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Edema polmonare, cos’è e come può essere trattato


L’edema polmonare descrive la presenza di liquidi in eccesso all’interno delle strutture polmonari e, in particolare, in quelle dove avvengono gli scambi gassosi con il sangue

Che cos’è un edema polmonare?

Si definisce edema polmonare la presenza di liquidi in eccesso all’interno dei polmoni e, in particolare, degli alveoli, ossia le strutture dell’apparato respiratorio dove avvengono gli scambi gassosi tra aria e sangue. Il sangue, infatti, qui si libera dell’anidride carbonica - prodotto di scarto dei processi metabolici delle cellule - e riceve ossigeno per poi tornare al cuore ed essere pompato in tutto l’organismo. 

La presenza di fluidi in eccesso in questa area dell’organismo determina, quindi, problemi respiratori (ma non solo) e richiede un intervento tempestivo per evitare conseguenze più severe.

Trasudazione e essudazione

La fuoriuscita di liquidi dai capillari, verso gli spazi interstiziali prima (edema interstiziale) e in direzione di bronchioli e alveoli poi (edema alveolare), può avvenire in due modi. Un primo modo viene definito trasudazione, che si verifica nel momento in cui l’aumento della pressione all’interno dei vasi sanguigni determina la fuoriuscita di liquidi, il cosiddetto trasudato. In questo caso, le pareti dei vasi mantengono la loro integrità.

Si parla di essudazione, invece, quando un processo di natura infiammatoria compromette la permeabilità delle pareti vasali, causando una lesione che consente la fuoriuscita di liquidi, detti appunto essudato. Rispetto al trasudato, questi fluidi sono molto più ricchi di componenti solide come cellule ematiche e proteine del plasma.

Perché si forma l’edema polmonare?

Le cause di un edema polmonare possono essere moltissime, ma si possono suddividere essenzialmente in due grandi insiemi. L’edema, infatti, può avere origine cardiaca oppure no. 

Nel primo gruppo rientrano tutta una serie di patologie a carico del cuore quali, ad esempio, cardiopatie ischemiche, ipertensive, cardiopatie di natura congenita, problemi alle valvole cardiache o, ancora, aritmie

L’edema polmonare non cardiogeno, invece, può essere la conseguenza di pneumotorace, polmoniti, embolie polmonari, patologie veno-occlusive dei polmoni, ipertensione venosa polmonare o, ancora, alterazioni a carico della membrana alveolo-capillare e, in particolare, della sua permeabilità.

I meccanismi fisiopatologici all’origine degli edemi polmonari, poi, possono essere suddivisi in tre categorie distinte.

Lesioni delle pareti vasali del sistema alveolo-capillare

Gli edemi polmonari possono essere dovuti ad una alterazione del sistema alveolo-capillare a livello delle pareti vasali che possono subire delle lesioni a causa di un processo di natura infiammatoria. A quel punto, il contenuto dei vasi può fuoriuscire e, come detto, riversarsi negli spazi interstiziali. 

Alterazione delle forze di Starling

La legge di Starling è un’equazione che definisce quali siano gli equilibri fisiologici che consentono un regolare scambio capillare e impediscono la fuoriuscita di liquidi. In presenza di un’alterazione, come può essere, ad esempio, un aumento significativo della pressione, il sistema capillare dei polmoni non è più in grado di mantenere l’equilibrio di cui sopra. La conseguenza è la fuoriuscita in grande quantità dai capillari di fluidi che si riversano, come detto, negli spazi interstiziali prima e negli alveoli poi.

Origini di altra natura

C’è, infine, un gruppo di cause che non rientrano in nessuno dei due meccanismi sopra descritti. Si tratta, ad esempio, dell’overdose da sostanze oppiacee, dell’edema polmonare da alta quota o del carcinoma del sistema linfatico

Quali sono i sintomi di un edema polmonare?

La principale manifestazione sintomatologica di un edema polmonare è una dispnea grave

Con il termine dispnea si descrive la difficoltà a respirare, che può essere accusata dal paziente dopo uno sforzo o, fatto questo più grave, anche a riposo. La dispnea è causata dall’alterazione dei meccanismi tramite i quali vengono scambiati ossigeno e anidride carbonica a livello del sistema alveolo-capillare. 

Le difficoltà respiratorie possono essere avvertite anche in posizione sdraiata e, in questo caso, si parla di ortopnea.

Il paziente può accusare anche una sensazione di soffocamento, unita ad ansia e agitazione.

Un altro sintomo piuttosto frequente nei pazienti con edema polmonare è la tosse con escreato che presenta tracce di sangue. A questa manifestazione si possono accompagnare anche sudorazione profusa, cianosi e pallore

In alcuni casi, si può formare anche schiuma alla bocca.

La pressione arteriosa risulta variabile e si possono avvertire da entrambi i polmoni, sia in sede posteriore sia anteriore, dei rantoli inspiratori fini

L’auscultazione del cuore è spesso disturbata dalla respirazione del paziente, che risulta particolarmente rumorosa. 

Possono manifestarsi i sintomi tipici dello scompenso ventricolare destro quali, ad esempio, edemi periferici o distensione delle vene del collo.

Come viene diagnosticato un edema polmonare?

Per diagnosticare un edema polmonare, è necessario innanzitutto essere auscultati con lo stetoscopio, tramite il quale il medico può identificare determinati suoni caratteristici durante l’atto respiratorio come i rantoli. Questi, infatti, possono essere causati dai fluidi che fuoriescono dai vasi.

Dopodiché, c’è tutta una serie di esami strumentali che possono essere prescritti per confermare o escludere l’edema polmonare, tra cui:

  • radiografia del torace, tramite la quale si possono osservare le opacità, in corrispondenza dei polmoni, dovute ai liquidi fuoriusciti
  • elettrocardiogramma, che consente di capire quale sia l’origine dell’edema polmonare e, in particolare, se sia dovuto a cardiopatie o alterazioni del ritmo cardiaco
  • ecocardiografia, un esame che sfrutta l’emissione di ultrasuoni per osservare, in modo non invasivo, gli elementi caratteristici del cuore come le valvole, i ventricoli e gli atri. Come l’esame precedente, anche questo viene prescritto nel momento in cui si sospetti un’origine cardiaca dell’edema polmonare
  • catetere cardiaco, esame più invasivo del precedente, in quanto consiste nell’inserimento di un catetere all’interno dei vasi arteriosi verso le cavità del cuore per misurare il flusso ematico
  • catetere polmonare, che serve a misurare la pressione all’interno dei capillari attraverso un catetere condotto per l’appunto nei polmoni
  • analisi su un campione di sangue arterioso, che viene prelevato per misurare le pressioni dei gas disciolti e ottenere un valore dei livelli di ossigeno. La scarsa concentrazione di ossigeno nel sangue può essere, infatti, uno dei segnali di insufficienza respiratoria

Cosa si fa in caso di edema polmonare?

Le strategie terapeutiche per il trattamento di un edema polmonare dipendono principalmente dalla causa che lo ha generato. 

Per elaborare una terapia specifica, quindi, è fondamentale risalire all’origine della condizione clinica del paziente.

C’è, tuttavia, una terapia generica che prevede principalmente la somministrazione di ossigeno. Nel caso in cui il paziente accusi un’insufficienza respiratoria grave, è necessario procedere con l’intubazione.

Per quanto riguarda, invece, la terapia farmacologica, possono essere prescritti dei diuretici, che favoriscano la riduzione della quantità di liquido presente negli spazi interstiziali e la morfina, per sedare il paziente e aiutarlo nella respirazione.

Quanto tempo ci vuole per guarire da un edema polmonare?

La prognosi per un edema polmonare dipende dalla sua gravità, dalle condizioni cliniche e dalle caratteristiche del paziente. Il processo di guarigione può andare da alcune settimane a diversi mesi.

Come evitare un edema polmonare?

L’edema polmonare non è un evento prevedibile. Tuttavia, si possono seguire comportamenti e adottare buone abitudini che possono aiutare a prevenire questa condizione. Ad esempio, si può seguire uno stile di vita sano, che includa una dieta completa e bilanciata e una regolare attività fisica. Elementi, questi, che possono ridurre il rischio cardiovascolare e, di conseguenza, le probabilità che si verifichi un edema polmonare.