alcuni soggetti ricoverati o sottoposti ad importanti terapie antibiotiche può insorgere una grave colite. Definita pseudomembranosa, è causata da un pericoloso batterio chiamato Clostridium Difficile.

Si ha quindi gastroenterite parassitaria: i batteri più facilmente implicati sono la Giardia e il Cryptosporidium, che possono diffondersi da persona a persona o tramite acqua contaminata.

Quali sono i sintomi?

La tipologia e la gravità dei sintomi possono variare a seconda della tipologia di gastroenterite e generalmente includono:

La gastroenterite non va confusa con la gastrite, un’infiammazione della parete mucosa interna dello stomaco, legata ad una varietà di cause. La gastrite può, infatti, essere la conseguenza di un disturbo post traumatico da stress. La gastroenterite, al contrario, non ha a che fare con disturbi da stress, ma come detto è la conseguenza di infezioni virali o batteriche.

Quanto dura la gastroenterite?

La durata della gastroenterite permette anche una sua classificazione. Questa infezione può essere:

  • acuta, quando si risolve spontaneamente in pochi giorni, senza mai superare le due settimane
  • persistente, quando ha un decorso e una scomparsa non inferiori alle due settimane
  • cronica, se si manifesta per più di 30 giorni.

Come capire se si ha la gastroenterite?

Solitamente la diagnosi è svolta dal medico, possibilmente gastroenterologo, in base ai sintomi e ai segni riferiti dal paziente.

Accanto alla valutazione clinica, è possibile che sia richiesta una coltura delle feci, se ritenuta necessaria.

Come si cura?

Bisogna innanzitutto escludere tutte le altre patologie gastrointestinali che possono includere sintomi simili, come appendicite, colecistite o le malattie infiammatorie intestinali (malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa).

Per indirizzare la diagnosi è poi opportuno informare il medico di eventuali viaggi recenti, contatto con certi animali o persone con sintomi simili. Nella maggior parte dei casi, la gastroenterite tende a regredire spontaneamente per cui è necessario agire soprattutto con una terapia di supporto, che comprende:

  • riposo a letto
  • reidratazione. Acqua, ma anche brodi vegetali o di carne, succhi di frutta o soluzioni con ricche concentrazioni di sali minerali. È importante bere a sorsi piccoli e frequenti anche in caso di vomito per compensare la perdita di liquidi.

Può essere utile anche l’assunzione di antidiarroici o antiemetici, sempre sotto controllo del medico e solo dopo aver individuato l’origine della gastroenterite. L’assunzione di antidiarroici, ad esempio, può causare un peggioramento nei pazienti affetti da Escherichia Coli o Clostridioides difficile.

Per lo stesso motivo sarà il medico curante a indirizzare verso l’utilizzo di antibiotici solo nel caso di gastroenterite batterica. È importante, in questo caso, affidarsi al medico nel caso possa verificarsi resistenza agli antibiotici.

Quando preoccuparsi per una gastroenterite?

Particolare attenzione dovrebbe essere prestata nei casi di persistenza dei sintomi per oltre 7 giorni, con eventuale febbre che tende a ripresentarsi.

Soggetti quali bambini e anziani potrebbero risentire di complicanze significative, come la disidratazione.

Cosa mangiare a colazione con la gastroenterite?

A colazione sono preferibili una tazza di tè o una tisana. Per cibo solido possono andar bene del pane bianco privo di mollica, delle fette biscottate o del pane bianco che sia tostato. È possibile assumere anche della marmellata, in modiche quantità.

Cosa mangiare con la gastroenterite?

Essenziale, come indicato, l’idratazione, che può avvenire anche attraverso l’assunzione di tisane oppure tè.

Il brodo vegetale, di manzo oppure di pollo sono particolarmente utili non solo per l’idratazione, ma anche elettroliti fondamentali quali potassio e sodio.

Cosa non mangiare?

Assolutamente da evitare cibi grassi, salse e specie, che risultano difficili da digerire. Le bevande gassate e gli alcolici vanno anche banditi, dal momento che determinano rispettivamente gonfiore di stomaco e producono un effetto diuretico.

Da accantonare, quindi, anche la caffeina, poiché stimola la motilità intestinale.

Come si previene?

La maggior parte delle infezioni che causano la gastroenterite, sia batteriche che virali, si trasmette tramite il contatto umano. In particolare si diffonde tramite il contatto diretto o indiretto con le feci. Ecco perché è importante lavare le mani dopo la defecazione e igienizzare le superfici entrate in contatto con il vomito o la diarrea con soluzioni disinfettanti.

Una ottima arma di prevenzione per la gastroenterite virale nei bambini è il vaccino. Esistono infatti due vaccini anti-rotavirus sicuri ed efficaci contro la maggior parte dei virus. Il vaccino viene somministrato in 2 o 3 dosi nel primo anno di vita, a seconda del tipo: è fortemente raccomandato per i nati a partire dal 2017.

Anche l’allattamento al seno può rappresentare un importante metodo di prevenzione per i neonati.

Consigli per i viaggiatori

Quando si è in viaggio, soprattutto in Paesi in via di sviluppo, è importante seguire alcuni semplici consigli per prevenire la gastroenterite o la diarrea del viaggiatore:

  • lavarsi accuratamente e con frequenza le mani con acqua corrente e sapone, per almeno 15, 30 secondi
  • meglio evitare anche di lavarsi i denti con acqua corrente, e bere sempre da acqua in bottiglia e lattina.
  • cercare di evitare il ghiaccio
  • mangiare solo cibi ben cotti
  • evitare i cocktail, che oltre al ghiaccio possono contenere anche frutta contaminata.

Per tenere a mente come comportarsi, basta ricordare la regola: Boil it, peel it, cook it, wash it or forget it. Ovvero: fa’ bollire, sbuccia, cuoci, lava o dimenticatelo.