La
visita allergologica serve per indagare con precisione la causa di sintomi come
pruriti, difficoltà respiratorie, mal di testa, eczema. La visita allergologica fornisce al medico allergologo un quadro completo dei disturbi del paziente e gli permette di proporre la
terapia adeguata. Dopo la diagnosi, la visita allergologica consente di controllare l'evolversi di un'
allergia già diagnosticata.
La visita allergologica, dopo la raccolta dell'anamnesi (ereditarietà familiare per allergie, abitudini come alimentazione, vizio del fumo, consumo di alcol, frequenza di attività fisica, tipologia di impiego, assunzione di farmaci ecc), prevede l'esecuzione del prick test (il cui costo è in aggiunta a quello della visita).
Il Prick Test è una prova allergica che consiste nell'iniettare nella pelle una piccola quantità di sostanza allergenica: se dopo qualche minuto la zona si gonfia, si arrossa o si scalda, il paziente è sensibile a uno o più allergeni. La sensibilità a un allergene non è tuttavia sempre corrispondente a un'allergia.
Gli allergeni disponibili per i prick test sono: gatto, cane, albume d'uovo, tuorlo d'uovo, aglio, soia, riso, gamberetti, kiwi, tonno, banana, pollo, sedano, maiale, pisello, mandorla, mais, patata, pomodoro, arachide, mango, melone, nocciole, pepe, olivo timo, sesamo, merluzzo, cozza, pesci d'acqua dolce, mix 5 alberi, mix 4 alberi, erbacee, nocciolo, ontano, cladosporium, ligustro, controllo positivo, controllo negativo, codolina.
Se ci fosse il sospetto di una
malattia bronchiale ostruttiva il paziente può essere sottoposto anche a una
spirometria.
È opportuno che nei 10 giorni prima della visita il paziente non assuma antistaminici. Se il sintomo è una dermatite, si sconsiglia l'uso di cortisonici nelle 2 settimane prima dell'esame.
Inoltre il giorno dell'esame al paziente è richiesto di portare con sé:
- se disponibile,la documentazione che riguarda il problema allergologico;
- gli ultimi esami del sangue, possibilmente con le Ige totali;
- l'elenco dei farmaci che assume quotidianamente.
La spirometria è un esame che serve a misurare la quantità d'aria impiegata dal polmone durante la respirazione spontanea e in condizioni di respirazione forzata. La valutazione fa riferimento a valori standard che variano con l'età, col sesso e l'altezza del paziente.
A cosa serve la spirometria?
La spirometria serve per rilevare eventuali anomalie nella funzionalità respiratoria sia in situazioni normali sia dopo la cura di una malattia respiratoria. È particolarmente indicata nei fumatori.
Come si svolge la spirometria?
Il paziente è invitato a respirare dentro un boccaglio collegato con lo spirometro. Gli viene richiesto di respirare in modo sia lento sia forzato e di ripetere le manovre respiratorie più volte per confermare i valori riportati.
L'esame dura pochi minuti.
Come prepararsi alla spirometria?
Non è prevista una specifica preparazione per la spirometria, ma vi sono accorgimenti e consigli utili che il paziente può seguire:
● non assumere farmaci che interferiscano con la funzionalità respiratoria prima dell'esame;
● nel caso in cui si siano assunti farmaci nella fase precedente l'esame, informare chi esegue l'esame;
● non fumare nell'ora che precede il test;
● non sottoporsi a sforzi fisici nella mezz'ora precedente l'esame;
● non consumare pasti abbondanti nelle 2 ore precedenti l'esame;
● non bere alcolici nelle 4 ore precedenti l'esame;
● indossare abiti comodi che non costringano la respirazione e i movimenti del torace;
● mantenersi rilassati e seguire le indicazioni mediche.
Chi può sottoporsi alla spirometria?
Tutti possono sottoporsi a spirometria: non vi sono particolari controindicazioni.
La spirometria è dolorosa?
L'esame non è fastidioso o pericoloso per il paziente.