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Gotta: cause, sintomi e possibili cure


La gotta è una patologia caratterizzata da un’elevata concentrazione ematica dell’acido urico che si accumula in forma di cristalli nei tessuti e nelle articolazioni

Che cos’è la gotta?

La gotta è una patologia del metabolismo, la quale comporta un’elevata concentrazione nel sangue di acido urico, il quale si può accumulare, in forma di cristalli, nei tessuti e nelle articolazioni.

Ciò comporta dolori improvvisi, gonfiore, arrossamento nelle aree di accumulo e artriti se l’acido urico si concentra nelle articolazioni. La zona più frequentemente colpita dalla gotta è l’area dell’alluce, ma la malattia può coinvolgere anche le ginocchia, i gomiti, i polsi e le dita.

La zona colpita dalla gotta, che risulta come detto gonfia e calda, può essere così sensibile da risultare particolarmente dolente anche al minimo contatto. 

Gli attacchi di gotta possono avvenire durante momenti di particolare stress o in concomitanza con altre patologie, si possono presentare a distanza di mesi o anni l’uno dall’altro o possono essere ripetuti e comportare, di conseguenza, anche danni irreversibili a carico delle articolazioni che vengono colpite. Quest’ultima eventualità è comune nei pazienti che non curano la malattia.

Le manifestazioni acute della gotta vengono solitamente trattate con terapie a base di cortisonici o antinfiammatori, ma anche seguendo un regime alimentare completo e bilanciato.

Nei casi più severi di gotta, in cui gli attacchi sono ripetuti, potrebbero essere prescritti anche farmaci ad hoc per diminuire i livelli ematici di acido urico.

La gotta colpisce più comunemente la popolazione maschile, ma la sua frequenza cresce in maniera significativa anche tra la popolazione femminile con la menopausa.

Oltre alle terapie farmacologiche, anche uno stile di vita sano può contrastare e prevenire la gotta. A tal proposito, è importante ridurre il consumo di carne e limitare quello di bevande particolarmente zuccherate o alcoliche.

Perché viene la gotta?

Come abbiamo anticipato, la gotta è dovuta all’accumulo di acido urico in forma di cristalli nelle articolazioni, a sua volta determinato dall’aumento della concentrazione ematica di acido urico, noto anche come iperuricemia.

Normalmente, il nostro organismo produce acido urico come prodotto di scarto del metabolismo, in seguito alla degradazione delle cosiddette purine, contenute in cibi come fegato, frattaglie e frutti di mare. Anche il consumo di bevande alcoliche o zuccherate con il fruttosio può aumentare i livelli di acido urico nel sangue.

L’acido urico dovrebbe essere smaltito attraverso le urine, ma quando la sua concentrazione ematica è troppo elevata, i reni faticano ad eliminarlo, per cui finisce con l’accumularsi a livello dei tessuti e delle articolazioni. Qui si formano i cristalli responsabili delle principali manifestazioni sintomatologiche della gotta, ossia dolore, gonfiore e, in generale, stati infiammatori.

Abbiamo visto le cause dirette della gotta, ma esistono anche dei fattori di rischio che possono favorire l’insorgere di questa patologia. 

In primo luogo, come anticipato, una dieta scorretta è senza dubbio uno dei principali fattori di rischio. In particolare, lo è un regime alimentare ricco di carne, pesce, bevande zuccherate e alcoliche che comporta un rischio aumentato di obesità. I pazienti che soffrono di questa condizione producono una quantità maggiore di acido urico che mette sotto stress i loro reni, non più in grado di smaltirlo.

Ci sono poi alcune condizioni cliniche o patologie che aumentano le probabilità di ammalarsi anche di gotta quali:

La concentrazione di acido urico può aumentare anche a causa dell’assunzione di alcuni farmaci utilizzati per il trattamento dell’ipertensione. Lo stesso discorso può valere per i farmaci anti-rigetto prescritti, ad esempio, in seguito ad un trapianto di organo.

Un ruolo chiave nell’aumentare le probabilità di ammalarsi di gotta lo gioca anche la familiarità con questa patologia, ossia la presenza in famiglia di persone che hanno sofferto o soffrono di gotta.

Sono associati al rischio di ammalarsi e sviluppare attacchi di gotta anche i traumi o gli interventi chirurgici.

Infine, come accennato, la gotta si verifica più comunemente tra la popolazione maschile e tra quella femminile dopo la menopausa. Nelle donne in menopausa, infatti, i livelli di acido urico nel sangue tendono ad aumentare e ad avvicinarsi a quelli degli uomini. Questo è il motivo per cui gli uomini, rispetto alle donne, sviluppano la gotta in età più giovane, solitamente nella fascia compresa tra i 30 e i 50 anni.

Come si fa a sapere se si ha la gotta?

La gotta può essere identificata in seguito ad un esame obiettivo ed una valutazione delle principali manifestazioni sintomatologiche o attraverso analisi ed esami strumentali. Di seguito vediamo allora quali sono i sintomi più comuni della patologia e quali gli esami solitamente prescritti per effettuare una diagnosi.

Sintomi

Come abbiamo anticipato, il principale sintomo della gotta è il dolore intenso a livello articolare. L’area più soggetta a questo tipo di manifestazione è quella dell’alluce, ma possono essere coinvolte anche le articolazioni di dita, polsi, gomiti, ginocchia e caviglie. Gli attacchi di gotta sono solitamente più intensi nelle prime 12-24 ore.

Le articolazioni risultano arrossate, gonfie, particolarmente sensibili e calde al tatto.

La sintomatologia può durare da alcuni giorno fino ad un massimo di diverse settimane.

In caso di nuovi attacchi, questi hanno una durata maggiore rispetto al primo e tendono a colpire più articolazioni, il cui movimento risulta progressivamente più limitato.


La presenza di articolazioni particolarmente infiammate associata a febbre potrebbe essere il segnale dello sviluppo di un’infezione. In questi casi, è necessario rivolgersi tempestivamente al medico per scongiurare complicazioni più severe e danni permanenti alle articolazioni.

Si parla di gotta cronica quando gli attacchi si ripetono più volte nell’arco dell’anno. I pazienti con gotta cronica devono seguire una terapia a base di farmaci specifici.

I pazienti malati di gotta di lungo corso possono sviluppare una particolare forma della patologia, detta tofacea, per via dei tofi, piccoli e duri noduli bianchi che si accumulano sotto pelle e risultano dolorosi al tatto. Si possono sviluppare principalmente intorno alle articolazioni, ai lobi delle orecchie e ai reni, in quanto i cristalli di acido urico, accumulandosi nel tratto urinario, possono causare calcoli renali.

Diagnosi

Innanzitutto, ai fini della formulazione di una diagnosi, vengono solitamente prescritti degli esami del sangue, tra cui:

  • uricemia, per misurare la concentrazione ematica di acido urico
  • creatininemia (livelli di creatinina nel sangue per valutare la funzionalità dei reni)

Le analisi ematiche, tuttavia, da sole non bastano, in quanto alti livelli di acido urico nel sangue non comportano necessariamente attacchi acuti di gotta.

Per questa ragione, il medico può richiedere esami radiografici delle articolazioni per verificare l’eventuale presenza di cristalli di acido urico.

Altri esami che possono essere prescritti sono:

Come si cura la gotta?

Il trattamento della gotta prevede, innanzitutto, la prescrizione di farmaci antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS.

Dopodiché, per alleviare i dolori dovuti agli attacchi possono essere assunti antidolorifici, sempre su indicazione e prescrizione medica.

Anche i farmaci a base di corticosteroidi aiutano a ridurre l’infiammazione e, di conseguenza, la sintomatologia dolorosa. 

Farmaci specifici per ridurre la concentrazione ematica di acido urico sono indicati per gli stadi più avanzati della malattia. Quando cioè sono già presenti danni articolari o sono stati coinvolti i reni.

Questi farmaci si dividono in due gruppi: quelli che bloccano direttamente la produzione di acido urico e quelli che, invece, nel favoriscono l’eliminazione attraverso le urine.