- Che cos’è l’angina instabile
- Sintomi dell’angina instabile
- Cause e fattori di rischio
- Diagnosi
- Trattamento
- Prevenzione
- Differenze con l’angina stabile
- Prognosi
L’angina instabile è una condizione cardiaca che si verifica quando il flusso di sangue al muscolo cardiaco si riduce improvvisamente, causando dolore o disagio toracico. A differenza dell’angina stabile, che si manifesta in modo prevedibile durante lo sforzo, l’angina instabile può insorgere improvvisamente anche a riposo ed è considerata una condizione pre-infartuale. Rientra tra le cosiddette sindromi coronariche acute e richiede un intervento medico urgente.
Prenota una visita cardiologica
Che cos’è l’angina instabile
↑ topL’angina instabile si verifica quando una placca aterosclerotica all’interno delle arterie coronarie si rompe o si danneggia, provocando una riduzione acuta del flusso sanguigno. Questo causa un’ischemia transitoria, ovvero una momentanea carenza di ossigeno al cuore.
Rispetto all’angina stabile, è:
-
meno prevedibile
-
più grave
-
potenzialmente evolutiva verso l’infarto miocardico.
È quindi fondamentale riconoscerla rapidamente e iniziare il trattamento al più presto.
Sintomi dell’angina instabile
↑ topI sintomi dell’angina instabile sono simili a quelli dell’angina classica, ma presentano alcune caratteristiche distintive:
-
dolore toracico più intenso, prolungato o frequente
-
comparsa del dolore anche a riposo o durante il sonno
-
durata del dolore superiore ai 10 minuti
-
dolore che non si attenua con il riposo o con l’assunzione di nitroglicerina
-
sensazione di oppressione, peso o bruciore al petto
-
irradiazione del dolore a spalle, braccia, collo o mandibola
Questi segnali devono essere considerati un campanello d’allarme per un possibile infarto imminente.
Cause e fattori di rischio
↑ topL’angina instabile è quasi sempre causata da un restringimento improvviso o un’ostruzione parziale delle coronarie, dovuto a:
-
rottura o erosione di una placca aterosclerotica
-
formazione di un piccolo trombo (coagulo di sangue)
-
spasmo coronarico
-
aumento improvviso del fabbisogno di ossigeno del cuore.
I fattori di rischio principali sono:
-
ipercolesterolemia
-
età avanzata
-
familiarità per malattie cardiovascolari.
Diagnosi
↑ topLa diagnosi di angina instabile si basa su:
-
valutazione clinica dei sintomi
-
elettrocardiogramma (ECG) per rilevare eventuali alterazioni ischemiche
-
esami del sangue, in particolare la troponina, che in genere è negativa (a differenza dell’infarto)
-
ecocardiogramma per valutare la funzione cardiaca
-
coronarografia, nei casi selezionati, per visualizzare eventuali restringimenti o occlusioni delle arterie coronarie.
È essenziale differenziare l’angina instabile da altre sindromi coronariche acute come l’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI).
Trattamento
↑ topIl trattamento dell’angina instabile ha come obiettivi:
-
ripristinare il flusso di sangue al cuore
-
prevenire l’infarto miocardico
-
alleviare i sintomi.
Di seguito, le terapie possibili per il trattamento di questa condizione clinica.
Trattamento farmacologico
↑ top-
antiaggreganti piastrinici (aspirina, clopidogrel) per prevenire la formazione di trombi
-
eparine o anticoagulanti per ridurre il rischio trombotico
-
beta-bloccanti per ridurre la richiesta di ossigeno del cuore
-
nitrati per dilatare i vasi e alleviare il dolore
-
statine per abbassare il colesterolo e stabilizzare le placche.
Intervento coronarico
↑ topNei casi in cui il rischio è elevato, può essere necessario eseguire un’angioplastica coronarica con stent, per riaprire le arterie ostruite e ripristinare la circolazione.
Prevenzione
↑ topLa prevenzione dell’angina instabile coincide con quella dell’aterosclerosi e delle malattie cardiovascolari in generale. È fondamentale:
-
smettere di fumare
-
controllare la pressione arteriosa
-
mantenere il colesterolo entro valori normali
-
gestire il diabete
-
seguire una dieta equilibrata e povera di grassi saturi
-
praticare attività fisica regolare
-
evitare stress eccessivo.
Differenze con l’angina stabile
↑ topLe principali differenze rispetto all’angina stabile sono:
-
insorgenza imprevedibile (non legata allo sforzo)
-
durata maggiore dell’episodio
-
maggiore intensità del dolore
-
rischio evolutivo verso l’infarto
Mentre l’angina stabile può essere gestita in ambito ambulatoriale, l’angina instabile richiede il ricovero ospedaliero.
Prenota una visita cardiologica
Prognosi
↑ topSe trattata tempestivamente, l’angina instabile può essere risolta senza conseguenze permanenti. Tuttavia, se non riconosciuta o trascurata, può evolvere rapidamente in infarto miocardico o causare gravi complicanze.
La prognosi dipende da:
-
tempestività dell’intervento
-
grado di ostruzione delle arterie
-
presenza di altre patologie (diabete, insufficienza cardiaca, ecc.).