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In cosa consiste la visita reumatologica?
La visita reumatologica è un consulto specialistico volto a diagnosticare e gestire le malattie reumatiche, un gruppo di patologie che può coinvolgere articolazioni, muscoli, ossa e tessuti connettivi. Non si limita solo al dolore articolare, ma prende in considerazione anche segni sistemici come febbre, affaticamento, perdita di peso, rigidità articolare, gonfiore o alterazioni cutanee. Durante la visita, il reumatologo raccoglie informazioni dettagliate sulla storia clinica del paziente, valutando sintomi attuali, malattie pregresse, eventuali familiarità con patologie reumatiche e farmaci assunti.
Quando è necessario rivolgersi al reumatologo?
Rivolgersi a un reumatologo è consigliabile ogni volta che si manifestano sintomi articolari o muscolari persistenti, soprattutto se non migliorano con farmaci comuni o rimedi casalinghi.
Dolori articolari che durano più di sei settimane, rigidità mattutina, gonfiore, arrossamento o dolore diffuso ai muscoli possono essere segnali di patologie come artrite reumatoide, artrosi, connettiviti o altre malattie autoimmuni.
Anche sintomi sistemici apparentemente generici, come stanchezza cronica, affanno o perdita di peso, possono indicare una malattia reumatica in fase iniziale.
È importante sottolineare che le malattie reumatiche non colpiscono solo gli anziani: bambini, adulti e persone in età lavorativa possono essere interessati da forme di artrite giovanile, polimialgia reumatica o osteoporosi. Inoltre, alcune patologie croniche richiedono monitoraggio periodico anche in assenza di dolore, poiché i danni articolari o sistemici possono svilupparsi in modo silenzioso.
Come si svolge una visita reumatologica?
La visita reumatologica si articola in più fasi. Si inizia con l’anamnesi, durante la quale il medico raccoglie informazioni dettagliate sui sintomi, la loro durata, localizzazione e intensità, oltre a valutare eventuali fattori scatenanti o allevianti.
Il reumatologo indaga anche lo stile di vita, l’alimentazione, la presenza di altre patologie, l’assunzione di farmaci e la familiarità per malattie reumatiche. Segue l’esame obiettivo, che include la valutazione delle articolazioni, dei muscoli e delle ossa, alla ricerca di segni di infiammazione, liquido sinoviale o alterazioni funzionali.
Quando necessario, il medico può richiedere accertamenti strumentali come l’ecografia articolare, o procedure come l’artrocentesi (prelievo di liquido articolare) per identificare infiammazioni, cristalli di acido urico o depositi di pirofosfato di calcio, tipici rispettivamente di gotta e condrocalcinosi.
Spesso occorre integrare la valutazione clinica anche con esami di laboratorio, tra cui marcatori infiammatori, autoanticorpi o altri indicatori specifici.
Al termine della visita, il reumatologo definisce un piano diagnostico e terapeutico, che può includere terapie farmacologiche, consigli su attività fisica e prevenzione. I pazienti ricevono inoltre indicazioni su eventuali controlli periodici per monitorare l’evoluzione della patologia e l’efficacia delle terapie.
Quali esami può richiedere il reumatologo?
A conclusione della valutazione clinica, come già indicato, il reumatologo può suggerire diversi esami per confermare o approfondire la diagnosi. Tra i più comuni ci sono alcuni esami del sangue, quali:
- la VES (velocità di eritrosedimentazione)
- la PCR (proteina C-reattiva)
- l’emocromo completo
- la funzionalità renale ed epatica
- specifici marker autoimmuni come gli anticorpi antinucleo (ANA) o il fattore reumatoide.
Questi test aiutano a identificare infiammazioni, processi autoimmuni o altre alterazioni sistemiche associate a patologie reumatiche. Per valutare lo stato delle articolazioni e dei tessuti circostanti, possono essere prescritte radiografie, ecografie articolari o risonanze magnetiche.
In alcuni casi particolari, il medico può ricorrere a infiltrazioni intra-articolari, che consentono di analizzare il liquido articolare e, se necessario, somministrare farmaci specifici direttamente nell’articolazione interessata. L’obiettivo di questi esami non è solo confermare la diagnosi, ma anche definire un piano terapeutico mirato e personalizzato, prevenire danni articolari irreversibili e monitorare l’evoluzione della malattia nel tempo.
Come vestirsi per una visita reumatologica?
Per facilitare la valutazione articolare e muscolare, è consigliabile indossare abiti comodi e facilmente rimovibili. Pantaloni larghi o con elastico, magliette a maniche corte e scarpe comode permettono al medico di osservare e muovere liberamente le articolazioni di mani, polsi, ginocchia, caviglie e spalle senza creare fastidio al paziente.
È inoltre consigliabile avere a disposizione eventuali referti, esami precedenti o immagini radiologiche, così da fornire al medico un quadro completo e velocizzare la valutazione. Vestirsi in modo pratico non solo rende più semplice l’esame, ma contribuisce anche a ridurre il tempo necessario per la visita, consentendo al reumatologo di concentrarsi sull’osservazione e sulla diagnosi senza interruzioni o difficoltà logistiche.
Quanto costa la visita Reumatologica?
Una visita Reumatologica al Santagostino costa da 95 euro. Attenzione: il prezzo minimo indicato può variare in alcune città.
Specialità
- Reumatologia