Ecografia Parete Addominale (ernia,laparoceli)

Che cos’è una ecografia parete addominale?

L’ecografia della parete addominale è un esame diagnostico per immagini non invasivo. Attraverso una sonda appoggiata sulla superficie dell’addome, è possibile ottenere immagini in tempo reale dei tessuti molli che compongono la parete addominale: muscoli, fasce, sottocute e strutture vascolari superficiali.

Non comporta l’esposizione a radiazioni ionizzanti e può essere eseguita su pazienti di tutte le età. L’esame è rapido, indolore e ben tollerato, ed è utilizzato per indagare sintomi localizzati o per il monitoraggio di patologie già diagnosticate. L’ecografia della parete addominale non va confusa con quella dell’addome, che esplora invece gli organi interni come fegato, milza o reni.

A cosa serve una ecografia parete addominale?

L’ecografia della parete addominale viene utilizzata per individuare anomalie, lesioni o alterazioni localizzate nei tessuti che compongono la parete dell’addome. Serve, ad esempio, per rilevare la presenza di:

• ernie addominali
• raccolte fluide sottocutanee
• ematomi post-traumatici
• cisti o tumefazioni sospette.

È utile anche per una valutazione di linfonodi inguinali e per controllare gli esiti di interventi chirurgici addominali o in laparoscopia. Viene poi richiesta per studiare la natura di una tumefazione palpabile, valutare un dolore localizzato o per verificare la stabilità di una parete muscolare dopo seguito a traumi o interventi. In contesto oncologico, è utile per il monitoraggio di eventuali recidive locali. In ambito chirurgico, invece, può essere d’aiuto per pianificare un intervento e per valutarne successivamente l’esito.

Quando viene chiesta?

Il medico può prescrivere un’ecografia della parete addominale in presenza di sintomi come:

• dolore localizzato
• rigonfiamenti
• arrossamenti o indurimenti cutanei.

Viene richiesta spesso anche quando si sospettano ernie (ombelicali, inguinali o epigastriche), soprattutto se la diagnosi clinica non è sufficiente. È indicata in caso di:

• traumi addominali, per escludere la presenza di versamenti emorragici o lesioni muscolari
• follow-up di pazienti che hanno subito interventi chirurgici, per controllare la tenuta della sutura, l’assenza di raccolte o infezioni sottocutanee.

Cosa si vede con una ecografia parete addominale?

L’esame permette di visualizzare le componenti anatomiche della parete addominale: cute, sottocute, fasce muscolari, muscoli retti dell’addome, muscoli obliqui, linea alba, e i vasi superficiali. È quindi possibile distinguere le caratteristiche di eventuali lesioni: solide, liquide, infiammatorie o neoplastiche.

Si possono osservare ernie, valutandone il contenuto, le dimensioni e la loro eventuale riducibilità. Si possono osservare ematomi o raccolte liquide, come già indicato, o linfonodi reattivi o sospetti, e monitorare la presenza di processi infiammatori localizzati come ascessi.

Nei casi di operazioni chirurgiche, si controllano eventuali complicanze. Mentre nei pazienti oncologici, è possibile rilevare noduli sottocutanei o recidive in sede di cicatrici pregresse.

Norme di preparazione

Non sono richieste preparazioni particolari nella maggior parte dei casi. In situazioni specifiche può essere richiesto il digiuno di alcune ore, soprattutto se si vuole valutare anche la presenza di ernie che coinvolgono il tratto digestivo.

È consigliabile indossare abiti comodi e facilmente apribili sulla zona addominale, per facilitare l’accesso all’area da esaminare. Eventuali medicazioni presenti in sede devono essere comunicate al medico prima dell’esame, così come interventi chirurgici recenti o condizioni dermatologiche che potrebbero interferire con la sonda. L’esame si svolge in pochi minuti e il paziente può tornare immediatamente alle sue attività quotidiane.

Controindicazioni per una ecografia parete addominale

L’ecografia della parete addominale non presenta controindicazioni assolute. Trattandosi di un esame non invasivo e privo di radiazioni, può essere eseguito anche su donne in gravidanza, bambini e persone fragili.

L’unico limite può derivare da condizioni locali che rendono difficile l’esplorazione con la sonda: ferite aperte, infezioni estese della pelle, medicazioni occlusive o aderenze post-chirurgiche particolarmente evidenti. In questi casi, è il medico a valutare la fattibilità dell’esame e a suggerire eventualmente un’alternativa diagnostica. Anche un eccesso di tessuto adiposo può, in parte, ridurre la qualità delle immagini, ma senza compromettere la sicurezza dell’esame.