- Meccanismo d’azione del lansoprazolo
- Indicazioni terapeutiche
- Posologia e modalità di somministrazione
- Farmacocinetica
- Effetti collaterali
- Controindicazioni e precauzioni
- Interazioni farmacologiche
- Utilizzo a lungo termine
- Popolazioni speciali
- Monitoraggio clinico
- Sospensione del trattamento
Il lansoprazolo è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori della pompa protonica (IPP), utilizzato per il trattamento di disturbi gastrici legati all’eccessiva produzione di acido cloridrico. Questo principio attivo rappresenta una delle opzioni terapeutiche più efficaci per la gestione di patologie acido-correlate.
Meccanismo d’azione del lansoprazolo
↑ topIl lansoprazolo agisce attraverso l’inibizione specifica e irreversibile dell’enzima H+/K+-ATPasi, noto come pompa protonica, localizzato nelle cellule parietali dello stomaco. Questo enzima rappresenta il passaggio finale nella produzione di acido gastrico.
Il processo di inibizione avviene attraverso diverse fasi:
- assorbimento nel circolo sistemico
- concentrazione nelle cellule parietali gastriche
- attivazione in ambiente acido
- formazione di legami covalenti con l’enzima
- blocco irreversibile della pompa protonica.
L’effetto inibitorio del lansoprazolo sulla secrezione acida è dose-dipendente e può raggiungere una riduzione fino al 90% della produzione di acido gastrico basale e stimolata.
Indicazioni terapeutiche
↑ topIl lansoprazolo è indicato per il trattamento di diverse condizioni patologiche correlate all’acidità gastrica.
Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE):
- esofagite erosiva
- sintomi da reflusso gastroesofageo
- mantenimento della guarigione
- prevenzione delle recidive.
Ulcera peptica:
- ulcera gastrica
- ulcera duodenale
- prevenzione delle recidive
- ulcere associate a farmaci antinfiammatori.
Eradicazione di Helicobacter pylori:
- in associazione con antibiotici specifici
- prevenzione delle complicanze ulcerose
- riduzione del rischio di carcinoma gastrico.
Sindrome di Zollinger-Ellison:
- controllo dell’ipersecrezione acida
- terapia a lungo termine.
Posologia e modalità di somministrazione
↑ topIl dosaggio del lansoprazolo varia in base alla patologia trattata e alla gravità della condizione.
Indicazione | Posologia |
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MRGE e esofagite | Dose standard: 30 mg una volta al giorno Durata: 4–8 settimane Mantenimento: 15–30 mg al giorno |
Ulcera duodenale | 30 mg al giorno per 4 settimane |
Ulcera gastrica | 30 mg al giorno per 8 settimane |
Prevenzione recidive ulcerose | 15 mg al giorno |
Eradicazione H. pylori | Lansoprazolo 30 mg due volte al giorno In associazione con due antibiotici Durata: 7–14 giorni |
Il farmaco deve essere assunto preferibilmente al mattino, 30-60 minuti prima del pasto, per ottimizzare l’efficacia terapeutica.
Farmacocinetica
↑ topIl lansoprazolo presenta caratteristiche farmacocinetiche che ne determinano l’efficacia clinica:
Parametro | Dettagli |
---|---|
Assorbimento | Rapido assorbimento gastroenterico Biodisponibilità: 80–90% Picco plasmatico: 1,5–2 ore Influenza del cibo: riduzione dell’assorbimento se assunto con i pasti |
Distribuzione | Legame alle proteine plasmatiche: 97% Volume di distribuzione: 0,4 L/kg Concentrazione nelle cellule parietali gastriche |
Metabolismo ed eliminazione | Metabolismo epatico tramite CYP2C19 e CYP3A4 Emivita di eliminazione: 1–2 ore Eliminazione: 33% renale, 67% biliare Durata dell’effetto: 24–72 ore (per rigenerazione enzimatica) |
Effetti collaterali
↑ topIl lansoprazolo è generalmente ben tollerato, ma può causare effetti indesiderati di varia entità.
Frequenza | Effetti indesiderati |
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Comuni | |
Meno frequenti |
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Rari ma gravi |
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Controindicazioni e precauzioni
↑ topIl lansoprazolo presenta specifiche controindicazioni e situazioni che richiedono particolare attenzione.
Categoria | Dettagli |
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Controindicazioni assolute |
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Precauzioni d’uso |
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Nota clinica | Prima di iniziare il trattamento è importante escludere la presenza di neoplasie gastriche, poiché il lansoprazolo può mascherare i sintomi. |
Interazioni farmacologiche
↑ topIl lansoprazolo può interagire con diversi farmaci attraverso vari meccanismi.
Tipo di interazione | Farmaci / Effetti |
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Assorbimento pH-dipendente |
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Metabolismo via CYP2C19 |
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Interazioni clinicamente rilevanti |
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Utilizzo a lungo termine
↑ topL’uso prolungato del lansoprazolo richiede particolare attenzione per i potenziali rischi associati:
Potenziali rischi | Dettagli |
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Effetti metabolici |
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Rischi infettivi |
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Effetti ossei |
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Popolazioni speciali
↑ topPopolazione | Considerazioni |
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Pazienti anziani | Richiedono monitoraggio più frequente per il maggior rischio di effetti avversi e interazioni farmacologiche. |
Insufficienza epatica | Necessario aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione epatica moderata-grave. |
Gravidanza | Il lansoprazolo è classificato come categoria B, ma dovrebbe essere utilizzato solo se i benefici superano i rischi. |
Allattamento | Il passaggio nel latte materno è limitato, ma si raccomanda cautela. |
Monitoraggio clinico
↑ topDurante il trattamento con lansoprazolo è importante effettuare controlli periodici.
Controlli di routine:
- valutazione della risposta clinica
- monitoraggio degli effetti collaterali
- controllo della funzionalità epatica
Terapie prolungate:
- livelli di magnesio sierico
- controllo della vitamina B12
- valutazione della densità ossea
- esami endoscopici periodici se indicati
Sospensione del trattamento
↑ topLa sospensione del lansoprazolo deve essere graduale per evitare il fenomeno del “rebound acido”:
Modalità di sospensione:
- riduzione graduale del dosaggio
- passaggio a terapie alternative se necessario
- monitoraggio della ricomparsa dei sintomi
- educazione del paziente sui sintomi da rimbalzo
Il lansoprazolo rappresenta un’opzione terapeutica efficace e sicura per la maggior parte dei pazienti con patologie acido-correlate, ma richiede un uso appropriato e monitoraggio clinico adeguato.