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Pubblicato inPatologie

Meningite: che cos’è e quali sono le cause

La meningite è un’infiammazione molto pericolosa delle membrane che circondano il midollo spinale e il cervello. Si tratta di una patologia che ­­­può esser prevenuta con il vaccino. Tutto quello che c’è da sapere

Cos’è la meningite?

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Con il termine meningite intendiamo un’infiammazione delle meningi, cioè delle membrane che proteggono e avvolgono il cervello e il midollo spinale. Si tratta di una patologia generalmente causata da agenti patogeni esterni, quali virus, batteri o funghi.

Può essere anche di tipo non infettivo ed essere quindi determinata da:

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Diffusione meningite

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In Italia, i casi di malattia invasiva da meningococco sono rari: l’Istituto Superiore di Sanità indica un’incidenza intorno a 0,2 – 0,3 casi per 100.000 abitanti, secondo i dati aggiornati al 2023. La maggiore frequenza si ha nei bambini sotto i 5 anni e negli adolescenti.

Nel mondo, l’OMS stima circa 2,5 milioni di casi di meningite all’anno, sempre con dati riferibili al2023, con i picchi più elevati nella cosiddetta cintura della meningite in Africa (zona subsahariana compresa dal Senegal all’Etiopia), zone nella quale si hanno epidemie di meningite durante la stagione secca.

Cosa sono le meningi?

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Le meningi sono le tre membrane protettive che rivestono cervello e midollo spinale, formando una barriera tra il Sistema Nervoso Centrale e il resto del corpo. Garantiscono protezione meccanica, partecipano alla circolazione del liquido cerebrospinale e contribuiscono alla difesa da infezioni e infiammazioni.

Dall’esterno verso l’interno si distinguono:

  • dura madre: la più resistente e aderisce alla superficie interna del cranio
  • aracnoide: strato sottile che crea uno spazio chiamato subaracnoideo, all’interno del quale circola il liquido cerebrospinale, che tra le sue funzioni ha quelle di ammortizzare i tessuti nervosi e di proteggerli da eventuali urti
  • pia madre: membrana più interna che aderisce direttamente al cervello, seguendone tutte le pieghe. Presenta le arterie responsabili del flusso sanguigno del SNC.

Sintomi della meningite, quali sono?

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I tre sintomi inconfondibili della meningite sono:

  • febbre alta improvvisa
  • mal di testa intenso
  • rigidità nucale, sensazione di rigidità della parte posteriore del collo 

Altri possibili sintomi includono:

  • vomito a getto
  • fotofobia
  • sonnolenza o confusione
  • convulsioni
  • eruzione cutanea sotto forma di petecchie, nelle forme meningococciche
  • irritabilità nei bambini piccoli
  • fontanella bombata nei lattanti.

meningite, sintomi inconfondibili e segni

Cause della meningite

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L’origine della meningite può essere, come abbiamo visto, di natura batterica, virale o fungina, ma esistono anche altre forme di questa patologia di tipo non infettivo che possono essere dovute a reazioni avverse a determinati farmaci o legate a tumori.

Si parla di meningite asettica per descrivere la forma virale della malattia. Si tratta della forma più comune e anche di quella meno severa. Tra le cause più comuni di meningite asettica ci sono gli Enterovirus e gli Herpesvirus.

È, invece, più rara la meningite di origine batterica, detta meningoencefalite batterica, che può risultare estremamente pericolosa se non diagnosticata in tempo e curata in maniera adeguata. Le forme di meningite batterica sono provocate nella maggior parte dei casi da Streptococcus pneumoniae (pneumococco), che si trasmette attraverso le vie respiratorie e che può arrivare, tramite il flusso ematico, fino alle meningi.

L’incidenza delle meningiti da pneumococco è maggiore negli anziani e nei bambini inferiori ai 5 anni di età.

L’altro batterio responsabile della meningite è il Neisseria meningitidis (meningite da meningococco), presente in una forma non aggressiva per l’organismo in circa il 20% della popolazione umana. Anche questo patogeno si può diffondere attraverso le prime vie respiratorie e arrivare alle meningi tramite flusso sanguigno. La sua concentrazione ematica può aumentare al punto da superare il sistema di protezione del cervello, la cosiddetta barriera emato-encefalica, causando un’infiammazione crescente nel tempo.

La malattia può essere causata anche da Listeria monocytogenes, un batterio che si può trovare sui cibi crudi, in casi rari e gravi anche le infezioni da enterococco possono portare alla malattia.

Esistono, infine, forme di meningiti causate da micosi. Queste, però, riguardano soprattutto soggetti che hanno un sistema immunitario compromesso e nei quali questa patologia può avere anche conseguenze fatali.

Cause fungine, parassitarie e non infettive

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Le forme fungine sono rare e colpiscono soprattutto persone con sistema immunitario compromesso. Il patogeno più frequente è Cryptococcus neoformans, associato a HIV/AIDS, trapianti o terapie immunosoppressive. Altri funghi possibili includono Candida e Histoplasma, spesso con esordio lento e sintomi progressivi.

Le meningiti parassitarie sono invece eccezionali ma molto gravi. La più nota è quella da Naegleria fowleri, un’ameba presente in acque dolci calde che può entrare attraverso il naso durante immersioni. Altri parassiti possibili sono Angiostrongylus cantonensis e Toxoplasma gondii nei soggetti immunodepressi.

Le forme non infettive non dipendono da un agente patogeno. Possono essere causate da malattie autoimmuni (come lupus), tumori, traumi cranici o reazioni a farmaci.

Incubazione

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Il periodo di incubazione varia a seconda dell’agente patogeno. Nel caso della m. da meningococco, solitamente i sintomi esordiscono entro 4 giorni fino a un massimo di 10. Nella forma dovuta allo pneumococco bastano 4 giorni. Se l’agente è la Listeria monocytogenes possono volerci anche 3 settimane.

Come si trasmette?

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La trasmissione dipende dall’agente specifico. La meningite da meningococco si trasmette tramite goccioline respiratorie (saliva, secrezioni nasali) emesse con tosse, starnuti o baci. Serve contatto stretto e prolungato: conviventi, compagni di stanza, partner. Non si prende toccando superfici.

Il contatto può riguardare anche sangue infetto o feci contaminate, o avendo rapporti con chi è già infetto. Il batterio può essere presente in portatori sani e diventare contagioso da 7 giorni prima dei sintomi fino a 24 ore dopo l’inizio dell’antibiotico.

La meningite da pneumococco deriva da batteri presenti nel naso e nella gola. Non è considerata altamente contagiosa come il meningococco: la trasmissione avviene soprattutto in famiglia, negli asili o in persone vulnerabili (anziani, bambini piccoli).

Gli enterovirus che causano meningite virale si diffondono tramite:

  • goccioline respiratorie
  • contatto con feci o superfici contaminate
  • mani non lavate dopo il cambio pannolino

Non basta trovarsi nella stessa stanza: il rischio aumenta con contatto diretto, scarsa igiene e ambienti affollati.

La Listeria monocytogenes non si trasmette tra persone ma attraverso alimenti contaminati (formaggi non pastorizzati, carni crude). Le meningiti fungine non sono contagiose, e tendono a colpire persone con deficit immunitario.

Come si cura la meningite?

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La terapia della meningite varia a seconda dell’agente scatenante:

  • La meningite virale si risolve nell’arco di 7-10 giorni, non richiede cure farmacologiche specifiche e visto che si tratta della forma più comune si risolve generalmente senza gravi conseguenze
  • La meningite batterica è invece la forma più rara e più pericolosa e può portare a conseguenze ben più gravi. Questa forma va sempre trattata con antibiotici.

Spesso i sintomi della meningite vengono confusi con quelli di una semplice influenza, ed è proprio per questo motivo che quando si ha il sospetto di aver contratto questo tipo di infezione e in particolare quando compare questa rigidità del collo, è consigliabile rivolgersi immediatamente al proprio medico.

Meningite, le conseguenze: perché è pericolosa?

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Tra i vari tipi di meningite infettiva, quella batterica è la più pericolosa perché può determinare conseguenze gravi e invalidanti quali:

  • l’amputazione degli arti
  • la presenza di cicatrici provocate dall’infezione
  • epilessia
  • sordità
  • danni cerebrali 
  • cecità permanente o parziale
  • danni alle ghiandole surrenali
  • danni renali.

La meningite si può presentare anche in una forma fulminante e con un conseguente peggioramento delle condizioni generali del paziente nel giro di poche ore, portando addirittura anche alla morte.

A questo quadro generale si può aggiungere anche la comparsa di petecchie che sono piccole macchie di colore rossastro o violaceo e che si presentano in seguito a piccole emorragie dei vasi.

Qualora si tratti della forma batterica, in caso di mancata diagnosi, entro poche ore potrebbero presentarsi:

Con un aggravamento complessivo del quadro clinico e delle condizioni generali del paziente fino alla morte.

Diagnosi della meningite

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È necessario riconoscere tempestivamente la meningite mediante esami specifici quali:

  • puntura lombare, prelievo di liquido cerebro-spinale
  • esami di biologia molecolare che vengono utilizzati per identificare la presenza di tracce di DNA del batterio nell’organismo umano.

L’importanza della diagnosi è dovuta alla gravità della malattia ma anche al fatto che essa presenta una sintomatologia molto simile a quella di un’altra condizione, meno seria, che si chiama meningismo o pseudo meningite.

Vaccinazione preventiva contro la meningite

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L’unico modo conosciuto per prevenire la malattia è la vaccinazione anti meningococco.

Il vaccino contro la meningite va fatto:

  • nei bambini piccoli (da 0 a 13 anni), che hanno un sistema immunitario più debole, la vaccinazione contro questi batteri è importantissima. In Italia, la vaccinazione contro il meningococco C (il batterio più letale) è raccomandata a tutti i nuovi nati e sostenuta interamente dal Sistema Sanitario Nazionale, quindi è gratuita per le famiglie. Anche la vaccinazione anti meningococco B è fortemente raccomandata ai bambini, ma è coperta dal Sistema Sanitario Nazionale solo per i nati dal gennaio 2017.
  • per gli adolescenti tra i 13 e i 18 anni è fortemente raccomandato un richiamo con vaccino tetravalente anti meningococco A, C, Y, W135 (95 euro al Santagostino, 1 dose) sia nel caso in cui sia già stata fatta la vaccinazione in età pediatrica, sia che si tratti della prima volta. Anche per questa fascia d’età è consigliato il vaccino anti meningococco B ed è consigliato un richiamo se già fatto in età pediatrica
  • per gli adulti dai 19 anni, che con buona probabilità non hanno fatto il vaccino anti meningococco C da bambini, è fortemente raccomandato il vaccino tetravalente anti meningococco A, C, Y, W135. Il vaccino antimeningococco B è consigliato, anche se è meno frequente che questo batterio colpisca gli adulti.

Vaccino Meningococco C

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Vaccinarsi al Santagostino

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Se stai pensando di vaccinarti, ma vorresti saperne di più e fare una scelta consapevole, il Santagostino consiglia di effettuare una seduta di consulenza con un medico per poterne discutere insieme.

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