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Pubblicato inPatologie

Influenza, sintomi, cause e cure

L’influenza è una patologia infettiva determinata da un virus. Può interessare le vie aeree superiori e le inferiori. Tende a risolversi spontaneamente, ma per soggetti fragili è consigliata la vaccinazione.

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Che cos’è l’influenza?

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L’influenza è una malattia respiratoria acuta di tipo infettivo causata da un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae. È facilmente trasmessa tra persone attraverso le goccioline emesse con tosse o starnuti.

I sintomi che si presentano con maggiore frequenza sono febbre, brividi, mal di gola, tosse secca, dolori muscolari e cefalea, con insorgenza improvvisa dopo uno o due giorni dall’infezione.La risoluzione è spontanea nella maggior parte dei casi entro una settimana, ma è comunque presente il rischio di complicazioni gravi come polmonite. Può inoltre verificarsi un peggioramento di malattie croniche in soggetti anziani o immunodepressi, o donne in gravidanza.

Il virus è classificato nei tipi A e B, responsabili delle epidemie stagionali, mentre il tipo C ha solitamente un impatto clinico più leggero.

La prevenzione più efficace consiste nella vaccinazione annuale e in misure di igiene come lavarsi spesso le mani, coprire bocca e naso quando si tossisce o starnutisce e evitare contatti ravvicinati durante le epidemie.

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Come si trasmette?

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Il virus dell’influenza si diffonde attraverso le goccioline respiratorie (droplets) emesse quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla, per essere quindi inalate da chi si trova vicino. Il contagio avviene anche toccando superfici contaminate e portando poi le mani a naso, bocca o occhi.

Una persona è contagiosa da 1 giorno prima dei sintomi fino a circa 3-4 giorni dopo la loro scomparsa. Gli ambienti chiusi e affollati facilitano la trasmissione, soprattutto nei mesi invernali.

Quali sono i sintomi dell’influenza?

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I sintomi possono essere diversi, ed è importante da parte del medico inquadrarli anche in un’ottica di diagnosi differenziale, perché sono sintomi ravvisabili anche in altre patologie:

Ci sono poi altri segnali che possono complicare il quadro clinico:

Possibili complicazioni

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Quando il soggetto non presenta fragilità e ha una buona funzionalità immunitaria, l’episodio influenzale si risolve entro una settimana senza la necessità di ricorrere a terapie.

Le persone più a rischio, come bambini tra i 5 mesi e i 6 anni, le donne in gravidanza, gli anziani e i pazienti sotto terapie che indeboliscono il sistema immunitario, possono andare incontro ad aggravamenti o complicazioni. I soggetti con oltre 65 anni rappresentano oltre la metà dei casi di aggravamento.

Le principali complicazioni possono essere:

Come avviene la trasmissione?

L’influenza si diffonde attraverso specifiche vie di trasmissione, indipendentemente dai ceppi virali che annualmente si sviluppano per mezzo delle mutazioni, che interessano prevalentemente il virus di tipo A.

L’influenza si trasmette principalmente per via aerea. Con un colpo di tosse, uno starnuto o anche parlando, dalla bocca fuoriescono delle goccioline di saliva, o droplet, che arrivano al soggetto con il quale si è in contatto diretto. Nei luoghi chiusi e affollati si ha un tendenziale aumento della contagiosità anche se il virus influenza dimostra capacità di resistenza anche a temperature basse e umidità, in ambienti esterni.

Il periodo di incubazione tendenzialmente è di 2 giorni, in seguito al contatto con un soggetto infetto. È comunque possibile una incubazione di 3 – 4 giorni. La contagiosità si estende ad un massimo di 7 giorni, con un esordio che anticipa di poco il manifestarsi dei primi sintomi. Nei bambini la contagiosità è più prolungata rispetto agli adulti.

Che virus influenzale sta girando?

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I virus influenzali attualmente più diffusi sono il ceppo A(H3N2) e il ceppo B/Victoria.

 

Si è parlato di influenza australiana perché l’andamento osservato nell’emisfero australe, nel quale la stagione influenzale arriva mesi prima della nostra, ha permesso di anticiparne la circolazione.

 

Influenza 2025: sintomi e diffusione in Italia

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Nel 2025 l’influenza sta mostrando un livello di circolazione elevato in Italia. I dati epidemiologici disponibili indicano un aumento dei casi già dall’inizio dell’autunno, con una previsione complessiva stimata in 15–16 milioni di infezioni nella stagione invernale.

 

I sintomi sono quelli tipici delle forme stagionali: febbre improvvisa, brividi, tosse secca o produttiva, mal di gola, dolori muscolari e stanchezza intensa. In molti pazienti si osservano congestione nasale e mal di testa. Nei bambini possono comparire anche nausea, vomito o diarrea.

Cosa fare per far passare l’influenza?

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Il primo passo da compiere, in caso del manifestarsi di sintomi influenzali, è rivolgersi al medico curante. La terapia più adatta è quella sintomatica.

Cosa fare Dettagli
Primo passo Rivolgersi al proprio medico curante.
Possibili farmaci • Antipiretici: paracetamolo, naproxene, acido acetilsalicinico per abbassare la febbre
Analgesici: ibuprofene, codeina, amitriptilina per ridurre malessere, mal di testa e dolori muscolari o articolari
Antinfiammatori: cortisone, nimesulide, dimeticone per ridurre infiammazione e infezione
• Antivirali: amantadina (virus A), zanamivir e oseltamivir (virus A e B).
Riposo Riposo per un tempo massimo di 2 giorni dopo la scomparsa della febbre.
Complicanze In caso di complicanze, lo specialista prescriverà la terapia adeguata.

Influenza e vaccini

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La migliore difesa dal virus influenzale è data dai vaccini antinfluenzali, specialmente per alcune categorie di persone che sono particolarmente a rischio: anziani, bambini, donne in gravidanza, operatori sanitari. E per evitare il rischio di complicazioni.

Quello antinfluenzale è un vaccino inattivato trivalente, con efficacia nei confronti del virus di tipo A e B. L’efficacia del vaccino ha uno spettro compreso tra il 70% e il 90%; la riduzione della mortalità è ricompresa tra il 70% e l’80%. Grazie al vaccino è possibile prevenire l’eventuale infezione o, in caso di infezione, il rischio di complicazioni risulta ridotto in modo drastico e significativo.

Il vaccino è consigliabile per tutti i soggetti a rischio cui si è fatto riferimento. Inclusi i pazienti che soffrono di patologie pregresse quali asma, ipertensione, diabete, AIDS.

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Prevenzione dell’influenza, cosa fare?

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Oltre alla vaccinazione, esistono varie misure preventive che possono aiutare a ridurre il rischio di contrarre l’influenza. Queste pratiche includono:

  • lavarsi le mani frequentemente: l’uso di acqua e sapone o disinfettanti a base di alcol può eliminare i germi
  • evitare il contatto ravvicinato con persone malate: mantenere una distanza sicura dalle persone che presentano sintomi influenzali
  • coprire naso e bocca quando si starnutisce o si tossisce: usare un fazzoletto o l’interno del gomito può impedire la diffusione dei germi
  • evitare di toccarsi occhi, naso e bocca: le mani possono trasferire il virus a queste aree facilitando l’infezione
  • pulire e disinfettare superfici e oggetti che potrebbero essere contaminati: virus influenzali possono sopravvivere su superfici e trasmettersi ad altre persone.