Per glicemia si intende la quantità di glucosio presente nel sangue, ovvero la concentrazione di zuccheri che sono la principale fonte di energia delle nostre cellule. Se i livelli di glucosio aumentano, si parla di iperglicemia o glicemia alta.
Cosa si intende per glicemia alta?
L’iperglicemia è un difetto metabolico che si verifica quando si superano i valori normali di glicemia, che sono compresi tra i 70 e i 100 milligrammi per decilitro se la misurazione avviene a digiuno. Se invece controllo la glicemia dopo i pasti (quando è sempre in rialzo), il valore limite sono i 200 mg/dl.
La glicemia alta è una condizione comune nelle persone con diabete, ma può verificarsi anche in persone non diabetiche in seguito a un ictus o un attacco cardiaco.
Le cause della glicemia alta
L’aumento dei livelli di glucosio avviene a causa di un calo nella produzione di insulina o nella sua efficacia come regolatore. L’insulina è l’ormone prodotto dal pancreas che consente di mantenere costante la glicemia nel sangue abbassandola (con funzione ipoglicemizzante). Casi transitori di glicemia alta possono verificarsi in seguito a un aumento degli ormoni contro-insulari (GH, cortisolo, glucagone, catecolamine) dovuti principalmente a:
- stress, un fattore di rischio molto comune
- infarto, ictus, problematiche infettive o post-chirurgiche, malattie renali
- stile di vita: scorretta alimentazione, disidratazione e scarso esercizio fisico
- farmaci ad effetto iperglicemizzante come steroidi, beta-bloccanti, antipsicotici, diuretici, adrenalina
Come capire se si ha la glicemia alta?
La glicemia alta è spesso quasi asintomatica, ma i sintomi tendono a comparire se i valori iperglicemici si prolungano nel tempo. Questi sono:
- necessità di bere e urinare frequentemente (polidipsia e poliuria)
- perdita di peso involontaria
- visione offuscata
- sensazione di stanchezza
- mal di testa, pelle secca, mal di stomaco
- problematiche sessuali sia nell’uomo che nella donna (deficit erettile, secchezza vaginale, rapporti sessuali dolorosi)
Cosa succede se la glicemia è alta?
Episodi di iperglicemia lievi non sono motivo di preoccupazione: possono essere trattati facilmente o anche tornare alla normalità da soli. La glicemia alta diventa invece pericolosa quando resta a livelli elevati per lunghi periodi: può portare a condizioni gravi a livello cardiovascolare (cuore e vasi sanguigni), neurologico, oculare e renale ma il più delle volte a due specifiche complicanze rischiose per la vita:
- Chetoacidosi diabetica. Le cellule, non essendo in grado di usare il glucosio, utilizzano i depositi di grasso e il muscolo come fonte alternativa di energia; ciò può causare vomito, disidratazione, perdita di coscienza e persino la morte.
- Coma iperosmolare, una condizione di grave disidratazione dovuta all'eliminazione del glucosio in eccesso.
Se si verificano regolarmente episodi di glicemia alta, è importante rivolgersi al proprio medico o a un team diabetologico poiché l’iperglicemia è tra i principali sintomi di diabete.
La diagnosi della glicemia alta
La diagnosi dell’iperglicemia avviene tramite un’analisi del sangue per verificare i livelli di glicemia presente nel sangue (test del glucosio). Al dosaggio del glucosio può essere affiancata la ricerca di corpi chetonici (associati alla chetoacidosi diabetica) nel sangue e nelle urine. Ulteriore esame può essere la misurazione dell’emoglobina glicata nel sangue (utile per monitorare i livelli medi della glicemia negli ultimi due o tre mesi).
Quando la glicemia alta diventa diabete?
La diagnosi di diabete mellito scatta a precisi valori glicemici, ovvero quando si attestano uguali o superiori a 126 mg/dl. Questa misurazione deve essere effettuata a digiuno e in condizioni di tranquillità e deve poi essere confermata da un secondo test svolto a distanza di una settimana.
Il diabete mellito è una patologia cronica gravata da complicanze; il paziente diabetico ha come obiettivo principale quello di tenere sotto controllo costante la glicemia per mantenerla entro i livelli di guardia durante l’intera giornata.
Come fare per abbassare la glicemia?
Se si soffre di glicemia alta o per prevenire episodi di iperglicemia mantenendo i livelli di glucosio nel sangue il più possibile vicini ai valori normali, è necessario, per prima cosa, modificare lo stile di vita per adottare abitudini più sane.
- Prestare attenzione all'alimentazione seguendo una dieta equilibrata e adeguatamente bilanciata, ricca di sostanze vegetali come frutta e verdura.
- Ridurre l’assunzione di cibi troppo calorici seguendo un regime ipoglicemico (povero di zuccheri). Limitare i carboidrati complessi come pasta, pane, patate ma ancora di più evitare gli zuccheri “semplici” dei dolciumi lo zucchero aggiunto nei cibi. Mangiare cibi poco calorici come cereali e cereali integrali perché più facilmente digeribili.
- Bere molti liquidi per combattere la disidratazione.
- Abolire il cibo spazzatura come bibite zuccherate e gassate, cibi ipercalorici, fast-food.
- Non esagerare con l’alcol. In piccole quantità l’alcol, in particolare il vino rosso, aiuta a diminuire il carico glicemico; se invece viene assunto in maniera eccessiva dà il problema opposto.
- Evitare di fumare.
- Aumentare il numero dei pasti per migliorare il metabolismo.
- Non fare una vita sedentaria. L’iperglicemia si contrasta con un abituale esercizio fisico. Un’attività fisica di moderata intensità (come ad esempio la camminata veloce), ma costante serve per raggiungere e mantenere il peso-forma. È poi importante, soprattutto quando si è al limite tra i valori di iperglicemia e quelli di diabete, mantenere una vita attiva regolare perché la sedentarietà aiuta l’accumulo di glicemia.
È consigliabile poi monitorare frequentemente la glicemia e controllare periodicamente la presenza di chetoni nel sangue o nelle urine: il proprio medico o il team diabetologico può consigliare l’uso di un misuratore di glicemia per controllare i livelli di glucosio nel sangue a casa. In tal modo è possibile intervenire rapidamente in caso di variazioni glicemiche o valutare meglio l’eventuale assunzione di farmaci specifici.