- Cos’è il cefacloro
- A cosa serve il cefacloro
- Come si assume il cefacloro
- Effetti collaterali del cefacloro
- Controindicazioni e precauzioni
- Resistenze e uso corretto del cefacloro
Il cefacloro è un antibiotico appartenente alla famiglia delle cefalosporine di seconda generazione, efficace nel trattamento di numerose infezioni batteriche. Viene somministrato per via orale e rappresenta un’opzione terapeutica utile sia in ambito ambulatoriale sia ospedaliero.
Cos’è il cefacloro
↑ topIl cefacloro è un antibiotico β-lattamico che agisce inibendo la sintesi della parete cellulare batterica. Questa azione porta alla lisi e alla morte del batterio, rendendolo particolarmente efficace contro un’ampia gamma di patogeni, sia gram-positivi che gram-negativi.
Meccanismo d’azione
↑ topCome le altre cefalosporine, il cefacloro si lega alle proteine della parete batterica, inibendo l’ultima fase della sintesi del peptidoglicano, fondamentale per la stabilità e la rigidità della parete cellulare. L’inibizione di questo processo porta alla morte del microrganismo.
Caratteristiche farmacocinetiche
↑ topIl cefacloro è ben assorbito a livello gastrointestinale, raggiungendo picchi plasmatici elevati in tempi rapidi. La biodisponibilità può essere influenzata dall’assunzione di cibo, che tende a rallentare l’assorbimento senza però ridurne l’efficacia.
A cosa serve il cefacloro
↑ topIl cefacloro è indicato nel trattamento di diverse infezioni causate da batteri sensibili.
Principali indicazioni terapeutiche
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Infezioni delle vie respiratorie superiori: faringiti, tonsilliti, sinusiti
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Infezioni delle vie respiratorie inferiori: bronchiti acute e croniche, polmoniti
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Otiti medie: soprattutto in ambito pediatrico
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Infezioni delle vie urinarie: cistiti, uretriti, pielonefriti
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Infezioni cutanee e dei tessuti molli: foruncoli, ascessi, impetigine
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Infezioni ossee: osteomielite in casi selezionati.
Il cefacloro è spesso utilizzato quando si sospetta un’infezione sostenuta da batteri resistenti alle penicilline o ad altre cefalosporine di prima generazione.
Come si assume il cefacloro
↑ topIl cefacloro viene assunto per via orale, generalmente sotto forma di capsule, compresse a rilascio prolungato o sospensione orale per uso pediatrico.
Modalità di somministrazione
↑ topLa posologia varia a seconda dell’età del paziente, della gravità dell’infezione e della risposta individuale al trattamento.
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Adulti: in genere, 250-500 mg ogni 8 ore
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Bambini: il dosaggio viene calcolato in base al peso corporeo, di solito 20-40 mg/kg/die suddivisi in 2-3 somministrazioni.
Nelle infezioni più gravi o resistenti, il medico può aumentare la dose giornaliera.
Indicazioni pratiche
↑ topÈ preferibile assumere il cefacloro a stomaco vuoto per favorirne l’assorbimento, salvo diversa indicazione medica. È importante completare l’intero ciclo di terapia anche in caso di miglioramento dei sintomi.
Effetti collaterali del cefacloro
↑ topIl cefacloro è generalmente ben tollerato, ma, come tutti gli antibiotici, può causare effetti collaterali.
Reazioni comuni
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Disturbi gastrointestinali: nausea, diarrea, dolori addominali
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Aumento transitorio degli enzimi epatici.
Reazioni avverse più rare
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Reazioni allergiche gravi come anafilassi
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Colite pseudomembranosa dovuta a Clostridioides difficile
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Alterazioni ematologiche: neutropenia, trombocitopenia.
È essenziale contattare il medico se compaiono sintomi di reazione allergica come gonfiore del viso, difficoltà respiratorie o eruzioni cutanee estese.
Controindicazioni e precauzioni
↑ topL’uso del cefacloro presenta alcune controindicazioni e richiede particolari attenzioni in specifici gruppi di pazienti.
Controindicazioni principali
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Ipersensibilità nota alle cefalosporine
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Storia di gravi reazioni allergiche ai β-lattamici.
Precauzioni
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Pazienti con insufficienza renale: potrebbe essere necessario un aggiustamento del dosaggio
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Gravidanza e allattamento: il cefacloro attraversa la barriera placentare e viene escreto nel latte materno, pertanto l’uso deve essere valutato attentamente
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Monitoraggio della funzione renale ed epatica in caso di terapie prolungate.
Il medico valuterà sempre il rapporto rischio-beneficio prima di prescrivere il farmaco in queste condizioni.
Resistenze e uso corretto del cefacloro
↑ topL’aumento delle resistenze batteriche rappresenta una problematica crescente anche per antibiotici come il cefacloro.
Buone pratiche di utilizzo
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Seguire attentamente le indicazioni del medico
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Non assumere dosi superiori o inferiori rispetto a quelle prescritte
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Non sospendere il trattamento prima del termine stabilito
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Non utilizzare antibiotici residui da precedenti terapie.
Un uso corretto del cefacloro contribuisce a preservare la sua efficacia terapeutica e a limitare il fenomeno della resistenza antimicrobica.