Che cos’è una rivalutazione traumatologica?
La rivalutazione traumatologica, che appartiene all’ambito di ortopedia e traumatologia, è una visita specialistica che segue la prima diagnosi, svolta durante la visita traumatologica, e il trattamento iniziale di un trauma. Serve a controllare l’andamento della guarigione di ossa, muscoli, tendini o legamenti, valutando se la terapia impostata è efficace o se necessita di modifiche.
È un passaggio importante del percorso di cura, perché permette di capire se il paziente sta recuperando correttamente o se sono necessari interventi aggiuntivi.
Perché fare una visita per rivalutazione traumatologica?
Dopo un trauma o un intervento chirurgico è d’obbligo monitorare l’evoluzione clinica. In questo senso, la rivalutazione traumatologica serve a verificare la stabilità dell’articolazione, la funzionalità muscolare e l’assenza di complicazioni durante il decorso.
Un controllo regolare riduce il rischio di recidive o di rallentamenti nella guarigione. Inoltre, consente di adattare fisioterapia, terapie farmacologiche o altri trattamenti in base ai risultati ottenuti.
In molti casi, la rivalutazione aiuta a definire anche i tempi di ritorno alle normali attività quotidiane o sportive. Sapere quando è possibile riprendere a muoversi in sicurezza serve a evitare nuovi traumi.
Quando fare la visita?
La rivalutazione traumatologica può essere indicata a distanza di alcune settimane o mesi dal trauma, a seconda della gravità e del percorso terapeutico intrapreso.
Viene prescritta dopo interventi ortopedici, come ricostruzione del legamento crociato o riparazione della cuffia dei rotatori, oppure dopo fratture e distorsioni che richiedono un controllo del recupero funzionale.
Sono frequenti anche rivalutazioni successive a episodi di lussazione della spalla, a interventi per tunnel carpale o a traumi sportivi complessi che interessano ginocchio e caviglia.
Come si svolge la visita?
La rivalutazione traumatologica inizia con l’anamnesi, durante la quale lo specialista raccoglie informazioni sul decorso clinico del trauma, eventuali dolori residui ed efficacia della terapia seguita.
Segue l’esame obiettivo: vengono testate forza, stabilità, mobilità e sensibilità della zona interessata. A seconda del caso, possono essere richiesti ulteriori esami strumentali come:
- radiografia per controllare la consolidazione ossea dopo una frattura
- risonanza magnetica per valutare la cuffia dei rotatori o il legamento crociato
- ecografia muscolo-scheletrica per esaminare tendini e tessuti molli
In alcuni casi, può essere indicata anche una TAC per analizzare in dettaglio lesioni complesse o per programmare eventuali interventi chirurgici.
Questi passaggi permettono di avere un quadro preciso e aggiornato del recupero, così da garantire al paziente un percorso terapeutico mirato e sicuro.
Quanto dura?
La visita dura in media 20 - 30 minuti. La durata può estendersi in base alla complessità del caso e degli esami da visionare.
Come prepararsi all’esame?
Non è richiesta una preparazione particolare, ma è consigliato portare con sé tutti i referti relativi al trauma, come radiografie, risonanze o cartelle cliniche, oltre a eventuali indicazioni terapeutiche ricevute. Indossare abiti comodi o facilmente rimovibili facilita l’esame fisico.