Cos’è una visita oculistica
La visita oculistica è un esame specialistico, condotto da un medico oculista, durante il quale sono analizzati la capacità visiva, la salute delle strutture oculari e il funzionamento delle vie nervose della vista. Ad essere valutati possono essere:
Questa visita serve inoltre a valutare se c’è necessità di correzione visiva con occhiali o lenti a contatto, oltre alla eventuale presenza di di patologie che richiedono approfondimenti.
A cosa serve la visita oculistica
La visita serve principalmente per accertare la salute, il corretto funzionamento degli occhi e prevenire o identificare per tempo malattie oculari. Attraverso la misurazione dell’acutezza visiva, della pressione interna e l’analisi dell’occhio posteriore, si possono intercettare patologie come:
Possono essere diagnosticati difetti di rifrazione come miopia, ipermetropia e astigmatismo, permettendo di stabilire se si ha bisogno di occhiali o lenti a contatto. Una visita oculistica viene svolta per controlli periodici quando si assumono farmaci con possibili effetti collaterali a carico degli occhi, o se si presentano sintomi come visione doppia, dolore o arrossamento oculari.
Quando viene prescritta
La visita oculistica viene di solito raccomandata a cadenza regolare: ogni 1, 2 anni dopo i 40 anni e ogni anno oltre i 60 anni.
Va prenotata anche in presenza di anomalie come visione sfocata, difficoltà con le luci o alterazioni del campo visivo. Se si indossano lenti a contatto, la visita è utile ogni 6, 12 mesi per monitorare eventuali irritazioni o danni corneali. Diventa indispensabile se il medico sospetta patologie gravi, quali glaucoma o problemi vascolari, o in relazione a disturbi sistemici come il diabete.
Come si svolge la visita oculistica?
La visita inizia con una raccolta dell’anamnesi, durante la quale l’oculista chiede informazioni su eventuali sintomi visivi, familiarità con patologie oculari e abitudini quotidiane.
Viene quindi valutata l’acutezza visiva. L’oculista chiede di leggere lettere su un cartellone posto a diverse distanze, per verificare la qualità della vista. Vengono svolte l’osservazione della motilità oculare e della reazione pupillare, tramite la richiesta di seguire un punto luminoso mosso dal medico. Subito dopo si passa alla misurazione della pressione intraoculare (tonometria), un esame utile a escludere il rischio di glaucomi. Si procede poi all’analisi del campo visivo, per individuare eventuali deficit nella percezione periferica
Un controllo che può essere svolto è la biomicroscopia, con la lampada a fessura. L’oculista esamina la superficie dell’occhio, la cornea e il cristallino, approfondendo ogni dettaglio anatomico.
Infine, con l’esame del fondo oculare, spesso preceduto dalla dilatazione della pupilla, si osservano la retina, i vasi sanguigni e la papilla ottica per identificare eventuali alterazioni nella struttura interna dell’occhio. La visita dura intorno ai 30, 45 minuti, ma può richiedere più tempo se si rendono necessari esami diagnostici come l’OCT o la topografia corneale.
Come prepararsi
Per prepararsi al meglio, il giorno prima della visita può essere utile evitare di usare colliri diversi da quelli prescritti o cosmetici attorno agli occhi. Se si indossano lenti a contatto, possono essere tolte alcuni giorni prima.
Nello specifico: serve almeno una settimana se sono rigide, o qualche giorno se sono morbide. Si possono portare con sé una lista di farmaci ed eventuali prescrizioni visive precedenti. È consigliato farsi accompagnare se è prevista la dilatazione della pupilla, attraverso la somministrazione di atropina, poiché la vista nelle ore successive sarà offuscata.