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Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

Cos’è la Mepivacaina cloridrato: utilizzi ed effetti collaterali

A cosa serve, meccanismo d’azione e dosaggi. Guida completa sull’anestetico locale per procedure mediche

Mepivacaina cloridrato

La mepivacaina cloridrato è un anestetico locale appartenente alla famiglia delle aminoamidi, utilizzato ampiamente in ambito medico e odontoiatrico per fornire anestesia regionale e locale.

Questo principio attivo si distingue per la sua efficacia, durata d’azione intermedia e profilo di sicurezza favorevole, rendendolo una scelta preferita per molte procedure cliniche.

Che cos’è la mepivacaina cloridrato

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La mepivacaina cloridrato è un anestetico locale sintetico derivato dall’acido para-aminobenzoico, caratterizzato da una struttura chimica aminoamidica che gli conferisce stabilità e efficacia. Il sale cloridrato aumenta la solubilità in acqua, facilitando la preparazione di soluzioni iniettabili stabili.

La molecola presenta un anello aromatico collegato attraverso un legame ammidico a una catena alifatica terminante con un gruppo amminico terziario. Questa struttura è responsabile delle proprietà farmacologiche del composto, inclusa la capacità di bloccare i canali del sodio.

Il farmaco è disponibile in diverse concentrazioni, tipicamente 1%, 2% e 3%, con o senza vasocostrittori come l’epinefrina. La scelta della concentrazione dipende dal tipo di procedura, dalla profondità di anestesia richiesta e dalla durata dell’intervento.

Meccanismo d’azione neurologico

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Il meccanismo d’azione della mepivacaina si basa sul blocco reversibile dei canali del sodio voltaggio-dipendenti presenti nelle membrane delle fibre nervose. Questo blocco impedisce la generazione e la propagazione dei potenziali d’azione lungo i nervi.

La mepivacaina si lega preferenzialmente ai canali del sodio quando questi si trovano nello stato inattivato, stabilizzando questa conformazione e prevenendo la loro riapertura. Questo meccanismo è responsabile dell’effetto anestetico e della sua reversibilità.

L’azione è selettiva per le fibre nervose, con particolare affinità per le fibre di piccolo calibro che trasmettono gli impulsi dolorifici. Questa selettività spiega perché l’anestesia locale può bloccare la sensazione di dolore mantenendo altre funzioni nervose.

Indicazioni terapeutiche principali

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L’anestesia locale per procedure odontoiatriche rappresenta l’indicazione più comune della mepivacaina cloridrato. Il farmaco è efficace per estrazioni dentarie, otturazioni, procedure endodontiche e interventi chirurgici orali di varia complessità.

L’anestesia regionale per piccoli interventi chirurgici costituisce un’altra importante applicazione. La mepivacaina può essere utilizzata per blocchi nervosi periferici, anestesia infiltrativa e procedure dermatologiche che richiedono anestesia locale.

Le procedure diagnostiche dolorose, come biopsie cutanee, suture di ferite e rimozione di lesioni superficiali, beneficiano dell’uso della mepivacaina per garantire comfort al paziente durante l’esecuzione.

Dosaggi e concentrazioni

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Il dosaggio della mepivacaina varia in base alla procedura, alla sede di iniezione e alle caratteristiche del paziente. Per l’anestesia infiltrativa, si utilizzano tipicamente 1-5 ml di soluzione all’1-2%, fornendo anestesia efficace per procedure di durata limitata.

Per l’anestesia regionale e i blocchi nervosi, possono essere necessari volumi maggiori, fino a 20-30 ml di soluzione all’1%, sempre rispettando la dose massima sicura di 4-5 mg/kg di peso corporeo negli adulti.

La concentrazione al 3% è riservata principalmente all’anestesia dentale profonda e a procedure che richiedono un blocco nervoso più intenso e duraturo. È importante calcolare attentamente la dose totale per evitare sovradosaggi.

Farmacocinetica e durata d’azione

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L’assorbimento sistemico della mepivacaina dipende dal sito di iniezione, dalla vascolarizzazione locale e dalla presenza di vasocostrittori. L’assorbimento è più rapido da siti altamente vascolarizzati come la mucosa orale.

La distribuzione avviene rapidamente nei tessuti altamente perfusi, con legame alle proteine plasmatiche di circa il 75%. Il farmaco attraversa facilmente la barriera emato-encefalica e può attraversare la placenta.

Il metabolismo è principalmente epatico, attraverso idrolisi ammidica catalizzata da enzimi microsomiali. L’emivita di eliminazione è di circa 1,5-3 ore, con escrezione renale dei metaboliti. La durata dell’effetto anestetico locale varia da 1 a 3 ore.

Vantaggi rispetto ad altri anestetici

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La mepivacaina presenta diversi vantaggi rispetto ad altri anestetici locali. Ha un’insorgenza d’azione relativamente rapida, tipicamente entro 3-5 minuti dall’iniezione, e una durata intermedia che la rende adatta per molte procedure.

Il farmaco è ben tollerato e causa meno reazioni allergiche rispetto agli anestetici del gruppo estere. La stabilità chimica è elevata, permettendo la conservazione delle soluzioni per periodi prolungati senza degradazione significativa.

La mepivacaina ha un buon profilo di sicurezza cardiovascolare e neurologica alle dosi terapeutiche, con minori effetti sistemici rispetto ad alcuni altri anestetici locali di pari efficacia.

Effetti collaterali locali

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Gli effetti collaterali locali della mepivacaina sono generalmente lievi e transitori. Il dolore o il bruciore al sito di iniezione sono comuni ma di breve durata, spesso correlati alla tecnica di iniezione piuttosto che al farmaco stesso.

L’edema locale e l’eritema possono verificarsi, specialmente in pazienti sensibili o quando vengono utilizzati volumi maggiori di soluzione. Questi effetti si risolvono spontaneamente entro poche ore.

Raramente può verificarsi parestesia persistente, generalmente associata a trauma meccanico durante l’iniezione piuttosto che a tossicità diretta del farmaco. È importante utilizzare tecniche di iniezione appropriate per minimizzare questo rischio.

Effetti collaterali sistemici

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Gli effetti collaterali sistemici della mepivacaina sono dose-dipendenti e generalmente si verificano solo con sovradosaggi o assorbimento sistemico rapido. I sintomi neurologici precoci includono vertigini, tinnito, agitazione e confusione mentale.

A dosaggi più elevati possono verificarsi convulsioni, depressione respiratoria e coma. È importante riconoscere precocemente questi segni per implementare misure terapeutiche appropriate.

Gli effetti cardiovascolari includono inizialmente ipertensione e tachicardia, seguiti da ipotensione, bradicardia e possibili aritmie cardiache. Il monitoraggio è essenziale durante procedure che utilizzano grandi volumi di anestetico.

Controindicazioni specifiche

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Le principali controindicazioni alla mepivacaina includono l’ipersensibilità nota al farmaco o ad altri anestetici aminoamidici. Le reazioni allergiche vere sono rare ma possono essere severe quando si verificano.

I disturbi della conduzione cardiaca, come il blocco atrioventricolare avanzato, rappresentano controindicazioni relative, poiché gli anestetici locali possono aggravare questi disturbi attraverso il blocco dei canali del sodio cardiaci.

L’infezione attiva al sito di iniezione costituisce una controindicazione temporanea, poiché l’iniezione può facilitare la diffusione dell’infezione ai tessuti profondi.

Precauzioni per popolazioni speciali

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I pazienti anziani possono essere più sensibili agli effetti della mepivacaina e richiedere dosaggi ridotti. La clearance del farmaco può essere diminuita, aumentando il rischio di accumulo e tossicità sistemica.

Durante la gravidanza, la mepivacaina attraversa la placenta ma è considerata relativamente sicura quando utilizzata alle dosi raccomandate. È importante evitare l’iniezione intravascolare accidentale che potrebbe causare effetti fetali.

I pazienti con compromissione epatica possono avere un metabolismo ridotto della mepivacaina, richiedendo aggiustamenti del dosaggio e monitoraggio più attento per segni di tossicità sistemica.

Tecniche di somministrazione

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La tecnica di iniezione appropriata è cruciale per l’efficacia e la sicurezza della mepivacaina. L’aspirazione prima dell’iniezione è essenziale per evitare l’iniezione intravascolare accidentale, che può causare tossicità sistemica acuta.

L’iniezione dovrebbe essere lenta e graduale, permettendo la diffusione del farmaco nei tessuti target. L’uso di aghi sottili riduce il trauma tissutale e il dolore durante l’iniezione.

La scelta del sito di iniezione deve considerare l’anatomia locale e la distribuzione nervosa per ottimizzare l’efficacia dell’anestesia. È importante evitare l’iniezione direttamente nei tronchi nervosi per prevenire danni neurologici.

Associazione con vasocostrittori

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L’associazione della mepivacaina con vasocostrittori come l’epinefrina può prolungare la durata d’azione e ridurre l’assorbimento sistemico. Questa combinazione è particolarmente utile per procedure più lunghe.

I vasocostrittori sono controindicati in pazienti con malattie cardiovascolari severe, ipertensione non controllata o in aree con circolazione terminale come dita delle mani e dei piedi.

La concentrazione di vasocostrittore deve essere la minima efficace, tipicamente 1:100.000 o 1:200.000 per l’epinefrina, per minimizzare gli effetti cardiovascolari sistemici.

Gestione delle complicanze

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In caso di sovradosaggio o reazione avversa, il trattamento è principalmente sintomatico e di supporto. È importante mantenere le vie aeree pervie e fornire supporto respiratorio se necessario.

Le convulsioni possono essere trattate con benzodiazepine, mentre l’ipotensione severa può richiedere fluidi endovenosi e supporto vasopressorio. È essenziale avere disponibili farmaci e attrezzature per la rianimazione.

La prevenzione rimane l’approccio migliore, attraverso l’uso di dosaggi appropriati, tecniche di iniezione corrette e monitoraggio del paziente durante e dopo la procedura.