Skip to content
Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

Bosentan monoidrato: a cosa serve, come funziona e quando si usa

Il bosentan monoidrato è un antagonista del recettore dell’endotelina, impiegato nel trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare e di alcune complicanze sclerodermiche.

bosentan monoidrato

Il bosentan monoidrato è un farmaco appartenente alla classe degli antagonisti dei recettori dell’endotelina. Si utilizza principalmente nel trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare (PAH), una patologia rara ma grave, caratterizzata dall’elevata pressione nei vasi sanguigni che portano il sangue dai polmoni al cuore. Agendo sul meccanismo dell’endotelina-1, una sostanza vasocostrittrice prodotta in eccesso in questa patologia, il bosentan contribuisce a dilatare i vasi polmonari e migliorare la capacità fisica del paziente.

Cos’è il bosentan monoidrato

↑ top

Il bosentan è un antagonista selettivo e competitivo dei recettori ETA e ETB dell’endotelina-1, un potente vasocostrittore endogeno coinvolto nel rimodellamento e nell’infiammazione vascolare. La formulazione in monoidrato rappresenta la forma salina più stabile utilizzata nei farmaci orali.

Meccanismo d’azione

↑ top

Bloccando i recettori dell’endotelina, il bosentan favorisce la vasodilatazione e inibisce la proliferazione delle cellule muscolari lisce nelle arterie polmonari. Questo effetto riduce la pressione arteriosa nei polmoni, migliora il flusso ematico e la funzione cardiaca del ventricolo destro, sovraccaricato dalla resistenza vascolare.

Indicazioni terapeutiche

↑ top

Il bosentan monoidrato è indicato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare idiopatica o ereditaria, e in alcuni casi associata a malattie del tessuto connettivo, come la sclerodermia.

Utilizzo in ambito clinico

↑ top
  • Ipertensione arteriosa polmonare (PAH) in classi funzionali II e III secondo la classificazione OMS

  • Prevenzione delle ulcere digitali ricorrenti in pazienti con sclerodermia sistemica

  • In alcune linee guida, usato in associazione con altri farmaci come inibitori della PDE-5 (sildenafil) o prostanoidi.

Il trattamento è riservato a centri specialistici e viene prescritto solo dopo attenta valutazione emodinamica tramite cateterismo cardiaco destro.

Posologia e modalità di somministrazione

↑ top

Il bosentan viene somministrato per via orale, in compresse da 62,5 mg o 125 mg, da assumere due volte al giorno. La dose iniziale è generalmente più bassa per valutare la tollerabilità epatica.

Schema terapeutico

↑ top
  • Dose iniziale: 62,5 mg due volte al giorno per 4 settimane

  • Dose di mantenimento: 125 mg due volte al giorno, in base alla risposta clinica.

Il farmaco può essere assunto con o senza cibo. L’efficacia viene valutata in base a test di cammino di 6 minuti, ecocardiografia e parametri emodinamici.

Effetti collaterali del bosentan monoidrato

↑ top

Il bosentan è generalmente ben tollerato, ma presenta alcuni rischi importanti, soprattutto a carico del fegato e dell’apparato ematopoietico.

Effetti indesiderati comuni

↑ top

Effetti gravi e monitoraggio

↑ top

A causa del rischio epatotossico, è necessario eseguire esami del fegato mensili durante tutto il trattamento. Se le transaminasi superano 3 volte il limite normale, si valuta la sospensione o riduzione del dosaggio.

Controindicazioni e precauzioni

↑ top

Il bosentan non è adatto a tutti i pazienti e richiede un attento monitoraggio clinico e laboratoristico.

Controindicazioni

↑ top

Precauzioni

↑ top
  • Verificare regolarmente transaminasi epatiche ed emocromo

  • Non interrompere bruscamente il trattamento

  • Valutare attentamente in pazienti con ipertensione sistemica o insufficienza cardiaca.

È fondamentale informare il paziente sull’importanza della compliance terapeutica e dei controlli periodici.

Interazioni farmacologiche

↑ top

Il bosentan è un induttore enzimatico (CYP3A4 e CYP2C9), quindi può ridurre l’efficacia di alcuni farmaci concomitanti.

Principali interazioni

↑ top
  • Contraccettivi orali: può ridurne l’efficacia → richiedere metodi aggiuntivi

  • Anticoagulanti orali (warfarin): può alterarne l’efficacia

  • Sildenafil: possibile aumento del rischio di effetti ipotensivi (richiede monitoraggio)

  • Tacrolimus o ciclosporina: controindicati per aumentato rischio epatotossico.