- Cosa è la scialoadenite?
- Scialoadenite, sintomi
- Come mai si infiamma la ghiandola salivare?
- Come far sgonfiare la ghiandola salivare?
- Diagnosi e trattamento
Cosa è la scialoadenite?
↑ topLa scialoadenite è l’infiammazione di una ghiandola salivare. Può presentarsi come scialoadenite acuta o scialoadenite cronica. L’area interessata solitamente è quella della della ghiandola sottomandibolare (80%) o della parotide (20%). In altri casi, molto più rari, può presentarsi nelle ghiandole sottolinguali o salivari minori della bocca.
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Scialoadenite, sintomi
↑ topI pazienti affetti da scialoadenite notano la comparsa di una tumefazione spesso dolente e dura, sotto il mento nel caso della ghiandola sottomandibolare oppure davanti e sotto all’orecchio, nel caso della ghiandola parotide.
Altri sintomi concomitanti sono:
- arrossamento della pelle anche all’esterno
- fuoriuscita di saliva densa e amara (anche simil sabbiosa)
- formazione di pus nel cavo orale
- mal di testa
- febbre
- brividi, soprattutto nei casi infettivi
Le recidive e le forme croniche possono essere invece asintomatiche e presentarsi solo con la tumefazione della zona interessata.
La scialoadenite può essere riconosciuta da un medico specialista tramite esame visivo e palpazione dell’area interessata. Eventualmente si può ricorrere ad una ecografia del collo e delle ghiandole salivari, e in caso di ulteriori dubbi, ad una scialo-endoscopia o TAC/RMN (scialo RM).
Come mai si infiamma la ghiandola salivare?
↑ topLe cause della scialoadenite più frequenti sono:
- calcoli ostruttivi o scialolitiasi
- iposecrezione ghiandolare
- infezioni.
Per quanto riguarda i calcoli, sassolini di cristalli di calcio, essi possono formarsi nella ghiandola oppure all’interno dei dotti che scaricano la saliva e in questo bloccare la distribuzione con conseguente accumulo a monte e gonfiore della ghiandola stessa.
Invece ci possono essere delle cause di iposecrezione salivare che facilitano le infiammazioni delle ghiandole come l’utilizzo di alcuni farmaci (diuretici o antidepressivi), la disidratazione, la secchezza delle fauci (xerostomia) o anche malattie autoimmuni come la sindrome di Sjogren che comporta secchezza di bocca, occhi e altre mucose.
Infine gli agenti responsabili delle infezioni possono essere batteri (Staphylococcus aureus il principale responsabile oppure streptococco), agenti virali (parotite, herpes o virus influenzali), traumi o lesioni (intesi anche come postumi di radioterapia del cavo orale o limitrofa).
Come far sgonfiare la ghiandola salivare?
↑ topPer far sgonfiare la ghiandola salivare è opportuno seguire il trattamento farmacologico indicato dal medico specialista. Oltre a ciò, è importante
- una abbondante idratazione
- applicare impacchi caldi sull’area dolente e massaggiare la zona colpita in modo da facilitare il drenaggio della saliva
- seguire un’accurata igiene orale, eventualmente anche con sciacqui di collutorio di clorexidina
- l’assunzione di alimenti in grado di stimolare la salivazione (scialogoghi) come caramelle dure o succo di limone.
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Diagnosi e trattamento
↑ topIl medico stabilirà il trattamento farmacologico per le forme acute dopo aver individuato la causa specifica dell’infiammazione delle ghiandole salivari. Normalmente si prescrive una terapia antibiotica, in alcuni casi associata a cortisone e/o a farmaci antidolorifici/antinfiammatori che possono essere utilizzati per attenuare il dolore.
In caso di scialoadenite cronica e recidiva, soprattutto dovuta a scialolitiasi il medico potrebbe valutare un intervento chirurgico per l’asportazione dei calcoli. Per calcoli minori di 5 mm si può pensare all’asportazione con tecnica endoscopica (scialoendoscopia) invece per quelli maggiori di 5 mm il primo passo potrebbe essere la frantumazione in pezzi più piccoli (litotrissia) con apparecchi ad onde d’urto o con laser, che ne facilitino l’espulsione.
Se molto più grandi, i calcoli possono essere rimossi con tecniche endoscopiche mini-invasive che consentono nella maggior parte dei casi (circa il 95%) di non dover sacrificare l’intera ghiandola salivare.