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Pubblicato inEsami del sangue (Analiti)

Lo zinco nel sangue

Questo test serve a stabilire la quantità di zinco nel sangue, che deve essere ricompresa tra 75 e 110 microgrammi per decilitro.

zinco nel sangue, perché è importante

Che cos’è lo zinco?

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Lo zinco è un minerale essenziale all’organismo per lo svolgimento di diverse funzioni vitali. È un oligoelemento presente tra i 2 grammi e i 4 grammi, e come quantità è secondo soltanto al ferro. Si trova nelle cellule mentre la quantità di zinco ematico, e presente nel plasma, è dell’1% rispetto alla quantità complessiva.

Il fabbisogno quotidiano, per un individuo, è di 15 milligrammi, che arriva a 19 mg nei casi di donna in allattamento.

Quali sono i valori di riferimento dello zinco nel sangue?

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Quantità di zinco nel sangue o nel plasma considerati normali, e che possono essere leggermente diversi in base al laboratorio, sono compresi tra 75 µg/dL e 110 µg/dL sia per l’uomo che per la donna. La tabella che segue indica la quantità di zinco presente negli alimenti che più ne sono ricchi.

Alimento Quantità di zinco (mg/100 g)
Ostriche 25–45
Manzo (carne rossa magra) 6–9
Semi di zucca 7–8
Anacardi 5
Lenticchie cotte 1,3
Yogurt intero 0,6–0,8

alimenti che contengono zinco

A cosa servono le analisi per lo zinco?

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Il test dello zinco nel sangue o nel plasma è utilizzato per misurare i livelli di zinco nell’organismo. Il test può essere richiesto per diverse ragioni. Le principali possono essere:

  • valutazione della carenza di zinco, dovuta a una dieta inadeguata, malassorbimento o malattie croniche
  • valutazione dell’eccesso di zinco, livelli eccessivi possono verificarsi con eccessiva assunzione di integratori di zinco
  • diagnosi di patologie metaboliche, quali morbo di Crohn, sindrome da malassorbimento e malattie epatiche
  • monitoraggio della nutrizione nei pazienti ospedalizzati, specialmente nei pazienti che richiedono nutrizione parenterale.

A cosa serve lo zinco?

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I benefici che lo zinco determina, nei processi biologici in cui è implicato, sono molteplici.

  • Attività enzimatica: questo microelemento è un componente o un cofattore di oltre 300 enzimi coinvolti in processi metabolici, tra cui la digestione, il metabolismo di proteine, carboidrati e grassi, la sintesi del DNA e la divisione cellulare.
  • Sistema immunitario: questo microelemento è essenziale per il mantenimento e il rafforzamento del sistema immunitario.
  • Sintesi delle proteine e divisione cellulare: lo zinco è importante per la crescita e la riparazione dei tessuti, così come per la sintesi delle proteine e la divisione cellulare, processi fondamentali durante la crescita e la guarigione delle ferite.
  • Salute della pelle: questo elemento risulta essenziale per la salute della pelle, perché contribuisce alla guarigione delle ferite e alla produzione di nuove cellule.
  • Funzione cognitiva: lo zinco è coinvolto nella funzione cerebrale e nella trasmissione neuronale. Alcuni studi suggeriscono un legame tra i livelli adeguati di zinco e un miglioramento delle capacità cognitive e della memoria
  • Equilibrio degli ormoni: questo minerale agisce nella regolazione di vari ormoni, inclusi quelli coinvolti nella crescita, nella riproduzione e nell’insulina.

zinco, quando va integrato

Come abbassare i livelli di zinco nel sangue?

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In prima battuta si sospendono eventuali integratori contenenti zinco e si riduce il consumo di alimenti particolarmente ricchi, come ostriche, frutti di mare, semi e frutta secca. Nei casi in cui l’eccesso derivi da esposizione lavorativa, è assolutamente necessario limitare il contatto con polveri o vapori contenenti zinco.

Se i valori sono particolarmente elevati, il medico può valutare terapie specifiche come la somministrazione di chelanti, che legano il metallo facilitandone l’eliminazione. In simili circostanze è importante anche monitorare la funzionalità renale ed epatica, per facilitare l’eliminazione dello zinco dall’organismo.

Chi non deve assumere zinco?

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L’integrazione di zinco non è indicata per tutti: chi segue una dieta equilibrata e varia raramente ha bisogno di supplementi, poiché il fabbisogno viene coperto dagli alimenti.

È poi sconsigliato assumere integratori di zinco senza indicazione medica, perché un eccesso può causare nausea, dolori addominali, mal di testa e interferire con l’assorbimento di altri minerali come rame e ferro. Persone con patologie renali, epatiche o con problemi gastrointestinali dovrebbero prestare particolare attenzione. Inoltre, l’uso prolungato di alte dosi di zinco può interferire con il corretto funzionamento il sistema immunitario anziché rafforzarlo.

Gli integratori non sono raccomandati nei bambini, salvo prescrizione pediatrica, e nelle donne in gravidanza se non strettamente necessario. Si può quindi concludere che l’integrazione di zinco riguarda chi presenta carenze diagnosticate o a chi ha condizioni specifiche che ne aumentano il fabbisogno, e sempre sotto controllo medico.

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Quali sono i sintomi della carenza di zinco?

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La carenza di zinco può determinare diversi sintomi, anche piuttosto gravi. Un livello insufficiente compromette il sistema immunitario, rendendo il corpo più vulnerabile alle infezioni e diminuendo la capacità di difendersi da virus e batteri.

Nei bambini e negli adolescenti, la carenza di zinco può rallentare la crescita e interferire con lo sviluppo fisico, oltre a causare problemi ossei. Anche la guarigione delle ferite risulta più lenta, dal momento che lo zinco è fondamentale per la sintesi del collagene e per la rigenerazione dei tessuti. Le manifestazioni cutanee possono includere infiammazioni, dermatiti, secchezza e desquamazione.

La salute dei capelli è altrettanto influenzata: una carenza di zinco può provocare indebolimento e caduta, mentre l’appetito e i sensi del gusto e dell’olfatto possono diminuire, contribuendo in alcuni casi a una perdita di peso involontaria.

A livello mentale, lo zinco è cruciale per le funzionalità cognitive e per l’umore: una carenza può portare a difficoltà di concentrazione, stanchezza mentale e irritabilità, e in alcuni casi è collegata a stati depressivi. Anche la salute oculare è compromessa, poiché lo zinco protegge la retina e contribuisce a prevenire la degenerazione maculare.

Nella sfera riproduttiva, soprattutto maschile, una carenza può ridurre la qualità dello sperma e i livelli di testosterone, compromettendo la fertilità. Un’alimentazione bilanciata e ricca di zinco o l’uso di integratori sotto controllo medico aiutano a prevenire o correggere questa carenza.