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Pubblicato inPatologie

Cos’è l’iperaldosteronismo: tipi, sintomi e cure

Si tratta di una condizione caratterizzata da eccessiva produzione di aldosterone che provoca ipertensione, ipokaliemia e alterazioni elettrolitiche

iperaldosteronismo

L’iperaldosteronismo è una condizione medica caratterizzata da una produzione eccessiva di aldosterone, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali. Questo ormone mineralcorticoide regola l’equilibrio di sodio e potassio nell’organismo, influenzando direttamente la pressione arteriosa e il bilancio idroelettrolitico.

Quando i livelli di aldosterone sono troppo elevati, si verificano alterazioni significative nel metabolismo dei sali minerali, portando a una serie di sintomi e complicazioni che possono compromettere seriamente la salute cardiovascolare e renale.

Tipologie di iperaldosteronismo

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Iperaldosteronismo primario

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L’iperaldosteronismo primario, noto anche come sindrome di Conn, origina direttamente dalle ghiandole surrenali. In questa forma, la produzione eccessiva di aldosterone è indipendente dal sistema renina-angiotensina, il meccanismo fisiologico che normalmente regola questo ormone.

Le cause principali includono adenomi surrenalici (masse benigne), iperplasia bilaterale delle ghiandole surrenali, e più raramente carcinomi surrenalici o forme familiari geneticamente determinate.

Iperaldosteronismo secondario

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L’iperaldosteronismo secondario rappresenta invece una risposta compensatoria a condizioni che attivano eccessivamente il sistema renina-angiotensina. In questo caso, l’aumento di aldosterone è una conseguenza di altri problemi di salute piuttosto che un disturbo primario delle surrenali.

Cause dell’iperaldosteronismo

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Cause primarie

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L’adenoma surrenalico unilaterale rappresenta circa il 35% dei casi di iperaldosteronismo primario. Queste masse benigne, solitamente di piccole dimensioni, producono aldosterone in modo autonomo e incontrollato.

L’iperplasia surrenalica bilaterale costituisce la maggioranza dei casi rimanenti, caratterizzata da un ingrossamento diffuso di entrambe le ghiandole surrenali con conseguente iperproduzione ormonale.

Cause secondarie

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Tra le cause dell’iperaldosteronismo secondario troviamo la stenosi dell’arteria renale, che riduce il flusso sanguigno ai reni attivando il sistema renina-angiotensina. L’insufficienza cardiaca congestizia può anch’essa stimolare la produzione di aldosterone come meccanismo compensatorio.

La cirrosi epatica con ascite, alcune forme di nefropatia e l’uso prolungato di diuretici possono contribuire allo sviluppo di iperaldosteronismo secondario. Anche la gravidanza può associarsi a forme transitorie di questa condizione.

Sintomi dell’iperaldosteronismo

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Manifestazioni cardiovascolari

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Il sintomo più comune e significativo è l’ipertensione arteriosa, spesso resistente ai trattamenti farmacologici standard. Questa ipertensione può essere particolarmente grave e difficile da controllare, aumentando il rischio di complicazioni cardiovascolari.

I pazienti possono sperimentare palpitazione, mal di testa persistenti e, nei casi più gravi, episodi di ipertensione accelerata che richiedono intervento medico immediato.

Sintomi da ipokaliemia

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La perdita eccessiva di potassio attraverso i reni porta a ipokaliemia, una condizione che si manifesta con debolezza muscolare, crampi e affaticamento. Questi sintomi possono progredire fino a causare paralisi muscolare temporanea nei casi più severi.

Altri segni di carenza di potassio includono stipsi, nausea, vomito e alterazioni del ritmo cardiaco. La sete eccessiva e l’aumento della frequenza urinaria sono comuni a causa degli squilibri elettrolitici.

Sintomi neurologici

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L’iperaldosteronismo può causare intorpidimento e formicolio alle estremità, riflettendo le alterazioni elettrolitiche che influenzano la funzione nervosa. Alcuni pazienti riferiscono difficoltà di concentrazione e cambiamenti dell’umore.

Diagnosi dell’iperaldosteronismo

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Test di screening

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La diagnosi inizia con la misurazione del rapporto aldosterone-renina nel sangue. Un rapporto elevato suggerisce la presenza di iperaldosteronismo, specialmente quando associato a ipokaliemia e ipertensione.

Gli esami ematochimici devono includere elettroliti sierici, funzionalità renale e livelli ormonali specifici. È importante che i pazienti sospendano alcuni farmaci antipertensivi prima dei test per evitare risultati falsati.

Test di conferma

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I test di soppressione utilizzano soluzioni saline o altri agenti per verificare se la produzione di aldosterone può essere soppressa normalmente. Nel caso di iperaldosteronismo primario, i livelli rimangono inappropriatamente elevati.

La diagnostica per immagini, inclusa la TAC e la risonanza magnetica delle ghiandole surrenali, aiuta a identificare adenomi o altre anomalie strutturali.

Diagnosi differenziale

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È fondamentale distinguere tra forma primaria e secondaria attraverso la misurazione dell’attività reninica plasmatica. Nel tipo primario questa è soppressa, mentre nel secondario risulta elevata.

Trattamento dell’iperaldosteronismo

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Approccio chirurgico

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Per l’adenoma surrenalico unilaterale, la surrenalectomia laparoscopica rappresenta il trattamento di scelta. Questa procedura mini-invasiva può portare alla completa guarigione dell’iperaldosteronismo primario.

Il successo chirurgico si misura attraverso la normalizzazione dei livelli ormonali e il miglioramento del controllo pressorio. La maggior parte dei pazienti sperimenta una significativa riduzione della pressione arteriosa post-operatoria.

Trattamento farmacologico

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Quando la chirurgia non è indicata o nei casi di iperplasia bilaterale, il trattamento si basa su antagonisti del recettore mineralcorticoide come spironolattone o eplerenone. Questi farmaci bloccano l’azione dell’aldosterone sui tessuti bersaglio.

L’amiloride, un diuretico risparmiatore di potassio, rappresenta un’alternativa efficace, specialmente nei pazienti che non tollerano gli antagonisti dell’aldosterone.

Gestione dell’iperaldosteronismo secondario

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Il trattamento della forma secondaria si concentra sulla correzione della causa sottostante. Questo può includere la rivascolarizzazione renale per la stenosi arteriosa, l’ottimizzazione del trattamento cardiaco o epatico.

Il controllo farmacologico può richiedere combinazioni di farmaci come ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina e diuretici, personalizzate in base alle condizioni cliniche del paziente.

Complicazioni e prognosi

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Complicazioni cardiovascolari

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L’iperaldosteronismo non trattato aumenta significativamente il rischio di eventi cardiovascolari come infarto miocardico, ictus e insufficienza cardiaca. L’ipertensione prolungata causa danni progressivi ai vasi sanguigni.

Complicazioni renali

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L’eccesso cronico di aldosterone può portare a nefropatia e progressiva riduzione della funzione renale. Il monitoraggio regolare della funzionalità renale è essenziale nella gestione a lungo termine.

Prognosi

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Con diagnosi precoce e trattamento appropriato, la prognosi è generalmente favorevole. I pazienti sottoposti a surrenalectomia per adenoma spesso raggiungono la guarigione completa, mentre quelli con forme mediche ben controllate mantengono una buona qualità di vita.