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Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

Domperidone: utilizzi, dosaggi ed effetti collaterali

A cosa serve il domperidone, qual è il suo meccanismo d’azione e i dosaggi consigliati. Guida completa sull’antiemetico per nausea, vomito e disturbi gastrici.

domperidone

Il domperidone è un farmaco antiemetico e procinetico appartenente alla classe degli antagonisti dei recettori della dopamina.

Questo principio attivo è ampiamente utilizzato per il trattamento della nausea, del vomito e dei disturbi della motilità gastrointestinale, rappresentando una scelta terapeutica importante nella gestione di diverse condizioni digestive.

Caratteristiche farmacologiche

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Il domperidone è un derivato benzimidazolico che agisce come antagonista specifico dei recettori dopaminergici D2 e D3. La sua struttura chimica gli conferisce la capacità di attraversare limitatamente la barriera emato-encefalica, riducendo significativamente il rischio di effetti collaterali neurologici rispetto ad altri antiemetici.

Il farmaco presenta una biodisponibilità orale relativamente bassa, circa il 15%, a causa del significativo effetto di primo passaggio epatico. Tuttavia, questa caratteristica non compromette la sua efficacia clinica poiché agisce principalmente a livello periferico.

L’emivita di eliminazione del domperidone è di circa 7-9 ore, permettendo somministrazioni relativamente distanziate nel tempo. Il farmaco viene metabolizzato principalmente dal fegato attraverso il sistema del citocromo P450, in particolare l’enzima CYP3A4.

Meccanismo d’azione antiemetico

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Il meccanismo d’azione del domperidone si basa sul blocco selettivo dei recettori dopaminergici D2 presenti nella zona chemocettrice trigger (CTZ) del bulbo, responsabile del riflesso del vomito. Questa area cerebrale è localizzata al di fuori della barriera emato-encefalica, permettendo al farmaco di esercitare i suoi effetti antiemetici.

Il domperidone blocca anche i recettori dopaminergici presenti nel tratto gastrointestinale, migliorando la motilità gastrica e accelerando lo svuotamento gastrico. Questo effetto procinetico contribuisce alla riduzione della nausea e del senso di pienezza post-prandiale.

L’azione periferica del farmaco evita l’interferenza con i recettori dopaminergici del sistema nervoso centrale, riducendo il rischio di effetti extrapiramidali che caratterizzano altri antiemetici come la metoclopramide.

Indicazioni terapeutiche principali

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Il domperidone è indicato per il trattamento della nausea e del vomito di varia origine, inclusi quelli associati a disturbi gastrointestinali funzionali, gastroenterite acute e effetti collaterali di farmaci. È particolarmente efficace nei casi di nausea post-prandiale.

I disturbi della motilità gastrica, come la gastroparesi diabetica o idiopatica, rappresentano un’importante indicazione per il domperidone. Il farmaco può migliorare significativamente i sintomi di rallentato svuotamento gastrico e ridurre il rischio di complicanze.

Il reflusso gastroesofageo può beneficiare del trattamento con domperidone grazie al suo effetto sulla motilità esofagea e gastrica. Il farmaco può essere utilizzato in combinazione con inibitori della pompa protonica per un approccio terapeutico completo.

Dosaggi per diverse condizioni

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Il dosaggio del domperidone varia in base all’età del paziente e alla condizione trattata. Per gli adulti, la dose standard è di 10 mg tre volte al giorno, preferibilmente 15-30 minuti prima dei pasti e, se necessario, prima di coricarsi.

Nei disturbi acuti di nausea e vomito, la dose può essere aumentata fino a 20 mg quattro volte al giorno per periodi brevi. Tuttavia, la dose massima giornaliera non dovrebbe superare gli 80 mg per evitare effetti collaterali significativi.

Per i bambini e adolescenti, il dosaggio è calcolato in base al peso corporeo, tipicamente 0,25-0,5 mg per chilogrammo di peso, somministrato tre volte al giorno. È importante non superare la dose massima di 2,4 mg/kg/die.

Modalità di somministrazione

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Il domperidone dovrebbe essere assunto preferibilmente a stomaco vuoto per ottimizzare l’assorbimento, sebbene possa essere somministrato con piccole quantità di cibo se causa irritazione gastrica. L’assunzione prima dei pasti ne potenzia l’efficacia procinetica.

Le compresse devono essere deglutite intere con un bicchiere d’acqua, senza essere masticate o frantumate. Esistono anche formulazioni orodispersibili per pazienti che hanno difficoltà nella deglutizione.

La durata del trattamento dovrebbe essere la più breve possibile, generalmente non superiore a una settimana per i sintomi acuti. Trattamenti prolungati richiedono rivalutazione medica periodica.

Effetti collaterali comuni

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Gli effetti collaterali del domperidone sono generalmente lievi e transitori. I più comuni includono secchezza delle fauci, cefalea, crampi addominali e alterazioni del transito intestinale come diarrea o, meno frequentemente, costipazione.

Alcuni pazienti possono sperimentare sonnolenza, vertigini o affaticamento, sebbene questi effetti siano meno frequenti rispetto ad altri antiemetici che attraversano maggiormente la barriera emato-encefalica.

Le reazioni cutanee come rash o orticaria sono rare ma possono verificarsi in pazienti sensibili. Questi effetti sono generalmente reversibili con la sospensione del farmaco.

Effetti cardiovascolari e precauzioni

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Un importante effetto collaterale del domperidone riguarda il potenziale prolungamento dell’intervallo QT all’elettrocardiogramma, che può predisporre ad aritmie ventricolari pericolose. Questo rischio è dose-dipendente e più elevato in pazienti con fattori di rischio preesistenti.

I pazienti con storia di aritmie cardiache, malattie cardiache strutturali, disturbi elettrolitici o che assumono farmaci che prolungano il QT dovrebbero essere monitorati attentamente. In alcuni casi, può essere necessario un elettrocardiogramma prima dell’inizio del trattamento.

L’ipokaliemia e l’ipomagnesemia possono aumentare il rischio di aritmie e dovrebbero essere corrette prima dell’inizio della terapia con domperidone.

Controindicazioni specifiche

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Le principali controindicazioni al domperidone includono l’ipersensibilità nota al farmaco, la presenza di prolungamento noto dell’intervallo QT e condizioni che predispongono ad aritmie cardiache gravi.

L’ostruzione intestinale meccanica, la perforazione gastrointestinale e il sanguinamento gastrointestinale attivo rappresentano controindicazioni assolute, poiché l’effetto procinetico potrebbe aggravare queste condizioni.

I tumori ipofisari che secernono prolattina (prolattinomi) costituiscono una controindicazione relativa, poiché il domperidone può aumentare i livelli di prolattina bloccando l’azione inibitoria della dopamina.

Interazioni farmacologiche rilevanti

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Il domperidone presenta diverse interazioni farmacologiche clinicamente significative. Gli inibitori potenti del CYP3A4, come alcuni antifungini azolici, antibiotici macrolidi e inibitori della proteasi, possono aumentare significativamente i livelli plasmatici del farmaco.

L’uso concomitante di farmaci che prolungano l’intervallo QT, inclusi alcuni antiaritmici, antipsicotici e antibiotici, può aumentare il rischio di aritmie ventricolari pericolose.

Gli anticolinergici possono antagonizzare l’effetto procinetico del domperidone, riducendone l’efficacia nel trattamento dei disturbi della motilità gastrointestinale.

Effetti endocrini

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Il domperidone può causare iperprolattinemia attraverso il blocco dei recettori dopaminergici nell’ipofisi anteriore. Questo effetto può manifestarsi con galattorrea, amenorrea nelle donne e ginecomastia negli uomini, specialmente con trattamenti prolungati.

L’aumento della prolattina è generalmente reversibile con la sospensione del farmaco, ma può richiedere diverse settimane per normalizzarsi completamente. È importante informare i pazienti di questi potenziali effetti, specialmente nelle terapie a lungo termine.

Il monitoraggio dei livelli di prolattina può essere considerato nei pazienti che sviluppano sintomi suggestivi di iperprolattinemia durante il trattamento prolungato.

Utilizzo in popolazioni speciali

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I pazienti anziani possono essere più sensibili agli effetti cardiovascolari del domperidone e richiedono dosaggi ridotti e monitoraggio più attento. La clearance del farmaco può essere ridotta nell’età avanzata.

Le donne in gravidanza e in allattamento richiedono attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio. Sebbene il farmaco sia stato utilizzato in gravidanza, esistono dati limitati sulla sicurezza, specialmente nel primo trimestre.

I pazienti con compromissione epatica possono richiedere aggiustamenti del dosaggio a causa del metabolismo epatico del farmaco. È consigliabile iniziare con dosi ridotte e monitorare attentamente la risposta clinica.

Monitoraggio clinico

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Il monitoraggio durante la terapia con domperidone dovrebbe includere la valutazione dell’efficacia sui sintomi target e la sorveglianza per potenziali effetti collaterali cardiovascolari ed endocrini.

Nei pazienti a rischio cardiovascolare, può essere appropriato eseguire elettrocardiogrammi periodici, specialmente se il trattamento si prolunga oltre la durata raccomandata.

La valutazione periodica della necessità di continuare il trattamento è importante per minimizzare l’esposizione ai potenziali rischi, mantenendo il principio di utilizzare la dose minima efficace per il tempo più breve possibile.