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Pubblicato inPatologie

L’insufficienza cardiaca

L’insufficienza cardiaca si verifica quando diminuisce la capacità del cuore di riempirsi e/o di pompare il sangue. Vediamo a cosa è dovuta e come curarla.

insufficienza cardiaca o scompenso cardiaco, sintomi, cause, terapia

Che cos’è l’insufficienza cardiaca?

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L‘insufficienza cardiaca, o scompenso cardiaco, consiste nell’incapacità del cuore di pompare sangue in modo adeguato a soddisfare i bisogni del corpo. Il sangue arriva ad accumularsi nei tessuti, dando esito a congestione (insufficienza cardiaca congestizia).

Lo scompenso cardiaco è un tipo di cardiopatia che si sviluppa nel tempo, tende a colpire persone di qualsiasi età ma è più frequente negli anziani dal momento che l’invecchiamento rende più esposti alle patologie che provocano il disturbo.

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Tipi di insufficienza cardiaca

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Ci danno due tipi di scompenso cardiaco:

  • sistolico quando il cuore perde capacità di contrazione e il sangue non viene adeguatamente trasportato nelle arterie
  • diastolico quando invece il rilasciamento del muscolo cardiaco risulta difettoso, e pertanto il cuore non riesce a riempirsi di sangue come dovrebbe.

Deve essere anche considerata la classificazione della gravità di una insufficienza cardiaca. La prima classificazione, basata sui sintomi e sulla limitazione dell’attività fisica che può essere svolta, è classe NYHA (New York Heart Association). I sintomi sono valutati da I, molto sfumati, a IV, molto intensi.

Quali sono gli stadi dell’insufficienza cardiaca?

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C’è poi la classe ACC-AHA – American College of Cardiology (ACC) e American Heart Association (AHA) che valuta cosa succede nel corpo durante la progressione della malattia:

  • stadio A: in cui vi è solo il rischio di sviluppare la insufficienza cardiaca
  • stadio B: anomalie strutturali del cuore sono presenti ma senza sintomi
  • stadio C: presenza di sintomi associati a malattie cardiache strutturali sottostanti
  • stadio D: sintomi avanzati che non migliorano con il trattamento standard.

Lo stadio D richiede un trapianto di cuore o l’impianto di una pompa meccanica.

Quali sono i segnali dell’insufficienza cardiaca?

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I sintomi comuni di uno scompenso cardiaco, che dipendono sia dalla gravità che dalla parte del cuore colpita, sono:

Si può essere più precisi. Quando Infatti il ristagno riguarda il sangue diretto al lato sinistro del cuore le conseguenze sono difficoltà respiratoria e congestione polmonare. Quando è il sangue diretto verso il lato destro del cuore a ristagnare, si assiste a congestione e accumulo di liquido negli arti inferiori e nel fegato.

Cause principali dello scompenso cardiaco

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L’insufficienza cardiaca può essere scatenata da cause cardiache e cause non cardiache.

Categoria Descrizione
Cause cardiache
Cause non cardiache

 

Come avviene la diagnosi?

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In caso di insufficienza cardiaca, vi sono vari modi per valutare la funzione cardiaca. Non esiste un esame specifico. La diagnosi si basa sulla integrazione di vari esami, ma soprattutto su:

  • un’accurata raccolta della storia clinica
  • una corretta interpretazione dei sintomi
  • un attento esame obiettivo.

La diagnosi viene confermata attraverso:

  • esami del sangue: in particolare il dosaggio del peptide natriuretico (bnp o nt-probnp) che indica stress cardiaco
  • elettrocardiogramma (ecg): per rilevare anomalie nel ritmo e nella struttura del cuore
  • ecocardiogramma: fondamentale per valutare la funzione e la struttura cardiaca, incluso lo stato delle valvole e la frazione di eiezione
  • radiografia del torace: per osservare l’ingrandimento del cuore e segni di congestione polmonare
  • ulteriori test (se necessari), come cateterismo cardiaco, risonanza magnetica cardiaca, o angiografia per indagini più dettagliate.

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insufficienza cardiaca, prevenzione

Come si risolve l’insufficienza cardiaca? Trattamenti e cure

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Il trattamento dell’insufficienza cardiaca dipende essenzialmente dalla sua gravità. Essendo la condizione il possibile punto di arrivo di ogni malattia di cuore, la prima cura è quella di prevenire e curare le cardiopatie prima che producano danni irreversibili. Ma anche una volta che la insufficienza cardiaca si sia stabilita, esistono molte cure a disposizione. È però necessaria una grande collaborazione tra medico e paziente per poter ottenere dei buoni risultati ed è necessario un grosso impegno da parte del malato.

In prima istanza, è importante intervenire sullo stile di vita e su tutti quei fattori di rischio modificabili. In particolare:

Trattamento farmacologico

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In caso di insufficienza cardiaca, generalmente si fa ricorso ai farmaci. 

  • Diuretici: aiutano a eliminare l’acqua in eccesso e ridurre il gonfiore.
  • Ace-inibitori e sartani: impiegati per l’ipertensione. Riducono la pressione arteriosa e il carico di lavoro del cuore
  • Beta-bloccanti: riducono la frequenza cardiaca e la pressione
  • Antagonisti dei recettori mineralcorticoidi: aiutano a bilanciare elettroliti e ridurre la ritenzione di fluidi.
  • Inotropi: migliorano il pompaggio del cuore.

Quali sono i quattro pilastri dello scompenso cardiaco?

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I quattro pilastri dello scompenso cardiaco sono, di fatto, i principali gruppi di farmaci che migliorano la sopravvivenza e riducono i sintomi.

Farmaco Azione
ACE-inibitori o ARNI (sacubitril/valsartan) Riducono la pressione arteriosa e lo sforzo del cuore, migliorando la funzione cardiaca e la capacità di pompa. Sono considerati farmaci di prima linea nel trattamento dello scompenso cardiaco.
Beta-bloccanti Rallentano la frequenza cardiaca e riducono il consumo di ossigeno del miocardio. Migliorano la sopravvivenza e prevengono aritmie nei pazienti con insufficienza cardiaca.
Antagonisti dei recettori dei mineralcorticoidi (MRA) Farmaci come spironolattone o eplerenone che limitano la ritenzione di sodio e acqua, riducendo gonfiore e sovraccarico del cuore.
Inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2) Inizialmente sviluppati per il trattamento del diabete, questi farmaci si sono dimostrati fondamentali nel ridurre ricoveri e mortalità anche nei pazienti non diabetici affetti da scompenso cardiaco.

Dispositivi e procedimenti chirurgici

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Quando il trattamento farmacologico non è sufficiente, è possibile ricorrere alla chirurgia.

  • Impianto di Pacemaker: per regolare il ritmo cardiaco.
  • Impianto di defibrillatore sottocutaneo: per prevenire aritmie pericolose per la vita
  • Supporto ventricolare: dispositivi che aiutano il cuore a pompare il sangue
  • Chirurgia valvolare: per riparare o sostituire le valvole cardiache danneggiate.
  • Angioplastica o bypass: per migliorare il flusso sanguigno al cuore in caso di malattia coronarica
  • Trapianto di cuore: nei casi più gravi.