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Pubblicato inPatologie

Angina instabile: cos’è, sintomi, cause e trattamento

L’angina instabile è una sindrome coronarica acuta causata da un ridotto afflusso di sangue al cuore. Rappresenta un’emergenza medica che richiede diagnosi e trattamento tempestivi per prevenire l’infarto.

Angina instabile

L’angina instabile è una condizione cardiaca che si verifica quando il flusso di sangue al muscolo cardiaco si riduce improvvisamente, causando dolore o disagio toracico. A differenza dell’angina stabile, che si manifesta in modo prevedibile durante lo sforzo, l’angina instabile può insorgere improvvisamente anche a riposo ed è considerata una condizione pre-infartuale. Rientra tra le cosiddette sindromi coronariche acute e richiede un intervento medico urgente.

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Che cos’è l’angina instabile

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L’angina instabile si verifica quando una placca aterosclerotica all’interno delle arterie coronarie si rompe o si danneggia, provocando una riduzione acuta del flusso sanguigno. Questo causa un’ischemia transitoria, ovvero una momentanea carenza di ossigeno al cuore.

Rispetto all’angina stabile, è:

È quindi fondamentale riconoscerla rapidamente e iniziare il trattamento al più presto.

Sintomi dell’angina instabile

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I sintomi dell’angina instabile sono simili a quelli dell’angina classica, ma presentano alcune caratteristiche distintive:

  • dolore toracico più intenso, prolungato o frequente

  • comparsa del dolore anche a riposo o durante il sonno

  • durata del dolore superiore ai 10 minuti

  • dolore che non si attenua con il riposo o con l’assunzione di nitroglicerina

  • sensazione di oppressione, peso o bruciore al petto

  • irradiazione del dolore a spalle, braccia, collo o mandibola

  • sudorazione fredda, nausea o difficoltà respiratoria.

Questi segnali devono essere considerati un campanello d’allarme per un possibile infarto imminente.

Cause e fattori di rischio

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L’angina instabile è quasi sempre causata da un restringimento improvviso o un’ostruzione parziale delle coronarie, dovuto a:

  • rottura o erosione di una placca aterosclerotica

  • formazione di un piccolo trombo (coagulo di sangue)

  • spasmo coronarico

  • aumento improvviso del fabbisogno di ossigeno del cuore.

I fattori di rischio principali sono:

Diagnosi

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La diagnosi di angina instabile si basa su:

  • valutazione clinica dei sintomi

  • elettrocardiogramma (ECG) per rilevare eventuali alterazioni ischemiche

  • esami del sangue, in particolare la troponina, che in genere è negativa (a differenza dell’infarto)

  • ecocardiogramma per valutare la funzione cardiaca

  • coronarografia, nei casi selezionati, per visualizzare eventuali restringimenti o occlusioni delle arterie coronarie.

È essenziale differenziare l’angina instabile da altre sindromi coronariche acute come l’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI).

Trattamento

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Il trattamento dell’angina instabile ha come obiettivi:

  • ripristinare il flusso di sangue al cuore

  • prevenire l’infarto miocardico

  • alleviare i sintomi.

Di seguito, le terapie possibili per il trattamento di questa condizione clinica.

Trattamento farmacologico

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  • antiaggreganti piastrinici (aspirina, clopidogrel) per prevenire la formazione di trombi

  • eparine o anticoagulanti per ridurre il rischio trombotico

  • beta-bloccanti per ridurre la richiesta di ossigeno del cuore

  • nitrati per dilatare i vasi e alleviare il dolore

  • statine per abbassare il colesterolo e stabilizzare le placche.

Intervento coronarico

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Nei casi in cui il rischio è elevato, può essere necessario eseguire un’angioplastica coronarica con stent, per riaprire le arterie ostruite e ripristinare la circolazione.

Prevenzione

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La prevenzione dell’angina instabile coincide con quella dell’aterosclerosi e delle malattie cardiovascolari in generale. È fondamentale:

Differenze con l’angina stabile

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Le principali differenze rispetto all’angina stabile sono:

  • insorgenza imprevedibile (non legata allo sforzo)

  • durata maggiore dell’episodio

  • maggiore intensità del dolore

  • rischio evolutivo verso l’infarto

Mentre l’angina stabile può essere gestita in ambito ambulatoriale, l’angina instabile richiede il ricovero ospedaliero.

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Prognosi

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Se trattata tempestivamente, l’angina instabile può essere risolta senza conseguenze permanenti. Tuttavia, se non riconosciuta o trascurata, può evolvere rapidamente in infarto miocardico o causare gravi complicanze.

La prognosi dipende da:

  • tempestività dell’intervento

  • grado di ostruzione delle arterie

  • presenza di altre patologie (diabete, insufficienza cardiaca, ecc.).